26 Capitolo

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Aveva vissuto attimi di terrore nel momento in cui Gabriel l'aveva informato. Era scattato dalla sedia e corso verso l'uscita, nonostante tutti si fossero meravigliati del gesto azzardato. Non diede spiegazioni e lasciò il meeting infischiandosene delle conseguenze, pur di correre dalla sua Claudia. Mentre raggiungeva l'auto seguito da Alessandro che tentava di comprendere quello che era accaduto, disponeva ordini a Michele di preparare la squadra d'assalto e di scoprire chi accompagnava Don Vito in auto. Era disposto a tutto anche a generare una guerra con il clan avversario pur di trarla in salvo.

Scoprì in seguito che Rosalia aveva sposato Don Vito al solo scopo di vendicarsi. Un'azione al quanto audace ma, che l'aveva portata alla morte e lui, a temere una rivendicazione da parte di Don Vito, prima che Gabriel gli fornisse le prove che era stato il mandante dell'assassinio dei suoi genitori.

Tutto ebbe un senso.

Dopo aver portato Claudia in salvo, vendicarsi, era la sua unica priorità. Non gli importava cosa avrebbero pensato i suoi pari, doveva tornare indietro e vendicare la morte di suo padre. Era divenuta una questione personale.

Don Vito era stato il mandante. Il suo unico scopo, appropriarsi dei suoi territori e usarli per il contrabbando di droga. Don Salvatore l'aveva sempre ritenuta qualcosa di sporco, e Don Vito a quel punto pensò bene di eliminare l'ostacolo.

Gli stupefacenti oltre ad arricchirlo maggiormente avrebbe alzato il suo prestigio ma, i suoi piani erano andati in fumo, quando aveva scoperto che era stato lui ad ascendere al potere e che la pensava come il suo predecessore.

Temendo di affrontarlo, conoscendo la loro fama, si era ritirato dal raggiungere il suo obiettivo.

La sua ambizione si riaccese in cui una sera, Rosalia si presentò alla sua porta chiedendogli di vendicarla. Nello scoprire che dietro quel volto sfregiato vi era l'esecuzione di Leonardo Morione, innescò l'ingegno. L'avrebbe aiutata, in cambio Rosalia doveva acconsentire a sposarlo. La affidò ai migliori chirurghi e questi riuscirono con vari interventi a nascondere le cicatrici del viso. Poi le lasciò il potere di eseguire la sua vendetta che predispose fosse organizzata durante il meeting affinché potesse dimostrare in un futuro, che lui ne era all'oscuro. Il meeting, fu un'altra trovata del suo ingegnoso piano e mentre davanti ai pezzi da novanta lo diffamava senza avere prove concrete, di frequentare donne immorali, Rosalia agiva per eliminare Claudia. Sapeva che sarebbe corso a salvarla e sapeva che Rosalia sarebbe stata eliminata dalla sua mano. Con la scusa di vendicare la morte della moglie, di cui ne avrebbe avuto pieno diritto, avrebbe ottenuto l'autorizzazione che gli avrebbe permesso di eliminare in modo onorevole lui e suo fratello e da lì appropriarsi dei loro territori giacché nessun figlio maschio ne sarebbe asceso ma, i suoi conti sarebbero andati in fumo, dal momento che sapeva la verità.

"Leon – disse Alessandro avvicinandosi a lui – dobbiamo curare la tua ferita ed essere pronti a riceverlo".

Leon annuì.

Qualche minuto dopo, Claudia con orrore, osservò Leon riscaldare un coltello su un fuoco che Michele si era premurato di accendere. Pensò che fosse al solo scopo di disinfettarlo ma quando vide posare sul fuoco un secondo coltello, iniziò a chiedersi il perché.

Ad estrargli il proiettile sarebbe stato Alessandro, poiché colpito alla spalla non aveva modo di farlo personalmente, privi di uno specchio che riflettesse la ferita. I suoi occhi s'inumidirono nel momento in cui lo osservò togliere la camicia rivelando la perdita di sangue subita. Il torace ne era coperto.

Aveva paura, nonostante Leon, fosse tranquillo e sorridesse alle battute idiote dei suoi uomini.

Quando Alessandro afferrò il coltello, Leon lo dirigeva come muoversi, fu evidente che non era la prima volta che eseguiva un intervento simile, considerato la maestria con il quale si muoveva.

Cuore di ghiaccio (Mafia-Love Story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora