45 Capitolo

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"Avresti potuto anche evitare di accompagnarci – disse Isabella fissando Annalisa – sei prossima al parto, quanto manca una settimana, due?"

"Manca ancora un mese – precisò lei, poi con una nota di sarcasmo continuò – Potevo lasciare sole le mie sorelline?"

"Saremmo riuscite a cavarcela anche senza di te – sbottò Isabella attenta alla guida – Trovare un abito da sposa non è poi così impegnativo, se trovi il negozio giusto. La tua presenza non era necessaria"

Claudia alzò lo sguardo al cielo. Quelle due non smettevano di parlare da quando Annalisa si era catapultata in auto, al momento di partire.

"Non voglio che mio nipote nasca in un atelier "

"Non nascerà oggi, stai tranquilla. E poi volevo evadere un po'. Antonio è così apprensivo, non mi lascia nemmeno muovere un dito a casa. A suo parere dovrei stare sempre distesa a letto"
"Lo fa per il tuo bene" disse Isabella

"Lo so ed è molto caro ma, spesso diventa troppo eccessivo"

"Pensa quando saprà che sei con noi" aggiunse Claudia immaginando già il rientro.

"So come prenderlo"

"Speriamo che riuscirai anche a calmare Leon, perché sarà furioso" aggiunse Isabella

"A Leon penserà Claudia"

"Ha pianificato ogni cosa" concluse Claudia, osservando la boutique poco distante.

Finalmente giunte, Claudia ringraziò il cielo, mentre posteggiavano l'auto nel parcheggio che l'atelier forniva ai clienti. Solitamente era molto tollerante ma, le sue sorelle non avevano smesso di parlare da quando erano salite in auto e l'istinto omicida aveva rischiato sul serio di impossessarsi di lei.

"Silvia ha preparato un défilé solo per te" le annunciò Isabella contenta.

"Sarà compreso nel prezzo, al momento del saldo – rispose Claudia – Nessuno fa niente per niente"

"Perché devi essere sempre, così diffidente. E' un servizio che riservano solo a clienti speciali"

"Clienti speciali equivale e clienti facoltosi" precisò entrando all'interno del negozio. Si guardò attorno esterrefatta. Ovunque guardasse c'erano abiti da sposa, di ogni genere. A sirena, ampio, lungo, corto, tutto quello che si poteva immaginare era sotto ai suoi occhi e dubitò fortemente che sarebbe uscita a mani vuote e questo in qualche modo riuscì a metterla di buon umore, considerato che era l'ultima cosa che mancava. Leon aveva preso in mano la situazione riuscendo a fare passi da gigante, anche trovare una sarta in grado di confezionare una miniatura del suo abito per Salvatore, deciso quanto mai ad averlo identico al padre.

Silvia, la proprietaria dell'atelier, nel vederle gli andò incontro sfoggiando un bel sorriso. Una donna di gran classe e di bella presenza, aveva capelli neri, occhi chiari, alta, snella. Molto cordiale.

"Troveremo l'abito che fa per te, abbiamo un vasto assortimento di abiti da sposa delle più prestigiose firme e una vasta scelta di accessori per impreziosirlo - disse fissando Claudia – Hai già un idea di come lo vorresti?"
"No"

"Nessun problema, le ragazze sfileranno presentandoti svariati modelli – disse – Prego da questa parte"

Poco dopo si ritrovarono in un immenso salone, pieno zeppo di poltroncine e con una passerella al centro della stanza. Sedettero e prima che iniziasse il défilé, Silvia si premurò di offrirgli delle coppe di champagne.

"Anche questo sarà sul conto" disse Claudia osservando Isabella, che si limitò ad alzare gli occhi al cielo.

Ad un cenno di Silvia ebbe iniziò la sfilata. Lei stessa descriveva ogni abito ma, a Claudia importava poco se la stoffa era pregiata o meno, o se fosse arricchito di perle o Swarovski. Non desiderava un abito vistoso ma, uno comodo che potesse agevolare i suoi movimenti.

Cuore di ghiaccio (Mafia-Love Story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora