Era così tesa di rivedere Leon, che non riusciva a fare a meno di sorridere. Era felice, nonostante l'incontro non sarebbe stato rose e fiori. Immaginava già le sue urla, i suoi sguardi furiosi, i suoi pugni stretti. Un maschio dominante a tutti gli effetti che, voleva imporgli la cosa giusta da fare, pretendendo che gli si ubbidiva.
L'uomo rappresenta la forza, il dominante, il conquistatore, Leon era cresciuto con quelle regole, come suo padre, suo nonno prima di lui e nel tempo avevano influenzato la sua vita. Forse, perché era in ogni uomo di origine sicula, forse perché erano regole di un uomo d'onore. Comunque, l'uomo, rappresentava il sesso forte, quello che governava le sue proprietà, la sua casa, quello che non sottostava a nessuno, ma che pretendeva che gli sottostavano, quello che decideva tutto, quello che si faceva carico dei problemi dei sottostanti ... Un padrone, un marito, un uomo d'onore, Leon era questo. E mai, a nessuna donna avrebbe svelato le sue debolezze, per questione di dignità.
Era già tanto che si scusasse quando sbagliava, cosa che già rappresentava una debolezza per lui, ed era certa che non sarebbe andato oltre.
Lei era fiera del carattere deciso e virile, lo distingueva da molti altri che loro malgrado credevano di essere uomini e invece non lo erano affatto.
Immersa nelle sue riflessioni ma, sempre con degli ottimi riflessi, bloccò di colpo l'auto nel momento in cui un'altra le tagliò la strada.
"Ehi, sei forse impazzito di colpo?" gridò, osservando il Mercedes nero coi vetri oscurati, sbarrargli il passaggio.
Andiamo non posso perdere l'incontro con Leon! Togliti dai piedi! Chi diavolo sei? Che cosa vuoi?
Sapeva bene che da un momento all'altro tutte le sue domande avrebbero avuto risposta ma, quell'attesa iniziava davvero a irritarla e allo stesso tempo a spaventarla. Si chiese se non fosse un nemico di famiglia e se fosse il caso di filarsela ingranando velocemente la retro marcia.
E se fosse armato?
Cercò di non mettere in evidenzia la sua paura e fissò l'auto, cercando di nascondere le mani che tremavano come foglie al vento.
Nel momento in cui vide lo sportello aprirsi appena, cosciente che qualcuno la fissava, cercò di muoversi lentamente. Allungò una mano verso la sua borsa e ne estrae il cellulare. Spostò appena gli occhi per digitare il numero di Leon. Ebbe il tempo di nasconderlo in borsa, che vide Tony Corelli scendere dall'auto.
Non potevi apparire in un momento peggiore, maledizione a te!
Ascoltò in quell'istante la voce di Leon, provenire dal cellulare e nello stesso attimo Tony Corelli avanzare nella sua direzione. Sperò con tutto il cuore che Leon ascoltasse senza riattaccare.
Non era per nulla interessata a quel tipo, non sfiorava nemmeno lontanamente il suo genere di uomo. Rivelarglielo non sarebbe stato cauto, quindi preferì agire con prudenza, per non commettere l'ennesimo errore.
"E' un vero piacere rivederti Lisa, o devo chiamarti Claudia" disse fissandola con severità, mentre toglieva gli occhiali da sole.
"Notò con piacere che ti sei dato da fare per scoprire chi ero" Disse assumendo una certa sicurezza, infondo sapeva come parlare a uomini come lui e sapeva come trattarli.
"Ho ricevuto la visita di Leonardo Morione, in cui sosteneva che eri la sua donna"
Leon ha fatto ciò? Nonostante sia rientrato con quella sgualdrina? Assurdo pensare, che dopotutto, mi considera ancora tale. Sicuramente ha agito solo per proteggermi, non c'è altra spiegazione.
"E se l'ha detto, perché non credergli?"
Non le piaceva per nulla come la fissava e nemmeno i due uomini piazzati davanti l'auto, la rassicuravano.
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Cuore di ghiaccio (Mafia-Love Story)
RomanceDopo la morte dei genitori, Claudia, fugge via. Teme che la stessa sorte prima o dopo colpisca anche Leon, che ne ha ereditato il potere. Per non provare lo stesso dolore e per proteggere la creatura che attende, decide di allontanarsi dalla famigl...