39.

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Appena Blaise si avvicina nuovamente a noi lo guardo con aria interrogativa, voglio sapere cosa si sono detti.

-Sta bene, è solo un po'... turbato ecco- beh a me non sembra. Non l'ho mai visto così mal ridotto. Ammetto di aver quasi superato del tutto la nostra storia, ma ci tengo ancora molto a lui. Non riesco a portargli rancore, non posso e non voglio. nonostante tutto, nei pochi mesi che abbiamo trascorso insieme lui mi ha fatto stare bene. Mi ha fatto riscoprire me stessa e gli sono molto grata. Sono consapevole del fatto che lui mi abbia trattato malissimo, ma infondo voglio solo che stia bene. Voglio che sia felice.

Mi alzo dal tavolo serpeverde appena finito il pranzo e mi avvicino all'ingresso della Sala Grande dove si trova Fred. Parliamo per un po' di tempo mentre mi accompagna al mio dormitorio. Ci salutiamo, dico la parola d'ordine e la grande porte si apre. Ma vorrei che non lo avesse fatto.

Appena entro scorgo una figura maschile: capelli marroni, alto, occhi verdi e penetranti. Adrien Pucey. Non lo vedo da più di un anno e sono stata grata finora per questo. Cerco di fare qualche passo indietro ma a quanto pare si è già accorto che sono qui.

-Smith, che piacere rivederti- non c'è nessuno nella Sala Comune perché sono ancora tutti a pranzo e mi pento di non essere rimasta lì. Questo ragazzo mi dà i brividi.

-Non posso dire altrettanto Pucey-

-Mh si, simpatica- sul suo volto appare un ghigno e inizia ad avvicinarsi sempre di più. Sono già pronta per sferrargli un bel pugno quando la porta della sala comune si apre e appare Malfoy.

-Ti consiglio di andarti a fare un giro Pucey- dice quelle parole con così tanta sicurezza che il ragazzo davanti a me sparisce in pochi secondi.

-Stai bene? – è così strano stare così vicina a lui. Sono passati due mesi. Ammetto che mi fa ancora un certo effetto guardarlo.

-Si, sto bene Malfoy- appena sente il suo cognome si irrigidisce. Potrei quasi affermare di aver visto delle lacrime ferme nei suoi splendidi occhi, ma che ovviamente non sono mai scese.

-Senti Alessia, mi dispiace. Ti chiedo scusa, per tutto. Sono stato un vero idiota. Mi sono comportato da ipocrita. Ma la cosa di cui mi pento di più è di non essere venuto da te quando stavi male. Io... io ho solo pensato che sarebbe stato meglio per te... per entrambi, ma soprattutto per te. Volevo solo che andassi avanti ecco. Mi dispiace. Davvero-

Non rispondo. Non so cosa dire. Sono esattamente le stesse parole che sto aspettando da quando ci siamo lasciati. Eppure adesso che le ho sentite non so come reagire. È come se mi abbiamo smosso, è come se sia cambiato qualcosa adesso. Ma non voglio che succeda. Io non voglio tornare a stare male per lui. Ero convinta di esserci riuscita e invece...

-Io non ti sto chiedendo di tornare con me, non lo farei mai. Non che non lo voglia ma... beh sai cosa intendo- non l'ho mai visto così nervoso e insicuro –potremmo... beh noi potremmo... essere amici? - mi viene quasi da ridere.

Non può funzionare. Ho paura che vedendolo ogni giorno, averlo accanto senza averlo davvero, possa turbarmi e non voglio tornare punto e a capo. Ma sono consapevole del fatto che non voglio vivere senza di lui. In un modo o nell'altro voglio che faccia parte della mia vita. E allora perché no?

-Amici- 

At the end, it's him and IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora