Come consueto uscita di casa, il suo sguardo volse verso il cortile. Viveva oramai nella speranza di incontrare Leon, una delle tante illusioni, che ultimamente l'opprimevano dopo giorni che non lo vedeva.
Il cuore le saltò un battito nello scorgerlo fermo davanti la fontana, circondato dai suoi uomini con il quale chiacchierava. Lo fissò con attenzione come se in qualche modo temesse, che la sua mente le giocasse l'ennesimo scherzo.
No, non sto sognando è veramente lui!
Lo fissò incantata. Il suo fascino era evidente anche da lontano. La camicia bianca e i pantaloni neri, ne evidenziavano il corpo possente e forte, nonché la sua impeccabile figura.
Desiderò che si voltasse e si accorgesse di lei, le sarebbe bastata una parola, un accenno per raggiungere finalmente ad una riappacificazione.
"Papino!" Urlò Salvatore, riuscendo a farla sobbalzare e allontanarla dai suoi pensieri. Lo vide voltarsi, fissarli e poi sorridere al piccolo che aveva preteso di andargli incontro. Vederlo correre tra le sue braccia felice, era una gioia, in particolar modo quando gli si stringeva al collo determinato a non mollarlo.
Incontrò in quell'istante il suo sguardo e il suo cuore sembrò cessare di battere. Un attento esame da capo a piedi, come se volesse accertarsi che gli abiti comprati qualche settimana prima, non fossero stati degli acquisti inutili. Un tailleur blu, con camicia bianca sotto la giacca. Seria, composta, come desiderava lui. Le sembrò soddisfatto e pensò che, tra le tante stupidaggini commesse nei giorni scorsi, una l'aveva azzeccata.
Lo osservò alzare nuovamente gli occhi, erano severi, penetranti, esattamente come un tempo avvertì quel senso di disagio e paura.
Chiaro segno che le portava ancora rancore.
Tentò di nascondere il timore e chiedendo aiuto a tutto il suo coraggio riuscì anche a sostenere quello sguardo accigliato sino a quando, a poco meno di un metro si fermò.
"Provo a comprendere il tuo senso del dovere ma, il bambino ha bisogno più di altri, di ricevere le tue attenzioni" disse con tono deciso.
"Ha bisogno anche delle tue – disse interrompendolo con amarezza - e nonostante abitiamo a dieci passi da te, non vieni mai a trovarlo, tanto meno ti preoccupi di sapere se sta bene o no"
"Vederti uscire ogni mattina mi dà la certezza che sta bene"
"La tua certezza si basa su questo, capisco" rispose.
"Dopo quello che è accaduto sere fa, frequentare ancora la casa di riposo mi sembra al quanto irresponsabile"
"Assisto una vecchietta che mi sta molto a cuore – affermò con amarezza – le sue condizioni di salute non danno speranze e io voglio esserle vicino sino alla fine"
Leon notò l'improvvisa tristezza e preferì non aggiungere altro, comprendendo la sofferenza che albergava nel suo cuore.
Se potessi farti comprendere che, chi ha un grande cuore e destinato sempre e ripetutamente a soffrire, te lo replicherei all'infinito pur di sottrarti alla pena.
"Tengo io il bambino per oggi – disse osservando il suo sguardo rialzarsi e fissarlo – Stai lontana da quel tipo"
Claudia annuì e con amarezza lo vide andar via senza nemmeno salutarla. Raggiunse l'auto e una volta all'interno si avviò, avvisando Isabella della variazione fuori programma.
"Ti sento molto amareggiata, è ancora arrabbiato con te, vero?"
"Sembra proprio di sì"
"Affrontalo una buona volta, comprenderà che hai agito a fin di bene"
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Cuore di ghiaccio (Mafia-Love Story)
RomanceDopo la morte dei genitori, Claudia, fugge via. Teme che la stessa sorte prima o dopo colpisca anche Leon, che ne ha ereditato il potere. Per non provare lo stesso dolore e per proteggere la creatura che attende, decide di allontanarsi dalla famigl...