ーalpha
"When we shine bright,
I'm alive in the CT,
sing about me under this light,
when we look at each othеr
even not noticing myself,
I smile and I forgеt, 'cause I'm not alone, you are my warming home.
Who I was yesterday and who I am today and who we will be tomorrow,
It all starts from home."
«Tu- cosa?!» Jeongin si alzò di scatto, con le lacrime che gli rigavano le guance. «Ci hai tenuti con te solo per questo?! Per sacrificarci una volta che entrambi fossimo arrivati ai vent'anni?!»
«No, io ho lasciato quest'idea anni fa!» esclamò Jinyoung, cercando di dare ulteriori spiegazioni. Però era impossibile in quel momento, i due fratelli erano accecati dal dolore e dalla rabbia.
«Stavi aspettando che Jeongin arrivasse ai vent'anni...» mormorò Hyuna tra i singhiozzi, abbracciando suo fratello.
«Non hai detto niente nemmeno a noi...» sussurrò Kunpimook, con le lacrime stanziate agli angoli degli occhi. Era deluso. Si sentiva tradito, e così anche Yugyeom. Aveva permesso loro di crescerli come dei figli con l'intento di portarglieli via.
«Fermi, dove state andando?!» urlò Yugyeom, quando vide i due fratelli correre fuori rapidamente senza dire niente a nessuno.
«Jeongin, Hyuna!» Kunpimook fece velocemente il giro del divano pronto a rincorrerli, ma Jackson lo afferrò prima che potesse raggiungerli.
«Hanno bisogno di stare da soli!» disse cercando di fermarlo.
«Non dirmi cosa devo fare o non fare con i miei figli!» esclamò l'omega, iniziando ad arrabbiarsi.
«Non sono davvero i tuoi figli!» gli ricordò Jackson, cercando di tenerlo fermo.
Kunpimook si voltò e un forte schiocco rimbombò nella stanza, quando il palmo della sua mano andò a schiantarsi violentemente contro la guancia di Jackson, facendogli voltare la testa di lato. «Non permetterti mai più di dire una cosa del genere. Quelli sono i miei figli!» ribatté lui arrabbiato con le lacrime di tristezza -miste nervoso- che scendevano velocemente. «E tu, Jinyoung, perché cavolo non hai detto almeno a noi di questo?! Volevi farmi affezionare per poi portarmeli via?!»
Senza aggiungere altro, Kunpimook corse disperatamente fuori alla ricerca di Hyuna e Jeongin.
Il silenzio piombò nuovamente nella stanza, mentre i ragazzi guardavano il loro alpha con un velo di delusione. Non si aspettavano di certo che le cose fossero andate in quel modo. Non solo gli altri si sentivano traditi, ma anche loro che avevano riposto la loro fiducia in Jinyoung; lui era sempre il primo a dire che in un branco ci si raccontava tutto, che non c'erano bugie in una famiglia, e ora saltava fuori quella verità. Una verità pesante.
«Per questo non hai mai voluto creare una connessione con nessuno di noi...saresti stato scoperto.» mormorò Yugyeom, connettendo finalmente tutti i pezzi.
«Ho rinunciato a voler spezzare la maledizione ancora anni fa...» rispose Jinyoung, prendendosi la testa fra le mani, per poi alzarsi con un sospiro. «Davvero Yugy, non li avrei uccisi.»
«Scusami, ma per il momento mi viene difficile crederti.» rispose il beta con un sorriso sarcastico, dirigendosi verso la porta d'uscita e seguendo il compagno alla ricerca dei ragazzi.
«Yugy...» Jinyoung lo seguì, ma prima di varcare la porta, si girò verso il branco. «Non muovetevi da qui, vi prego. Dobbiamo risolvere questa cosa noi quattro.»
«Come se potesse fermarmi.» Minho si alzò di scatto, pronto ad uscire per cercare i suoi migliori amici, ma Mark lo fermò.
«So che ora metterete in dubbio qualsiasi cosa dirà, ma facciamo come dice per ora.»
Minho spostò bruscamente il braccio dalla presa di Mark, tornando a sedersi con un sonoro sbuffo. Jinyoung fece un piccolo cenno con la testa al beta più anziano, correndo poi fuori da casa.
*
Jeongin e Hyuna stavano correndo verso il bosco. Erano scappati vicino ai confini della città, lontani dalla tenuta per poter fare una camminata e schiarirsi le idee. Sapevano che il bosco sarebbe stato il primo posto in cui qualcuno li avrebbe cercati. Avevano bisogno di tranquillità e solitudine, ma i due ragazzi si ritrovarono costretti a dover scappare, quando una delle frecce mancò per poco la testa di Jeongin.
Il terrore prese possesso dei due, soprattutto di Hyuna, alla quale sembrò di rivivere quella sera quando perse Hyunjin; loro scappavano e i cacciatori dietro di loro che scoccavano le frecce e li inseguivano. Di giorno sarebbe stato ancora più difficile nascondersi tra le fitte chiome degli alberi, perciò l'unica cosa che potevano fare era continuare a correre finché le gambe glielo avrebbero permesso.
Due frecce presero Jeongin: una alla caviglia e una sul fianco, facendolo cadere a terra. Rotolò fra le foglie e l'erba, andando a sbattere contro una delle radici troppo cresciute delle piante.
«Hyuna!» il più piccolo le tolse velocemente, ma iniziò a zoppicare. Non riusciva a rimarginare le ferite. Bruciavano molto più di quelle comuni.
La sorella si abbassò dando un'occhiata veloce alla ferita. Il sangue gocciolava misto ad una densa sostanza viola. "Strozzalupo..." pensò rialzandosi e passandosi il braccio del fratello attorno alle spalle. Fece leva sulle proprie gambe, alzando entrambi da terra. Poteva sentire i passi avvicinarsi sempre di più.
«Avanti Jeongin, ce la puoi fare.» disse lei, facendo un passo avanti dopo essersi spostata di poco per evitare di striscio una freccia che l'avrebbe presa sulla nuca. La presa sul fratello scivolò, e Jeongin cadde nuovamente a terra. Il fianco bruciava, così come la caviglia.
«Perché mi sta indebolendo così?!» Jeongin era nel panico, quando sentì le forze diminuire ogni secondo che passava.
«Devono averlo mischiato ai frutti della pianta rendendolo più forte, dannazione!» esclamò Hyuna, cercando di far alzare Jeongin in tutti i modi.
Il ragazzo la scansò, scuotendo la testa. «Vai, o ci uccideranno entrambi!»
«Puoi scordarti che io ti lasci qui, avanti so che ce la puoi fare!»
Nel momento in cui Hyuna pronunciò quelle parole, i due ragazzi percepirono diverse frecce arrivare nella loro direzione. Sarebbe stato impossibile schivarle tutte. Senza pensarci due volte, abbracciò Jeongin da dietro. Voltò entrambi con una mossa repentina, in modo da poterlo proteggere. Decise di esporre la propria schiena nella direzione dei cacciatori e chiuse gli occhi, attendendo l'impatto che non arrivò mai. I due ragazzi aprirono lentamente gli occhi, voltando la testa con timore. Lasciò immediatamente la presa sul fratello, alzandosi di scatto quando vide perché non aveva ricevuto il colpo.
«Mamma!» velocemente prese il corpo di Kunpimook, che stava cadendo a peso morto verso di loro e lo sostenne.
«S-state bene?» un colpo di tosse gli provocò un forte dolore a causa delle frecce conficcate nella propria schiena, mentre del sangue gocciolava dalla bocca dell'omega.
«Perché l'hai fatto?! Non dovevi seguirci!» Jeongin si trascinò vicino a loro, con le lacrime.
«Perché s-siete i miei bambini-» un gemito di dolore lo costrinse ad interrompere la frase. «-e vi voglio bene. Ora s-scappate, vi prego.»
La mano di Kunpimook cadde al suolo senza vita, mentre un ultimo e fievole respiro lasciava le sue labbra sporche di sangue.
«Mamma!» gridò Jeongin, scuotendo leggermente l'omega.
Hyuna strinse i denti, lasciando scendere quelle gocce salate dagli occhi. Era solo colpa loro se Kunpimook era morto.
"Minho! Minho, ti prego vieni!" continuava a pensare disperatamente Hyuna, mentre l'amico a casa si era già fiondato fuori di casa, liquidando gli altri con una bugia.
Hyuna si alzò mettendosi davanti a Jeongin, mentre le frecce continuavano ad essere scoccate nella loro direzione. I loro nemici si stavano nascondendo dietro i tronchi degli alberi, ma lei riusciva a percepirne l'odore. I suoi occhi diventarono gialli, mentre afferrava in fretta due frecce, schivando quella indirizzata alla sua fronte. Nonostante ciò, non le fu possibile afferrarle tutte; una andò ad incastrarsi nella sua coscia e un'altra sul polpaccio, mentre si era voltata per afferrarne una diretta a Jeongin.
"Ti prego Minho...fai presto." Pensò lei, mentre sentiva l'aconito entrare in circolo.
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𝙈𝙊𝙊𝙉𝙇𝙄𝙂𝙃𝙏: 𝐓𝐚𝐤𝐞
Про оборотней🌕 PRIMO VOLUME 🌕 Genere: fantasy, love story, werewolf E se il folklore medievale non fossero solamente credenze? Il Medioevo è un periodo buio in cui vivere, soprattutto per alcune persone. Persone come Hyuna e la sua famiglia, costrette a portar...
