Jungkook pov.
Quando ero piccolo, mi hanno sempre insegnato a credere nelle persone, nel destino e nell'amore.
Tutte cose che mi incuriosivano e che volevo sperimentare in un futuro.Mia mamma, diceva sempre che un giorno, avrei trovato la persona giusta per me, senza neanche accorgermene.
Che arrivava dritta nel tuo cuore, senza un perché o una spiegazione precisa.
Lo sentivi e basta.Ero così eccitato e non vedevo l'ora di crescere che ogni giorno, chiedevo a mia madre di misurare la mia altezza o cercavo di comportarmi da bambino maturo.
Lei invece, mi spiegava che c'era tempo per crescere.
Che non tutto era perfetto quando si è grandi, non tutto è facile o rosa e fiori.
Mi raccontò, che anche lei, non stava più nella pelle di diventare grande e poter finalmente vivere felice e senza problemi.Una delle tante serate in cui non stava molto bene dicendo che era semplicemente un comune raffreddore, andai in camera sua per fargli compagnia e restare a dormire lì, accompagnato dalle sue mani delicate che accarezzavano e scompigliavano leggermente i miei capelli e la sua voce angelica.
I giorni andavano avanti, ed io non capivo del perché la mamma non migliorava con le cure date.
Papà non c'era mai a casa, ed io, dovetti guardare il mio fratellino più piccolo che smetteva di piangere solo quando c'ero io a cullarlo.Claire, era l'unica in quel momento in cui aiutava in casa.
Lei è stata una seconda mamma.
Mi insegnava a cucinare, perché volevo farlo io per la mia mamma.
Mi aiutava con i compiti e alcune volte con mio fratello, non sapendo come cambiarlo o farlo addormentare.Un giorno, decisi di andare in camera di mia madre per portarle la cena che avevo, personalmente fatto per lei.
Ricordo i suoi occhi spenti, il suo viso senza un colore preciso e la stanchezza che la sovrastava.
Ma, il quel momento ero una bambino, non potevo capire cosa stesse succedendo.Mi avvicinai con il vassoio e quando mi fece i complimenti per il piatto, ne fui così felice che gli promisi che ne avrei fatti altri. Solo per lei.
Quando stavo per uscire però, mi chiamò nuovamente facendomi avvicinare a lei.
Ero curioso cosa volesse dirmi, così corsi nel suo letto e ci salì, senza però fargli del male.Mi mise una sua mano fredda nella mia guancia avvicinandomi e baciandomi la fronte.
Mi lasciai cadere nel suo petto e accarezzare dalle sue mani.«Kookie, tesoro. Ti stai comportando bene?» domandò con un filo di voce.
«Si mamma! Ho imparato a dare il biberon a Junghyun e cambiarlo, a cucinare e anche ad aiutare Claire a pulire la casa!»Quando vidi i suoi occhi lucidi, mi avvicinai e gli baciai la guancia, pensando che stesse ancora male.
«Tesoro, mi dispiace così tanto che tu stia facendo tutto questo.»
«Ma io mi diverto! Mi piace aiutarti mamma!» dissi con un sorriso sul volto.
«Piccolo, ascoltami. Mi prometti che ti prenderai cura di te stesso e del fratellino? Io, purtroppo non posso più farlo amore.»La guardai confusa, ma volevo farla star bene, perciò accettai annuendo prontamente tornando poi tra le sue braccia.
I giorni passavano e Claire, mi diceva sempre che non petavo andare in camera della mamma, perché stava riposando e non dovevo disturbarla ed io ci credetti ogni volta.
Una mattina, tornò mio padre con un foglio in mano.
Ricordo che ero in camera mia con Junghyun e giocavo con lui.Senti ad un certo punto delle urla provanire dalla stanza della mia mamma.
Preoccupato, presi il mio fratellino e corsi davanti alla porta, con mio padre che sgridava mia madre per qualcosa che non ricordo e con Claire in lacrime.
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~ℑ𝔫 𝔶𝔬𝔲𝔯 𝔈𝔶𝔢𝔰~
Romance𝐽𝑖𝑚𝑖𝑛 𝑒' 𝑖𝑙 𝑠𝑜𝑙𝑖𝑡𝑜 𝑏𝑟𝑎𝑣𝑜 𝑟𝑎𝑔𝑎𝑧𝑧𝑜, 𝐽𝑢𝑛𝑔𝑘𝑜𝑜𝑘 𝑖𝑙 𝑐𝑙𝑎𝑠𝑠𝑖𝑐𝑜 𝑟𝑢𝑏𝑎𝑐𝑢𝑜𝑟𝑖. 𝐶𝑜𝑠𝑎 𝑠𝑢𝑐𝑐𝑒𝑑𝑒𝑟𝑎' 𝑠𝑒 𝑢𝑛 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 𝑠𝑖 𝑖𝑛𝑐𝑜𝑡𝑟𝑒𝑟𝑎𝑛𝑛𝑜? 1) 𝐵𝑜𝑦×𝐵𝑜𝑦 2)𝑁𝑜𝑚𝑖𝑛𝑎 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑠ℎ�...