19 Capitolo

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Quando entrò nella canonica, nessuno fece caso a lei. Padre Raimondo insieme ai ragazzi discutevano su qualcosa che sembrava preoccuparli. E giacché non era stata informata, avanzò nella loro direzione piuttosto incuriosita.

"Buon giorno" disse.

"E' il Signore che ti manda figlia mia – gli disse Padre Raimondo andandogli incontro – Abbiamo bisogno del tuo aiuto"

"Che cosa è accaduto Padre?"

"Il quartiere di cui un tempo ti occupavi è stato presa di mira da alcuni ragazzi"

"Dei tossicodipendenti" asserì Gabriella interrompendolo

"Sono quattro malviventi, che cercano in qualche modo di impedirci di aiutare le famiglie in difficoltà" aggiunse a sua volta Sergio.

"Quella povera gente ha già poco e loro pretendono denaro minacciandoli di gravi percussioni se non gli consegnano quanto loro chiedono. Hanno tentato di ribellarsi ma, nonostante la polizia e intervenuta varie volte, loro continuano giornalmente a recarsi nella zona e a creare scompiglio tra quelle povere anime – continuò Padre Raimondo mentre i suoi occhi diventavano lucidi – Solamente tu, puoi procurarci l'aiuto di cui hanno bisogno"

Claudia annuì, comprendendo cosa intendesse dire.

"Vedrò quello che posso fare"

Andare da Leon a chiedere il suo aiuto? Nemmeno per sogno! È fuori discussione. Figurati se mi abbasso a presentarmi a casa sua. Non si fa sentire da settimane, lo becco con una donna in un albergo, finge di non conoscermi e poi il giorno dopo con la stessa partecipa a un matrimonio. Se lo raggiungo lo interpreterà come una sottomissione, pretendendo delle giustificazioni per essergli sfuggita la notte prima e per aver cantato al matrimonio, naturalmente sfuggendo alle sue. Posso cavarmela anche da sola, senza il super affascinante puttaniere da strapazzo.

"Mi raccomando figliola, dipende tutto da te"

"Stia tranquillo, risolverò ogni cosa"

Si fidi ciecamente. Può dormire sonni tranquilli, già da ora...  certo, come no!

La verità e che da sola, riusciva a ben poco. Circostanze simile affrontate nel passato, era state portate a buon fine con l'aiuto inaspettato di Leon. Riusciva sempre a tirarla fuori dagli impicci, a risolvere le situazioni più gravi ci pensava suo padre. L'unica cosa che poteva fare in quel momento, era costatare la gravità della situazione e se ritenuta pericolosa, far intervenire Leon.

Quel giorno stesso si recò nel quartiere.

Lo percorse per un po' ma, non vide nulla di anomalo a parte la gente che incontrava e che gli chiedeva aiuto. Ascoltò ognuno di loro e ogni racconto aveva davvero dell'incredibile. Quei maledetti entravano nel quartiere provocando gli uomini, molestando le donne e picchiando i bambini. Come potevano essere cosi spietati contro quella povera gente?

Stava ascoltando le loro testimonianze quando sentì delle urla, che le straziarono il cuore. Corse a perdifiato nella direzione dal quale era giunto il gridò e quando giunse nella piazzetta, assistette a una scena a dir poco sconvolgente.

Un tipo colpiva ripetutamente un vecchio con molta violenza e nonostante il poveretto gridasse, nessuno correva in suo aiuto ma, curiosamente spiavano ogni loro movimento dalle persiane semi chiuse per paura di fronteggiarli.

Non ci penso due volte e lo raggiunse. Voleva dimostrare che nonostante fosse una giovane donna con i suoi timori, aveva anche la capacità di affrontarli. S'inginocchiò al suo fianco, riconoscendo il vecchio pescatore, Giuseppe. Il poveruomo aveva perso ormai i sensi e giaceva a terra coperto di sangue in varie parti del viso.

Cuore di ghiaccio (Mafia-Love Story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora