Right Or Wrong?

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«Senti, se vuoi ti riporto io a casa, non mi disturbi mica lo sai» chiede Tae.
«No tranquillo, torno a piedi, non c'è nessun problema»
«Va bene, per qualsiasi cosa, chiamami» termina per baciarmi la fronte nel mentre ci abbracciamo.

Sciolto l'abbraccio, decido di avviarmi subito per tornare a casa, dato che ci vuole un po' per arrivarci.

Uscito dal cancello della scuola, vedo una macchina nera ferma con dentro qualcuno.
Anche se la curiosità mi uccide, decido di non fermarmi ed andare avanti per la mia strada, ma prima ancora di fare un solo passo, sento il suono che ha prodotto la stessa macchina.
Mi volto di colpo, sia un po' per la paura del momento, sia un po' per l'ansia di vedere che si nasconde dentro la macchina.

Guardo verso il mezzo ancora fermo nella stessa posizione, non riuscendo a capire che ci sia all'interno per colpa dei vetri oscurati.

Dopo vari minuti a fissarlo, vedo la portiera aprirsi, facendo intravede il ragazzo. Ma che... Jungkook?
No, devo andarmene adesso, non voglio più vederlo, né parlarci.
«Jimin» mi chiama con la sua solita voce calma, cosa che io adesso non ho.

Non mi giro andando sempre dritto, fino a quando non mi sento afferrare il polso.
«Lasciami stare Jungkook!» dico quasi urlando ormai pervaso dalla rabbia.
«Buon giorno anche a te piccolo»
Ma è fatto o cosa? No fatemi capire.
«Ma fai sul serio, davvero? Dopo avermi lasciato a piedi, ti presenti qui con un semplice buongiorno e con quel sorrisetto che mi da il nervoso?
Ti avevo dato fiducia pur avendoti detto che odio i ragazzi come te e tu che fai? La butti così, come se fosse spazzatura, e non chiamarmi più in quel modo che mi da ancora più fastidio della tua presenza. Pensa, inizialmente ero pure preoccupato per te, mi chiedevo " Gli sarà successo qualcosa? Forse si è sentito male, o forse si è perso e non è riuscito a trovare la casa". Però poi mi sono ricordato che tu sei Jungkook, il rubacuori di tutti, quello che prende il cuore altrui per poi romperlo o semplicemente usarlo a tuo piacimento. Il finto ragazzo dolce, che poi sotto quella cavolo di maschera si nasconde un'ipocrita che non pensa a nessuno, solo al suo piacere» urlo ormai con le lacrime agli occhi per il nervoso.
«Ora scusami, ma devo tornare a casa prima che si faccia tardi e anche tu dovresti, forse qualche ragazza ti starà aspettando, ad esempio quella ragazza della mensa»

Levo la sua mano attaccata al polso per poi ricominciare a camminare, ma la vita mi vuole male, dato che si mette subito dopo a piovere.
«Non ci voglio credere!»
«Vuoi un passaggio?» chiede Jungkook ancora dietro di me, sotto la pioggia.
«No grazie, preferisco prendermi la febbre che salire dentro la tua macchina»
«Dai non fare il bambino ora e sali, non voglio che ti raffreddi»
«Ho detto che-» e prima che me ne accorga, Jungkook mi prende in braccio come un sacco di patate.
«Ma che stai facendo, lasciami subito!»
«Non voglio che ti prendi la febbre, fa freddo adesso e tu stai indossando una semplice maglietta e una giacca. Morirai di freddo»

Arriviamo davanti la macchina e mi posa di nuovo per terra, per poi aprire lo sportello.
«Accomodati» dice solamente, ed io ormai non potendo fare niente, entro sbuffando, mentre lui se la ride sotto i baffi. Odio quando fa così.

Dopo minuti di silenzio, Jungkook decide di rompere il ghiaccio con un frase che non mi sarei aspettato.
«Scusami per oggi»
«Ormai non mi servono più le tue scuse, anche perché non credo siano vere» dico continuando a guardare fuori dal finestrino.
«È la verità, mi dispiace, non sono potuto passare semplicemente perché ho avuto da fare con la mia famiglia, forse tu non ci crederai, potrai pensare che stavo con qualcuno a fare cose, ma non è così»
Mi giro per guardarlo.
«Perché non mi hai avvisato? Potevi semplicemente mandarmi un messaggio e io avrei capito, e invece mi hai fatto solamente preoccupare»
«Mi dispiace, dico sul serio»
Annuisco, dovrei crederci?

«Ti piace la macchina?»
«Si è carina, è molto spaziosa»
«Vero? Lo comprata da poco»
«Hai già la patente?»
«Si, lo presa subito dopo aver fatto il compleanno dei miei diciotto anni»
«Sei del quinto quindi»
«Già, questo è il mio ultimo anno finalmente. E tu?»
«Io sono di terza»
«Lo sapevo che eri più piccolo, si vede»
«Per la mia altezza vero? Me lo dicono tutti»
«Non solo, anche per il tuo carattere alcune volte, ma soprattutto dai tuoi lineamenti»
«I miei lineamenti?»
«Si, il tuo viso ancora da bambino, o le tue piccole mani e infine il tuo corpo minuto. Si capisce che non sei uno di quinta o più grande»

Dopo quello che ha detto Jungkook, rimaniamo in silenzio.
Mi sento in imbarazzo, non so perché ma sono, felice per quello che ha detto? Non lo so, so solo che mi sento strano e il cuore mi sta martellando nel petto, volendo quasi uscire e questo è un male.

Circa dieci minuti dopo, arriviamo davanti casa mia.
«Bene, io vado, em...ti ringrazio per il passaggio»
«Domani mattina ti posso passare a prendere io?»
«Non so Jungkook»
«Ti prego, ti prometto che mi farò vivo, non come oggi»
«E va bene Jungkook, ora vado, e ecco, scusami per le parole che ho detto prima»

Prendo lo zaino e vado verso il portone con le chiavi in mano.
«Jimin» sento dire dietro di me. Mi giro incontrando la figura di Jungkook venire nella mia direzione.
«Ecco pensavo, ho sentito che ti hanno invitato al torneo di basket»
«Ah si, ma io non penso di venire»
«E perché?»
«Ecco, non mi piace stare in mezzo a troppe persone, mi mette 𝒂𝒏𝒔𝒊𝒂»
«Ma io voglio che tu venga»
«E perché?»
«Così potevi fare il tifo per me e poi magari potevamo andare insieme da qualche parte con gli altri» chiede avvicinandosi sempre di più, fino a quando non ci ritroviamo faccia a faccia.

«N-non so Jungkook, non mi sento a mio agio con troppe persone intorno»
«Ma tu non pensare alle atre persone, pensa a me e guarda solo me giocare, ok?» e posa una sua mano sulla mia guancia accarezzandola.
So che dovrei toglierla, ma qualcosa mi blocca.
Guardo altrove per non incontrare ancora il suo sguardo troppo vicino al mio.
«Ci devo pensare»
«Almeno non hai detto no, se vuoi posso passarti a prendere io, sempre se accetti di venire»
«Ne dovrei parlare con Tae, non so se mi passerà a prendere lui» e appena termino la frase, vedo lui incupirsi. Ho detto qualcosa di sbagliato?

«No, ti porto io, digli al tuo amico che hai già chi ti accompagna» e si avvicina sempre di più abbassandosi al mio livello, dato che è più alto di me, quasi facendo scontrare le nostre fronti e guardandomi in modo provocante.
«D'accordo?»
«S-si. Ora dovrei rientrare, ci vediamo domani»
«Va bene, ci vediamo domani piccolo»

Vedo lui andarsene, nel mentre io rimango ancora immobile non capendo cose è appena successo.
Vari minuti a guardare il vuoto, entro finalmente in casa lanciando lo zaino e stendendomi sul divano.

Sto sbagliando, non dovevo lasciarmi strasportare, non dovevo farmi catturare da quei occhi. Mi sono scavato la fossa da solo.

New chapter. Non so perché, ma mi piace questo capitolo😂.
E niente, spero possa piacervi, anche perché non so se continuare questa storia. 🤔🥺💜

Scusate se ci sono errori. 😊😊

~ℑ𝔫 𝔶𝔬𝔲𝔯 𝔈𝔶𝔢𝔰~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora