70.

1.2K 49 8
                                    

La casa è ancora accogliente come la ricordavo. È solo più vuota. Non è più la stessa casa senza le risate di Fred che riecheggiano tra le mura.

Faccio un giro nel salotto mentre aspetto che gli altri tornino. Molly mi ha detto che sono andati a Diagon Alley, a fare un giro. È stata così gentile con me, nonostante non ci vedessimo da mesi ormai. È stato brutto non parlare con loro per così tanto tempo. Sono come una seconda famiglia per me. Ci sono sempre stati quando ne avevo bisogno. Eppure io, quando loro necessitavano aiuto, non c'ero.

Continuo a camminare avanti e indietro non sapendo cosa fare.

-Cara, posso offrirti qualcosa nell'attesa? –

-Oh, no. Grazie comunque-

Le faccio un sorriso di cortesia e mentre mi giro noto sul caminetto qualcosa di nuovo. Mi avvicino e mi sembra di rivivere parte della mia vita in un solo secondo. Vedo una foto di me e Fred, l'ultimo giorno del mio primo anno. Eravamo alla stazione di King Cross, appena scesi dal treno e pronti a tornare a casa. Non appena arrivò Molly la tensione iniziò a salire. Fred ed io eravamo già diventati grandi amici ma non conoscevo ancora tutta la sua famiglia. Avevo paura di non piacere. Lui, che aveva già capito cosa stavo provando, mi prese per mano e mi portò a conoscere sua madre. La foto ritrae me, con la timidezza negli occhi, e Fred, che di nascosto mi stringe ancora forte la mano.

Accarezzo la cornice e sorrido alla miriade di ricordi che attraversano la mia mente.

-Puoi prenderla se vuoi- mi dice avvicinandosi. Non mi ero accorta fosse ancora qui.

-Cosa? –

-La foto, puoi prenderla-

-Oh. Non preoccuparti, puoi tenerla. Ho la casa piena di foto così-

-Hai una casa tutta tua adesso? – mi chiede sbalordita.

-Già, vivo con degli amici-

-E come mai hai fatto questa scelta? –

-Avevo bisogno di cambiare aria-

-Sì, lo capisco-

-Io volevo chiederti scusa-

-Perché mai dovresti scusarti con me- mi chiede sorridendo. So che infondo sa già cosa sto per dirle.

-Perché tu c'eri per me, ci sei sempre stata. Ma nel momento in cui tu hai avuto bisogno di me io me ne sono andata. Avevo paura, avevo paura di non riuscire a farcela. Mi dispiace per essermi comportata come una vigliacca-

-Io ho perso mio figlio, ma tu hai perso il tuo migliore amico. Non è stato facile neanche per te-

-Già, ma avrei dovuto comportarmi diversamente- prima che lei potesse rispondermi, sentiamo la porta di casa aprirsi e intravedo lunghi capelli rossi attraversare la cucina.

-Ginny! – grido mentre corro verso di lei.

-Lexi, quanto mi sei mancata-

-Cosa ci fai qui? –

-Cosa ci fai tu qui. Questa se non sbaglio è casa mia-

-Tua madre ha deciso di organizzare una rimpatriata- sorrido mentre mi volto a guardare Molly, che mi sorride a sua volta.

-Cosa vedono i miei occhi- dice una quarta persona, che non mi ero accorta ci fosse.

-Ti sei fatta grande Alessia Smith-

-Harry, sei il solito idiota- gli dico all'orecchio mentre lo abbraccio.

Dopo esserci salutati tutti ci sediamo a tavola. Percepisco un po' di tensione tra Harry e Ginny. Infondo credo sia normale. Dopo essere stati due anni insieme una rottura così brusca e improvvisa li avrà feriti parecchio. Ricordo ancora il giorno che si sono lasciati: Ginny si è presentata davanti casa mia in lacrime. Harry le aveva appena detto che sarebbe partito per la scuola di Auror ma lei era contraria. Era appena morto suo fratello, aveva bisogno del suo ragazzo.

At the end, it's him and IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora