27 Capitolo

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Durante il rientro a casa osservò i suoi fratelli, aver vendicato suo padre, li aveva liberati da un peso sulle spalle ne era certa. Alessandro era gioioso e festante contrariamente a Leon che sorrideva appena. Non le diede l'impressione di essere davvero contento, nonostante la vendetta era stato lui a compierla e ciò la fece riflettere.

Insomma deve essere un giorno davvero speciale per voi, perché non sei contento Leon? Cosa mi nascondi? Temo che tu abbia ucciso quell'uomo senza averne l'autorizzazione e ora temi la vendetta dei pezzi da novanta. Se la mia ipotesi è corretta siamo nei guai tutti quanti ma, se così fosse Alessandro non sarebbe così festante. Quest'uomo prima o poi mi farà saltare il cervello per quanto mi fa pensare ma, è possibile che sia così problematico intuire i suoi pensieri?

Quando giunsero a una certa distanza dalla villa di Don Vito, prossimi alla città vicina, alzò lo sguardo notando che l'auto si era fermata.

Dodici auto bloccavano il passaggio e tre uomini per ogni auto, sembravano attenderli.

Il terrore la invase nel momento in cui riconobbe i capi delle altre famiglie.

Leon scese dall'auto seguito da Alessandro mentre lei ipotizzava che la loro presenza fosse dovuta a una esecuzione, considerato che gli uomini che affiancavano i pezzi grossi erano armati. Tentò di scendere, certa di persuaderli ma, Michele la obbligò a restare in auto.

"Perché sono qui? Cosa vogliono?"
"Non preoccuparti, stai seduta"

In quel momento vide Gabriel, aiutato da Franco seguirli a sua volta, zoppicando.

Tornò a guardarli mentre un attacco di ansia l'avvolse nuovamente. Non riuscì a sostenere le lacrime, tanto meno il tremito del corpo.

"Li ammazzano, li ammazzano" ripeteva.

"Non faranno niente del genere, Leon ha le spalle coperte da Don Aleandro e da molti altri – continuava Michele cercando di calmarla – Stai tranquilla"

Nel riconoscere in effetti tra i presenti anche gli amici di famiglia, si calmò ma, non del tutto. Fissò l'evolversi della situazione temendo il peggio e invece contrariamente a come aveva congetturato, questi gli strinsero la mano e andarono via uno dopo l'altro.

"Vedi, che ti avevo detto?"

Claudia tentò di calmarsi. Ognuno dei capi le dava la mano e poi si scambiavano un bacio sulla guancia, approvando la sua azione senza tenere rancore.

Sorrise nel vedere lo zio Aleandro, lo zio Filippo e lo zio Giuseppe restare per ultimi. Stavano parlando quando a un certo punto vide Leon voltarsi nella sua direzione e sorridere.

Non immaginava che lo zio Aleandro gli stava raccontando delle foto pervenute e come queste l'avessero discolpato da ogni accusa.

"E' una ragazza molto in gamba, tuo padre lo diceva sempre che era la più intelligente delle sue figlie"

"Come sapeva della vostra presenza?" chiese Leon fissandolo.

"Mi aiutò quella volta in cui, ci fu una sparatoria in città. Mi aiutò a fuggire dai miei killer, portandomi in salvo da un suo amico – pensò al nome del ragazzo – Niko. È stato grazie a lui che ho ricevuto le foto in tempo"

Leon sbuffò contento. Non avrebbe mai immaginato che Claudia fosse stata capace di tanto. La sua Claudia, la sua amata Claudia, degna figlia di suo padre.

"E' mio dovere ricordarti figliolo – diceva Don Aleandro- Quanto tuo padre tenesse all'unione tra te e Claudia ma, sono certo che non l'ho deluderai"

"Non ne ho nessuna intenzione" rispose Leon felice.

Cuore di ghiaccio (Mafia-Love Story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora