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Sono passati circa 60 giorni da quando ci siamo lasciati.

Due mesi fa ho smesso di vivere. Era come se il mondo si fosse fermato. Peccato però che non era così. Il tempo continuava a scorrere e le persone a vivere. Ma io no. Non ci riuscivo. Ed era straziante vedere che il dolore era solo mio. Che gli altri continuavano a sorridere ignari del fatto che il mio cuore si era completamente ghiacciato.

I primi sette giorni mi sono chiusa nella mia camera e non ho parlato a nessuno. Non ho mangiato niente. Daphne era così preoccupata per me, ma non riuscivo
a farci caso. Ero completamente persa. Mi portava del cibo ogni giorno, qualche avanzo del pranzo e qualche avanzo della cena. Mi copriva con gli insegnanti. Anche Hermione è venuta a trovarmi spesso, nonostante dovesse entrare nel dormitorio della Casa avversaria. Ha cercato di parlare con me, ma io non ho affatto parlato con lei. Non avevo alcuna intenzione di fare conversazione in quel momento. Persino Fred è passato. È stato straziante vederlo così triste, è come se a vedermi così, anche il suo cuore si fosse spezzato. Ma non potevo farci nulla. Non potevo consolarlo perché non riuscivo a consolare nemmeno me stessa.

La seconda settimana sono tornata in classe. Quando l'ho visto non ho avuto nemmeno il coraggio di guardarlo negli occhi. Mi è scesa una lacrima solitaria, ma non gli ho dato molto peso. Il momento peggiore l'ho passato quando ho capito che lui non stava soffrendo. Era come se io fossi totalmente invisibile ai suoi occhi. Avrei preferito essere cruciata, avrei preferito che mille coltelli incandescenti trapassassero il mio corpo, piuttosto che guardarlo sorridere come se non fosse mai stato più felice di così.

La terza settimana ho recuperato l'uso della parola. È stato il mercoledì, quel mercoledì, che ho finalmente aperto gli occhi. Lui non sarebbe tornato più. Non potevo più svegliarmi la mattina sperando che sarebbe corso da me a rivolgermi delle scuse o a baciarmi, non potevo. Per amor proprio ho deciso che dovevo smetterla di stare così. Ho passato dei pomeriggi a parlare con i miei amici e ho ricominciato ad andare alle lezioni con l'Esercito di Silente.

La quarta settimana ho iniziato di nuovo a stare meglio. Ero quasi me stessa, quasi. Mi mancava ancora ovviamente. Ma non mi addormentavo più sperando che il giorno dopo ci sarebbe stato lui ad asciugarmi le lacrime. Mi capitava di avere qualche crollo quando lo vedevo in giro, ma nulla in confronto ai primi giorni. Mi pare pure di aver accennato un sorriso.

La quinta settimana ho finalmente iniziato di nuovo a vivere. Non ero del tutto felice, ma stavo bene, stavo bene con me stessa per essermi ripresa, per non aver permesso ad un ragazzo di rubare ancora una volta la mia dignità. Stavo bene perché finalmente vedevo la luce infondo a quel maledetto tunnel, e ci ero vicina.

La sesta settimana ho iniziato a non vederlo più. Non si presentava quasi mai alle lezioni, e se lo faceva arrivava in ritardo. Aveva sempre gli occhi rossi, i capelli fuori posto e i vestiti in disordine. Sapevo che era sbagliato preoccuparmi per lui, mi aveva trattato malissimo, mi aveva usata e buttata via, ma lo facevo ugualmente. Era pur sempre stato il mio primo vero amore. Quando io e Theodore ci siamo lasciati non ho sofferto così tanto. Questo perché io non lo amavo o sicuramente non come amavo Draco. A mio malincuore so che lo amerò per sempre. Ci terrò per sempre a lui, perché io sono fatta così. Non importa quanto male mi faccia una persona, se gli ho voluto bene davvero non smetterò mai di farlo. E so che sarà così anche con lui. Ma mi rendo conto che stare insieme non funzionerà mai. Draco non è cambiato affatto. Lui non riesce a fidarsi delle persone e io ho bisogno di qualcuno che si fidi di me. Che mi ami incondizionatamente, senza la paura costante di essere rimpiazzato da un ragazzo qualsiasi.

La settima settimana non l'ho visto per niente. Ho chiesto a Blaise perché stava così ma lui ha divagato, ogni singola volta che gli ho fatto una domanda sul suo migliore amico. E questo mi faceva preoccupare ancora di più. Ho chiesto a Daphne, una delle amiche più strette che ha, e non mi ha detto nulla. Ho chiesto a Goyle, silenzio più totale. Così ho deciso di smettere. A quanto pare lui non voleva essere trovato e io avrei rispettato le sue decisioni.

At the end, it's him and IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora