32: 図書館

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ーbiblioteca

«Finalmente, il ruscello!» esclamò Jisu. «Dannazione Zack, lavati perché inizi a puzzare ogni giorno di più!» continuò, afferrandolo per la maglietta e spingendolo molto bruscamente nell'acqua fredda di montagna. Erano riusciti a scendere senza altri problemi ad intralciarli. Il tempo sembrava abbastanza stabile in quel momento, con il sole batteva abbastanza forte e una leggera brezza proveniente da Nord li rinfrescava. Ciononostante, odiavano le brezze. Confondevano il loro olfatto, scombinando tutti gli odori.
I ragazzi approfittarono di quella breve sosta per rinfrescarsi prima che Zack potesse contaminare l'acqua, riempiendo le borracce e dandosi una sciacquata veloce.
«Ma è ghiacciata! Tu sei pazza!» strillò il ragazzo, rabbrividendo e cercando di uscire velocemente da lì. Ma Jisu aveva altri piani per lui, infatti fu lesta ad acciuffarlo e spingerlo di nuovo nel corso d'acqua.
«Non mi dire... lo so che è ghiacciata, è un ruscello di montagna cosa ti aspettavi?» ribatté lei, sciacquandosi le mani dopo aver toccato i vestiti sporchi del ragazzo.
«Zack, me lo sto chiedendo da ieri.» Yeji si avvicinò, sedendosi sulla riva accanto all'amica. «Ma tu quanti anni hai?»
Uno schizzo d'acqua le colpì, quando lui si tolse la maglia per darsi una bella risciacquata. «Ah, volete davvero saperlo? Ho cinquantadue anni.» rispose calmo, mentre strizzava la maglietta. L'acqua un tempo limpida gocciolò dalla maglia color marrone, facendo storcere il naso alle due ragazze. Sì, aveva davvero bisogno di quel bagno.
«Cinquantadue?!» esclamò Chenle, correndo verso di loro con gli occhi spalancati.
«Sono come voi, che c'è di strano?» chiese alzando un sopracciglio.
«N-niente, solo che noi abbiamo tutti più o meno la stessa età, tra i diciotto e i ventidue anni... a parte loro.» rispose l'omega, indicando il gruppo dei più anziani che stava discutendo su come procedere.
«Non fatevi ingannare, sembro un vostro coetaneo ma sono più vecchio...»
«Non quanto Baekhyun suppongo. Quanti anni aveva detto di avere? Centocinquanta?» disse Yeji pensierosa.
«Centocinquanta?» rise Zack. «Credo vi abbia mentito. Sono molti di più. Ci sono storie che girano su di lui. Inizio a pensare che non vi siate mai allontanati molto dalla vostra città, oppure le avreste sentite.»
«Chi è che avrebbe mentito?!» urlò Baekhyun, poco distante da loro. Da bravo omega, esattamente come Kunpimook, Baekhyun origliava sempre, nulla restava segreto con lui nei dintorni.
Jisu si portò le mani ai lati della bocca, per ampliare il tono della propria voce, e prese un respiro profondo. «Lo sai che non si spiano le conversazioni degli altri?!» ribatté a gran voce.
L'omega si avvicinò con un sorriso, sedendosi accanto a loro. «Scusate, ho sentito il mio nome e non ho potuto fare a meno di origliare. Allora, su cosa starei mentendo?»
Chenle fece spallucce. «Zack dice che non hai l'età che dici di avere.»
Una risata cristallina uscì dalle labbra di Baekhyun. «Sì, scusate non mi sono nemmeno reso conto di aver detto centocinquanta. Ormai è automatico mentire sulla mia età.»
«Zack aveva ragione?» chiese Taehyun intromettendosi. Ormai aveva attirato l'attenzione di tutti.
«Sì, ha ragione. Sono talmente tanto abituato a mentire sulla mia età che ho iniziato a crederci pure io. Mi sono decisamente ringiovanito.» rispose con un sorrisetto. «Namjoon voleva che mentissimo su di essa per questioni di sicurezza. Sapete, ci sono dei pazzi che conducono esperimenti per capire come 'funzionano' quelli come noi. - fece le virgolette con le dita - Da quando uno dei nostri era stato preso a quello scopo, Namjoon ha deciso di mentire. L'uomo resta sempre molto affascinato dalla nostra capacità di invecchiamento. Restiamo esattamente come quando smettiamo di crescere fino a circa ottant'anni prima della morte, naturale s'intende.»
«Quindi per non diventare una delle cavie, menti sulla tua età?» parlò Yunho.
«Già. Prima che il mio amico venisse preso, il licantropo più vecchio mai esaminato aveva duecento anni...il mio amico ne aveva trecento circa.» ripose con un velo di tristezza negli occhi.
«Quindi in realtà quanti ne hai?» chiese Hyuna.
Baekhyun ridacchiò. «Quattrocentosessantatré. Se si dovesse diffondere la notizia di un mannaro così vecchio, sarei nei guai.»
I ragazzi spalancarono gli occhi. Era davvero così vecchio?
Jeongin gli puntò il dito contro, con aria sconvolta. «Ti sei dato trecento anni in meno! Capisco ringiovanirsi, ma ti sei tolto tre secoli per la miseria!»
«Non ci tengo a finire come cavia!» si difese l'omega. «Per sopravvivere in questo mondo, bisogna mentire su alcune piccole cose a volte...e purtroppo. Comunque, Hyuna controllati. I tuoi occhi sono gialli.»
«Come?!» esclamò presa alla sprovvista. Credeva di aver un buon controllo sui suoi poteri. Immediatamente sbatté le palpebre, facendoli tornare sul solito azzurro. «Che mi sta succedendo?» mormorò inginocchiandosi davanti allo specchio d'acqua e controllando le sue iridi. Erano tornate normali, sotto il suo controllo.
«Qualcosa che non vuoi ammettere. Hyuna, stai perdendo di nuovo il controllo.» cercò di insistere Mark sull'argomento.
Ostinata, testarda a non crederci, Hyuna iniziò a negare tutto. «Impossibile, una volta che impari a controllarti non puoi perderlo così, quando non provi emozioni forti!»
«O forse portandoti vicina alla morte, Joy potrebbe aver sbloccato qualcosa.» suggerì Yuta. «Se la causa fossero i poteri di tua madre? Tipo un qualche innesco. D'altronde anche Mark pensava che non potessi essere entrambi. Se le due parti avessero iniziato a collidere e stessero cercando di prevalere l'una sull'altra?»
«Fermatevi un secondo!» esclamò Jeongin intromettendosi. «Quindi potrebbe succedere anche a me?!»
«Non lo so, Jeongin. Il passo dalla morte è solo un'ipotesi, magari esistono altri modi per innescare la vostra magia che ovviamente noi non conosciamo.»
«Avete detto che a Cesalova c'è una grande biblioteca... voi occupatevi del problema di Felix, noi risolveremo quello di Hyuna.» propose Taehyun.
«D'accordo, mi sembra un'ottima idea.» acconsentì Mark. «Ma ora è meglio se ci rimettiamo in marcia.»
Jisu s voltò verso il ruscello. «D'accordo Zack, mi sembri abbastanza pulito. Puoi uscire!» esclamò sventolando la mano in aria per attirare la sua attenzione.
«Grazie...finalmente, stavo iniziando ad ibernare lì dentro.» borbottò il ragazzo, uscendo infreddolito dall'acqua. Lucas gli appoggiò la coperta sulle spalle, in modo che potesse asciugarsi un minimo.
«Fortuna ho riempito le borracce prima che entrasse lui...» sussurrò Chenle dall'altro lato accanto a Lucas.
Zack scattò immediatamente, voltandosi nella sua direzione. «Guarda che ti ho sentito!»
«Scusa amico, ma puzzavi più di un animale selvatico.» fece spallucce Lucas, prima di voltargli le spalle e ricominciare a camminare lasciandolo indietro.
Zack sospirò togliendosi la coperta, e seguendoli mentre strizzava la maglia zuppa d'acqua lungo il sentiero. Di punto in bianco, percepì qualcosa di sottile cadergli sui capelli, rotolando giù sulle spalle esposte e solleticargli la pelle bianca.
«Che diamine?» una smorfia confusa apparve sul suo viso mentre alla sua destra riuscì a scorgere Baekhyun, il quale stava spargendo qualcosa sopra la sua testa.
«Scusa, sono solo un po' di erbe profumate. Non si sa mai.» rispose con un sorriso imbarazzato.
«Capisco che abbiamo tutti i sensi sviluppati, ma non credete di star esagerando?!» si lamentò, togliendosi le piantine e i fiorellini dal corpo.
«No, per niente!» urlò Lucas, qualche metro avanti a lui. «Avevamo percepito la puzza dalla stanza accanto quando ti abbiamo trovato.»
Zack alzò gli occhi al cielo, ma non disse più nulla. Riprese a camminare in silenzio, sperando di arrivare velocemente in città. Avevano perso già abbastanza giorni; se Hyuna e Minho non fossero stati catturati, sarebbero sicuramente quasi arrivati.

𝙈𝙊𝙊𝙉𝙇𝙄𝙂𝙃𝙏: 𝐓𝐚𝐤𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora