30:トリカブト

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ーstrozzalupo

" Heartbeats fast, colours and promises.
How to be brave?
How can I love when I'm afraid to fall,
but watching you stand alone,
all of my doubt suddenly goes away somehow.
One step closer. "

La bufera era finita, e Chris li aveva rimessi in marcia nonostante il pessimo umore che aleggiava su tutti, tranne su Zack, che appena arrivato non poteva importargliene di meno dato che la questione non lo riguardava minimamente.
Quella notte erano stati svegliati tutti dalla discussione tra Hyuna, Yeonjun e Minho, perciò alle luci dell'alba, ognuno era a conoscenza di tutta la storia che aveva causato i problemi.
Jisu -sconvolta- aveva chiesto spiegazioni, ritrovandosi delusa quando a raccontarle tutto fu proprio Yeonjun e non Hyuna. Non aveva idea di ciò che c'era stato tra Minho e la sua migliore amica. Era delusa perché credeva di conoscere Hyuna, invece ora si sentiva tradita. Come aveva potuto non dirle una cosa del genere, non si fidava abbastanza? Si era data della stupida da sola per non averlo nemmeno capito dai loro comportamenti. Anche lei e Lucas erano migliori amici, ma non avevano mai avuto un legame del genere. Era ovvio che ci fosse sotto dell'altro.
Ma lei non era l'unica rimasta delusa da Hyuna; Jeongin si sentiva anche peggio: sua sorella e il suo migliore amico. Aveva sempre detto che avrebbe voluto vederli insieme, che Minho gli piaceva e che si fidava di lui, e Minho aveva sempre ribattuto dicendo di non vedere Hyuna in altri modi se non come una sorella. Menzogne. Erano tutte frottole che entrambi avevano raccontato, quando per tre anni avevano avuto una specie di storia amorosa senza dire nulla a nessuno. Senza dire nulla a lui.

«Fantastico.» mormorò Minho con una smorfia.
Lui e Hyuna erano infondo al gruppo a chiudere la fila, emarginati. Potevano benissimo sentire Jisu che borbottava qualcosa sulla loro stupidità, lamentandosi con Lucas. E come biasimarla?
«Che ora hanno perso la fiducia in noi? Lo so, fantastico.» sospirò lei, fissando la schiena di Yeonjun. La stava evitando come la peste, non le aveva più rivolto la parola.
Se lo meritava, lo sapeva, ma faceva male comunque.

«Per quello non riuscivi a dire che mi ami.» sorrise amaramente Yeonjun.
«Cosa- no!»
«Non riuscivi a dirmelo perché ami ancora Minho.» disse, sicuro delle sue parole.
«Non è così, non c'è più niente tra me e lui. E poi ci siamo resi conto troppo tardi dei nostri sentimenti.»
Yeonjun scosse la testa. «Ho bisogno di tempo. Mi dispiace.»

Hyuna sbatté le palpebre per riuscire a scacciare quelle parole dalla sua testa. Capiva perfettamente il comportamento del ragazzo, ma non era per quello che non gli aveva ancora detto che lo amava. Aveva paura.
C'erano lati di lei che non aveva ancora visto, e chi le avrebbe garantito che una volta visti, lui l'avrebbe amata ancora?

All'improvviso, Minho la prese per il polso fermandola. Si portò l'indice alle labbra, facendole capire di restare in silenzio, mentre faceva un cenno indicando verso la loro sinistra con gli occhi.
"Ho sentito un rumore... Qualcuno ci segue"
I due si voltarono, guardandosi intorno. Hyuna non aveva percepito nulla e nemmeno i loro amici a quanto pareva, dato che continuavano a camminare tranquillamente, iniziando a distanziarli. Erano tutti troppo assorti nei loro pensieri e nella loro delusione per prestare attenzione a ciò che li circondava.
Dietro di loro, due figure incappucciate si avvicinavano lentamente. Le bocche e i nasi di Minho e Hyuna vennero tappati improvvisamente, mentre perdevano i sensi inalando l'aconito di cui erano impregnati i pezzi di stoffa.

*

«Io dico...ma come hanno potuto essere così stupidi?!» Jisu continuava a parlare, mentre Lucas annuiva senza dire niente. «Tenercelo nascosto...a volte mi chiedo cos'hanno nella testa quei due. Sanno essere tanto intelligenti e svegli, quanto stupidi e ottusi allo stesso tempo. Com'è possibile una cosa del genere?»
«Qual è il problema? Avranno avuto i loro motivi, no?» chiese Zack.
«Tu stanne fuori, non centri niente.» ringhiò Jeongin, ancora arrabbiato con i due. «Si sta parlando di mia sorella e del mio migliore amico. Dovevano dirlo almeno a me!»
«E io cosa dovrei dire, che mi hanno sempre detto che tra loro non c'era nulla? Poi scopro che anni fa, la mia fidanzata e il suo migliore amico, sottolineiamo che mi ha sempre detto di non preoccuparmi, sono andati a letto insieme.» rise sarcastico Yeonjun, guardando le nuvole nel cielo. Era solo un tentativo di ricacciare indietro le lacrime che minacciavano di uscire senza farsi vedere dagli altri. Si sentiva preso in giro. Lui le aveva dato delle cose importanti e ora c'era l'ipotesi che lei e Minho fossero ancora innamorati. Si sentiva il rimpiazzo perfetto di Minho, come avesse scelto di stare con lui perché non poteva avere l'altro. Quindi sì, il rimpiazzo perfetto.
«Ve la prendete troppo.» li interruppe la voce di Baekhyun dalla prima fila.
«Tu che vuoi?!» chiese scontroso Taehyun.
«Faccio il mio lavoro da omega e vi tengo in riga, mi sembra ovvio.» rispose. «Posso capire Yeonjun, ma voi altri? Ve la state prendendo troppo. Non avete nemmeno ascoltato le loro spiegazioni. Avranno avuto i loro motivi e per quanto potrebbero sembrarvi stupidi, penso che rappresentassero le loro paure. E fidatevi, in centocinquant'anni di vita qualcosa l'avrò anche imparata.»
Mark lo ringraziò con lo sguardo, quanto sentì le acque calmarsi alle sue spalle tra i beta. Ora c'era solo il silenzio.
«E poi vorrei riportare l'attenzione alle vostre spalle. Siete talmente assorti nella vostra rabbia, che non vi siete accorti della mancanza di Hyuna e Minho.»
Jisu e Yeonjun si voltarono di scatto. Dietro di loro non c'era niente, solo piante. Erano davvero spariti.
«Saranno andati a nasconderci ancora qualcosa.» borbottò Jeongin.
«Senza dircelo?!» Jisu iniziò a correre, tornando indietro gridando i loro nomi. «Hyuna! Minho!»
«Dannazione che fine hanno fatto?!» Chenle si guardò attorno, ma niente, di loro nessuna traccia.
«Ragazzi...» Hyunjin raccolse un pezzo di stoffa da terra, mostrandolo agli altri. Ai suoi piedi ce n'era un secondo. «Cazzo, questo è strozzalupo...» disse dopo essersi tappato velocemente il naso. La fragranza l'aveva investito in pieno tanto dolce, quanto pericolosa.
«Perfetto, hanno preso i due che hanno una connessione telepatica fra di loro, non riusciamo nemmeno a contattarli ora!» esclamò Jongho.
«Non ce n'è bisogno.» Baekhyun fiutò l'aria. «Stanno tornando a Middmarsh, o almeno stanno ripercorrendo il sentiero al contrario. A giudicare dalla mancanza di tracce...si erano ricoperti di qualcosa, ecco perché Hyuna e Minho sono stati fregati. Non avevano sentito i loro odori, mentre quelli dei nostri sono molto dispersi...d'altronde tutte queste piante non aiutano. Però noi eravamo davanti e sono molto sicuro che non c'era nessuno. Sono per forza tornati indietro.»
«Se stanno tornando indietro abbiamo ancora tempo. Il clima qui è imprevedibile e di sicuro una notte la dovranno passare qui.» disse velocemente Yeonjun, pronto a ripercorrere la strada al contrario, ma Yugyeom lo fermò.
«Dobbiamo pensare ad un piano prima. Non sappiamo chi li abbia presi di preciso. Non sappiamo quanti sono e che strada abbiano imboccato. E se non stessero andando a Middmarsh?» cercò di farlo ragionare.
«Ci basta tornare indietro, dove possono essere altrimenti?! Quando li incroceremo, vedremo cosa fare. Non possiamo permettere che ci distanzino! Non sappiamo nemmeno da quanto sono spariti!»
«Per questo vi avevo detto che ve la state prendendo per il niente. Stiamo parlando del passato, dovreste guardare al vostro presente, ragazzini.» li rimproverò l'omega.
«Se vi può interessare, mentre venivo qui dalla capitale, mi sono imbattuto in alcune costruzioni un po' inquietanti.» intervenne Zack, ricordando che la prima era ad un'ora da loro.
«Saresti in grado di tornarci di nuovo?» chiese subito Yugyeom.
Zack annuì. «Certo, posso riportarvici tranquillamente.»
«Possiamo per favore muoverci?!» continuò Yeonjun, trasudando impazienza da tutti i pori.
«Preoccupato per la tua bella, principino?» lo provocò Yunho.
«Non è la mia bella...non lo è più almeno.» borbottò camminando sul sentiero, ripercorrendolo al contrario. Non gli interessava non sapere quante fossero le persone che li avevano catturati. Non gli interessava se in quel momento era arrabbiato con lei o meno. La amava, la amava ancora e doveva assolutamente riportarla indietro.

𝙈𝙊𝙊𝙉𝙇𝙄𝙂𝙃𝙏: 𝐓𝐚𝐤𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora