19: 可能性

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ーpossibilità

Il giorno seguente, si svegliarono piuttosto indolenziti; le brandine non sostituivano di certo i letti comodi che avevano prima a casa, nella tenuta. Erano più sottili e dure.

Jeongin si svegliò, girandosi sul piccolo materasso e trovando solo una parte fredda. Aprì lentamente gli occhi, che subito si illuminarono di giallo, e guardò la sorella seduta sul bordo. Era mezza addormentata mentre cercava di tenere d'occhio Minho.
«Hyuna, non hai dormito?» chiese portandosi una mano sull'occhio per sfregarlo.
«C-cosa?» la ragazza sobbalzò, voltandosi verso il fratello minore. «Ah no, non ho dormito. Minho aveva la febbre e dovevo essere sicura che passasse durante la notte, o sarebbero stati problemi.»
«Dovresti dormire un po', ci penso io qui dai.» propose lui.
Hyuna annuì. «Prima però andiamo a fare colazione. Porto a Min qualcosa da mangiare e poi farò una dormita anch'io.»
I due si alzarono, trovando alcune brandine già vuote e raggiunsero la stanza un po' più grande che fungeva da entrata, cucina e sala pranzo, dove Yuta, Lisa e Jackson stavano mettendo in riga i più piccoli. Chris ancora dormiva.
«Mark ha del lavoro da fare. Ha espressamente chiesto di non essere disturbato.» li avvertì Jackson. «Fate colazione con la carne avanzata di ieri sera e poi qualcuno dovrà venire con me a caccia, altrimenti a pranzo mangeremo aria.»
Senza dire nulla, chi era già sveglio fece semplicemente ciò che Jackson aveva detto.
«Ciao Hyuna...» silenziosamente, Yeonjun arrivò alle sue spalle appoggiando le mani sui suoi fianchi e baciandole la guancia. Lei sobbalzò per la sorpresa, afferrando la ciotola dall'armadietto e prendendo un minimo di distanze dal ragazzo.
Yeonjun la guardò con un cipiglio in viso, avvicinandosi. «Qualcosa non va?»
«Ecco...scusami, ma le parole di ieri sera non bastano per riprenderti la mia fiducia, Yeonjun.» sussurrò lei, riempiendo la ciotola con della carne prima che gli altri la finissero. «Mi dispiace, davvero... ho bisogno di tempo per capire che posso fidarmi ancora di te.» disse infine, sparendo nuovamente nella stanza dove si trovava Minho. Scavalcò un po' di brandine, prima di raggiungere quella dell'amico, rischiando quasi di inciampare. Era esausta; quella notte la febbre a Minho era salita drasticamente e lei aveva passato tutto il tempo al suo capezzale, cambiandogli la pezza sulla fronte. Si sedette accanto a lui, spostandogli delicatamente la frangia umida dalla fronte e accarezzandola. «Min, ti ho portato qualcosa da mangiare. Ti sentirai meglio.» disse lei, svegliandolo.
Minho si mosse lentamente su un fianco, voltandosi verso di lei e aprendo gli occhi.
«Hyuna...» mormorò, cercando di mettersi a sedere. «Stai bene?»
Lei si lasciò scappare una risata, dopo aver sentito quella domanda. «Questo dovrei chiederlo io a te, Min. Come stai? Va un po' meglio?»
«Sto meglio. Sento di aver smaltito quasi del tutto la dose che aveva spalmato sulla lama... il branco? Stanno tutti bene?» disse prendendo un pezzo di carne dalla ciotola.
«Stiamo tutti bene, ma Yeonjun...»
«Non dirmi nulla, voglio parlare con lui più tardi. In ogni caso, non attaccatelo. Ho sentito Wonho parlare con lui ieri e non è stato Yeonjun a portarli da noi.» la fermò subito lui, sapendo cosa le stava passando per la mente. Minho inarcò un sopracciglio con un sorriso. «Vi siete baciati? Oh... e tu e Hyunjin vi siete lasciati.»
«Smettila di leggermi la mente!» protestò la ragazza arrossendo. Fortuna che la stanza era scarsamente illuminata, oppure Minho l'avrebbe presa in giro per ore.
«Se tu ci pensi, non è di certo colpa mia!»
Subito dopo, Minho le fece subito segno di restare in silenzio, mentre guardava verso la porta. La stanza era abbastanza buia, se non per la fioca luce che producevano le candele, ma le sue orecchie funzionavano, così come il suo naso.
«Yeonjun, basta origliare. E tu, Lucas, smetti di origliare perché non ti fidi di Yeonjun che origlia!»
«Non sto origliando!»
«Ah davvero? E come mai mi rispondi?» ghignò Minho, sentendo solo il silenzio a seguito della sua domanda. «Lo sapevo, piccole merde.»
«Mannaggia, non è possibile che riesca a beccarmi anche quando è moribondo...» si sentì mormorare da Lucas.
«Moribondo lo dici a qualcun altro, mascalzone!» urlò di rimando Minho, sentendo dei passi allontanarsi velocemente. «E tu non ridere.» aggiunse vedendo la sua migliore amica deriderlo.

𝙈𝙊𝙊𝙉𝙇𝙄𝙂𝙃𝙏: 𝐓𝐚𝐤𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora