ーincubus
" Save me, if i become my demons.
Take me over the walls below.
Fly forever, don't let me go.
I need a savior to heal my pain,
I've become my worst enemy. "
Hyunjin era nervoso.
Gli era appena stato detto di sua madre e aveva sentito la rabbia e allo stesso tempo la paura che salivano velocemente, rendendolo irrequieto. Non riusciva a stare fermo, continuava a picchiettare il piede a terra e mordersi nervosamente l'unghia del dito medio.
«Hyunjin, tua madre è... come noi?» chiese Yeonjun. Aveva così tanti pezzi che voleva chiarire, così come li aveva Hyunjin. Il più grande aveva deciso di seguire il consiglio di Hyuna e provare a conoscere quello che ora era suo fratello, prima di prendere una decisione definitiva. D'altronde, Hyunjin era l'unico legame famigliare che gli era rimasto.
«No, mio padre lo era...cioè, nostro padre.» rispose, correggendosi subito. Era stato abituato per così tanti anni a dire 'mio padre', che usare il 'nostro' gli dava una strana sensazione.
«Nemmeno la mia lo era.»
«Siete sicuri che quella fosse mia madre?» chiese per l'ennesima volta, non volendo crederci. Sapeva che sua madre viveva in zona, ma con tutte la gente che girava per quelle strade non credeva minimamente di potersi imbattere in lei. Contava sul fatto che non avrebbe potuto rintracciarlo per via del fatto che lei era umana, perciò non avrebbe potuto percepire il suo odore una volta arrivato in città.
«Sì, Jinnie.» rispose Hyuna. «Sai che l'odore non mente.»
«E-e voi che avete detto?»
«Che non ti conoscevamo.» rispose Yeonjun, sperando di aver fatto la cosa giusta.
Hyunjin annuì, rivolgendogli uno sguardo colmo di gratitudine. «G-grazie... non voglio minimamente vederla.»
Avrebbe voluto perdonarla, ma non ci riusciva. Più ci pensava e più i ricordi di quella notte tornavano vividi nella sua mente, scorrendo come la pellicola di un film.
«Ti lasciamo riposare.» Hyuna si alzò dal letto del ragazzo, raggiungendo la porta insieme a Yeonjun. Il corridoio era illuminato solo dalla lieve luce della luna. Infondo ad esso, vicino alle scale, riuscirono a scorgere la figura di Minho che usciva dalla propria camera.
«Io vado da Felix. Ci vediamo domani.» Yeonjun le baciò la fronte, andando verso la propria camera.
«Buonanotte.» mormorò prima di seguire a passo spedito l'amico che usciva.
L'aria fresca la colpì in pieno sul viso nel momento in cui mise piede fuori dalla locanda. Il cielo era un po' nuvoloso, e le strade erano quasi deserte. Alla sua destra, Minho camminava da solo nel buio delle strade. Si affrettò a rincorrerlo per raggiungerlo.
«Non riesci a dormire anche tu?» chiese il ragazzo quando la sentì al suo fianco.
«In realtà ti ho visto sgusciare silenziosamente fuori dalla tua camera e ho pensato di tenerti compagnia. Come mai non riesci a dormire?»
«Sono nervoso, continuo a pensare.» confessò.
«Immaginavo...la tua mente è piuttosto incasinata in questi ultimi giorni, talmente tanto che non riesco a capire cosa sia a tormentarti questa notte.»
«Le ricerche di Jinyoung.» Minho alzò lo sguardo verso il cielo coperto dalle nuvole. «Avanti Hyuna, da quanto non si sente parlare di demoni?»
«Direi da millenni. Ho dato un'occhiata al libro mentre eravamo in viaggio. Si dice che due millenni fa, i demoni vennero sigillati, quindi non è possibile che si tratti di un demone...»
«Lo sai anche tu che quello che è successo a Yeji è opera di un demone. L'hai letto in quel libro, no? L'abbiamo fatto la terza notte, mentre eravamo di guardia.» borbottò ricordando le scritte su quelle spesse pagine consumate e ingiallite. I demoni possono prendere possesso del corpo di una persona, nascondersi nel suo corpo, senza destare nessun sospetto e aspettare anche per secoli. Sapevano benissimo che quei lividi e piccoli tagli sul corpo di Yeji erano stati causati da quello; erano i segni che qualcosa si stava nutrendo di lei. Tuttavia non era più ricapitato, perciò poteva solo significare che aveva smesso. «Sono secoli che la gente non vede un incubus...» disse Minho. «Certo, esistono ancora nelle storie che la gente racconta, ma non se ne vede uno da tantissimo tempo, come credi sia possibile?»
«E se avesse semplicemente aspettato all'interno di un corpo per anni? Sai, quando sono stati sigillati, se è riuscito a fuggire potrebbe aver perso parecchia energia. Se per tutti questi secoli fosse rimasto in uno stato dormiente?» ipotizzò Hyuna, era una cosa che non accadeva molto spesso, perciò sperava che non fossero stati così sfortunati.
«Se così fosse...il destino non è proprio dalla nostra parte allora.»
«Lo è mai stato?» disse ridendo per sdrammatizzare e alleggerire quella conversazione.
«Non particolarmente...»
In quel momento, entrambi ebbero un'illuminazione. Sollevarono immediatamente lo sguardo da terra per guardarsi con gli occhi spalancati e l'espressione di chi si sarebbe preso a sberle da solo.
«Aspetta un secondo!» Hyuna ricordò quello che aveva letto sugli incubus.
«Gli incubus agiscono nel sonno, no?» chiese Minho, forse a voce un po' troppo alta.
«Per cui non si faranno mai vedere di giorno!» terminò lei, puntando l'indice contro Minho.
«Aspetta, ma di notte non è mai successo niente. Siamo stati di guardia, per cui non è tra noi.»
«Potremmo averlo lasciato a Therobla, altrimenti...» Minho si mise a pensare. Qualcosa non gli tornava. «Un secondo, quando è successo a Yeji eravamo già nel rifugio!»
Hyuna annuì, prendendolo per le spalle. Stavano arrivando alla soluzione, risolvendo il caso che Jinyoung aveva iniziato e Mark stava portando avanti. «Quindi come ha fatto ad entrare?»
«Era già dentro!»
«Ma se non è nel nostro branco...» Hyuna passò mentalmente tutti i presenti. «Oh no, dobbiamo tornare indietro!»
«E anche velocemente, andiamo!» Minho si voltò, cominciando a correre nella direzione da cui erano venuti, verso la locanda.
Iniziò a maledirsi da solo mentre correva; come potevano essere stati così stupidi? Era sempre stato sotto i loro occhi. Quando un incubus finiva di nutrirsi delle proprie prede, le soffocava nel sonno. Dovevano rientrare prima che fosse troppo tardi. Se fosse fuggito da lì, avrebbe attirato l'attenzione degli abitanti. Giusto davanti alla locanda, riuscirono a scorgere una figura ingobbita, appostata sul tetto che si guardava in giro. Minho afferrò l'amica per un braccio, trascinandola dietro il muro della casa più vicina per evitare che li vedesse.
Si portò l'indice alle labbra, intimandole di fare silenzio.
"È sul tetto, merda." pensò lui, sporgendosi leggermente per verificare che non si fosse mosso da lì.
"Possiamo ancora prenderlo...saliamo sul tetto. Dobbiamo sbrigarcela da soli, se avvertiamo gli altri dobbiamo per forza passargli davanti..."
"D'accordo, prendiamolo da dietro. Io a destra e tu a sinistra."
Dopo che entrambi si guardarono facendo un cenno con la testa, si separarono. I loro occhi brillarono di giallo e azzurro nel buio della notte. Con un balzo, salirono entrambi sul primo tetto della casa più bassa. Grazie alla pendenza dei tetti, riuscirono a nascondersi.
Minho scavalcò la cima di un tetto, lasciandosi scivolare lungo il lato opposto, per poi darsi la spinta con le gambe e raggiungere quello davanti a sé. Alla sua sinistra, vide Hyuna scivolare lungo la superficie del tetto. Istintivamente gli venne da correre in suo aiuto per non farla cadere, ma pochi secondi dopo la vide attaccarsi e rimettersi in equilibrio.
"Stai bene?"
"Sì, Minho. Non preoccuparti, andiamo."
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𝙈𝙊𝙊𝙉𝙇𝙄𝙂𝙃𝙏: 𝐓𝐚𝐤𝐞
Werewolf🌕 PRIMO VOLUME 🌕 Genere: fantasy, love story, werewolf E se il folklore medievale non fossero solamente credenze? Il Medioevo è un periodo buio in cui vivere, soprattutto per alcune persone. Persone come Hyuna e la sua famiglia, costrette a portar...
