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Siamo finalmente arrivati a venerdì. Non ne potevo più. Prima settimana di scuola e già sono stanca di studiare. Quest'anno sarà molto lungo, me lo sento.

-Allora, ci sarete alla festa stasera? –

-No- risponde Daphne.

Mando una specie di segnale a Blaise spronandolo a convincerla a partecipare alla festa. Sono davvero eccitata all'idea di un party nella Sala Comune serpeverde, pieno di ragazzi che hanno voglia di divertirsi. Ma non la reggerei senza la mia migliore amica.

So che non le piacciono le feste informali ma io voglio davvero andarci, e ho bisogno che lei venga con me. Se le dicessi questo, accetterebbe senza esitare. Ma non posso. Mi chiederebbe perché ho così paura di andarci da sola e dovrei dirle che ho paura di incrociare quegli occhi, più grigi e gelidi che mai.

-Amore devi venire, non vorrai che Alessia resti da sola tutta la sera-

Sorrido a Blaise, è davvero gentile con me. Sono felice che la loro relazione sia ancora intatta, se lo meritano. Ovviamente preferirei avere un ragazzo, magari qualcuno con cui stare quando Daph è impegnata con lui. Sono sempre la terza incomoda nella coppia e questo mi infastidisce, o meglio mi terrorizza. Una delle mie più grandi paure è proprio quella di non essere voluta, di essere un peso.

-E va bene, ci verrò- si arrende infine.

-Ti voglio un mondo di bene-

-Beh io no-

-Lo so che mi ami- urlo mentre mi allontano dal tavolo.

-E ora dove vai? –

-Vado in camera a cercare qualcosa da mettere, ci vediamo dopo-

Sto attraversando la Sala Comune per andare nella mia stanza, quando lo vedo arrivare. Cammina nella parte opposta alla mia e per un solo momento, una frazione di secondo, i nostri occhi si incontrano. Ma non sembrano affatto i suoi occhi. Sono vuoti, ghiacciati, privi di felicità.

Inizio a camminare più velocemente, fino a correre verso la mia camera. Una volta arrivata apro la porta e la sbatto subito dietro di me. Il mio sguardo, ormai perso e confuso, ricade sul letto. E tutto torna ancora una volta.

Appoggio la schiena al muro e cado a terra scoppiando in lacrime.

Da piccola mi ero ripromessa che non sarei diventata come quelle ragazze deboli che si annullano per un uomo. Mi ero detta che non avrei mai pianto per un ragazzo, ed infondo è così.

Piango perché è come se mi mancasse qualcosa, come se una parte di me fosse andata via portandosi la felicità con sé.

Sono passati mesi e ancora non mi spiego come sia possibile, per quale motivo è andata così. Perché adesso non c'è lui qui con me a consolarmi, a dirmi che mi sentirò meglio, che andrà tutto per il vesto giusto? Non mi capacito di come sia possibile. Il giorno prima mi ama e quello dopo non ricorda il mio nome.

Voglio andare avanti, voglio essere forte, lo voglio davvero.

Ma come si dimentica il vero amore? Quell'amore che brucia dentro, che ti fa sentire viva, che ti dà la voglia di sorridere, che ti completa.

Perché io e lui eravamo così, litigavamo, ci urlavamo in faccia, e poi tornavamo a guardarci con gli occhi di chi sa che finalmente ha imparato ad amare.

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Se riuscirò a scrivere altri capitoli in questi giorni, sabato ne pubblicherò un altro. Altrimenti, ci aggiorniamo la settimana prossima.

Ps: vi ringrazio dal profondo del cuore per gli 8 mila lettori, sono davvero grata per questo<3

At the end, it's him and IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora