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Mentre parlavo di lui, lì sopra, con tutti che mi guardavano, chi piangeva e chi sorrideva, mi sono girata per un istante e l'ho visto, dopo due anni.

E già, non vedevo Draco Malfoy da circa due anni. Da quando mi ha lasciato lì a scuola, durante l'attacco dei mangiamorte dopo l'omicidio di Silente, non abbiamo più parlato. Neanche durante la guerra ci siamo visti. Probabilmente è stata la mia mente a permettermi di non vederlo. Probabilmente era lì, davanti a me, ed io ho fatto in modo di non vederlo. Ma è stato meglio così.

È ancora lui infondo, non è venuto a parlarmi, è rimasto distante. Voleva essere lì per me, ma non voleva influire sul mio dolore. E sono felice che non si sia avvicinato. In quel momento non ero abbastanza stabile mentalmente per affrontare un incontro con lui.

Non so come stia, cosa sia successo alla sua famiglia, come mai non si trovi ad Azkaban. Non so nulla. L'ultima volta che ho avuto sue notizie è stata più di un anno fa. Stavo scappando, con Harry, Hermione e Ron. Era un momento difficile. Ronald era andato via, era Natale, eravamo soli per le strade di Godric's Hollow. Pessima serata quella. Dopo essere stati sulla tomba dei genitori di Harry, ci siamo accorti che un'anziana ci stava seguendo. Così abbiamo deciso di parlarle, non sapevamo ancora fosse Nagini, uno degli horcrux.

Comunque sia, quella stessa sera, quando tornammo nella tenda, trovai un pacchetto. Era da parte di Draco. Sono passati giorni prima che riuscissi ad aprirlo. È stato devastante ripensare a lui, era da tanto che non lo facevo. Non lo avevo dimenticato, semplicemente in quel periodo avevo altro per la testa. Ho pianto per settimane dopo quello, mi sentivo sola, col cuore a pezzi.

Era la mia collana, ciò che c'era all'interno di quel pacco. La collana che mi regalò mio nonno qualche anno prima. Pensavo di averla persa quella sera, quando abbiamo lottato con i mangiamorte. Invece lui l'aveva trovata, costudita con cura, e aveva fatto in modo che io riavessi quel ciondolo a cui ero tanto affezionata. E questo mi spezzò ancora di più il cuore. Nemmeno una lettera, un pezzo di carta, nulla. Tutto ciò che mi restava della persona che amavo era un gioiello che mi ricordava che era l'amore della mia vita.

Ma sono riuscita a superarlo, ancora una volta. Mi sono alzata, mi sono ripetuta che potevo farcela, perché sono io, forte.

Non so cosa abbia scatenato in me rivederlo tre mesi fa, al funerale, non ne sono sicura.

Mentre cammino per le strade affollate di Londra, mi fermo in una caffetteria per sedermi e mangiare qualcosa. Ordino un caffè e una ciambella e mi godo la mia lettura, nonostante il continuo tintinnio della piccola campana, che indica l'ingresso o l'uscita di qualcuno nel negozio.

Dopo l'ennesimo suono della campana fastidiosa alzo gli occhi al cielo e nel farlo vedo una testa bionda entrare nel locale. Quante possibilità c'erano che tra le mille caffetterie di questa enorme città lui decidesse di entrare proprio qui?

Mi guarda con occhi lucidi e supplicanti di un saluto. Gli sorrido, il sorriso più finto che abbia mai fatto, e gli suggerisco di sedersi accanto a me.

Mentre si avvicina lo guardo meglio e mi accorgo di quanto sia messo male. Occhiaie profonde e vestiti trasandati, capelli spettinati e scarpe da ginnastica.

-Alessia- gli brillano gli occhi mentre sussurra ancora una volta il mio nome.

-Ciao Draco. Come stai? –

-Tutto sommato bene- dice, toccandosi le mani. Lo conosco, sta mentendo.

-Mi fa piacere-

-Ho sentito di Weasley, mi dispiace davvero-

-È così strano- aggiunge poi.

-Cosa? –

-Stare qui, come se nulla fosse successo-

-Se nulla fosse successo non staremmo qui, a mentirci, come degli sconosciuti-

-Lo so che non sei felice di vedermi-

-Potrai capirmi per questo-

-Sì, posso farlo. Hai detto che ti sto mentendo, certo che lo sto facendo-

-Perché Draco-

-Cosa vuoi che ti dica? Che sono due anni che sono completamente andato. Non sono più io. Mi guardo allo specchio e mi sembra di vedere un'altra persona-

-Non provare ad incolpare me-

-Non lo sto facendo, so che queste sono solo le conseguenze delle mie scelte-

-Cosa ci fai qui, a Londra dico-

-Avevo bisogno di cambiare aria-

-Lo so che c'eri-

-Cosa? –

-Ti ho visto, al suo funerale-

-Ah-

-Perché non me l'hai detto, sarebbe stato un punto in più, per riconquistarmi-

-No, la morte del tuo migliore amico non sarà qualcosa che userò a mio favore- sorrido. Infondo, è sempre lui.

-Perché eri lì, non ti è mai importato di lui-

-Era importante per te, tu sei importante per me-

-Sono importante per te? –

-Certo che lo sei- scelgo di non commentare, non voglio litigare con lui adesso.

-Senti Alessia- dice interrompendo il silenzio che ormai aveva preso il sopravento –so che non ne ho il diritto, ma voglio portarti a cena-

-Tu cosa? –

-Voglio solo farmi perdonare-

-E per cosa, Draco-

-Per tutto. Voglio solo che tu abbia indietro tutto ciò che mi hai dato in questi anni-

-Non voglio nulla da te-

-Non ti sto chiedendo di tornare con me, è solo una cena. Non l'abbiamo mai fatto sai-

-Se paghi tu ci sto- mi sorride.

-Tu mangi troppo, dovremmo fare a metà-

-Alle 19- gli dico dandogli un biglietto.

-Cos'è questo? –

-Il mio indirizzo-

-Vivi da sola? –

-No, con il mio ragazzo- mi guarda sconvolto, e forse anche un po' deluso.

-Sto scherzando, Malfoy. Ma non ci sarebbe nulla di sbagliato sai-

-Lo so -

-Lo so che mi trovi ancora attraente- mi urla dietro mentre vado via dal locale, con uno stupido sorriso stampato sul volto.

At the end, it's him and IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora