7:過去

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-passato

«Oh Yeonjun, dove sei stato? Stamattina sono passato in camera tua, ma non c'eri!»
«Wonho, bastardo!» esclamò il biondo, avvicinandosi frettolosamente e con aria arrabbiata.
Dopo aver dato a Jinyoung le spiegazioni di cui necessitava, era tornato a casa, entrando furiosamente nello studio di Wonho.
C'era qualcosa che non gli tornava e aveva bisogno di risposte. Che non gli avesse detto della luna piena proprio perché sapeva che avrebbe incontrato Hyuna? Ma se fosse rimasto a casa, gliel'avrebbe detto o gliel'avrebbe tenuto nascosto allo stesso modo?
Yeonjun aveva paura che i suoi amici potessero scoprire la sua vera natura. Nessuno di loro sapeva che in passato era stato morso, e lui era riuscito a nascondere questa sua doppia vita così bene in tutti quegli anni, che non voleva assolutamente rovinare tutto. Avrebbe perso tutti e non poteva permetterselo; Yeonjun non voleva restare solo di nuovo.

«Calmati e sta tranquillo con i termini!» esclamò il capofamiglia con un sorrisino.
«Perché non mi hai detto della luna piena?!»
«C'era la luna piena ieri sera? Mi dispiace, non lo sapevo...» stava mentendo, e lui lo sapeva molto bene.
Yeonjun digrignò i denti, sbattendo le mani sulla scrivania. Stava ribollendo dalla rabbia. Se voleva farlo fuori, perché non poteva farlo subito e velocemente?
«Smettila di sparare stronzate. Tu sai sempre quand'è la luna piena!» esclamò con le unghie che si allungavano leggermente e rigavano la scrivania.
«Oh avanti Yeonjun, non ti ho ucciso quando mio padre ti ha portato a casa, credi che voglia farti fuori così?» alzò gli occhi al cielo Wonho, appoggiandosi allo schienale della sedia.
L'uomo era fin troppo tranquillo, probabilmente stava tramando qualcosa, oppure era davvero solo intenzionato a divertirsi un po' prima di eliminarlo definitivamente.
«Se non vuoi uccidermi, allora cosa vuoi? Sai le conseguenze della luna piena su di me, te le ha dette anche quel licantropo l'altro giorno!»
«Ho sbagliato i calcoli, ok? Non avevo idea che la luna piena fosse proprio ieri notte! Dai Yeonjun, non guardare questi dettagli, capita a tutti di sbagliare una volta.»
Yeonjun scioccò scocciato la lingua contro il palato. "Dettagli dice...se non ci fosse stata Hyuna ieri notte, sarei morto a quest'ora."
Non era minimamente convinto delle scuse di Wonho, ma per il momento lasciò correre. Wonho al momento non gli serviva ad altro, se non per avere un tetto sotto cui dormire e per potersi sfamare; Hyuna l'avrebbe avvisato quando quel giorno che capitava periodicamente una volta al mese, sarebbe arrivato.
Aveva accettato l'aiuto di Jinyoung, il quale gli avrebbe insegnato come controllarsi senza l'uso di aconito e senza doversi chiudere in casa.
Stava iniziando a mettere in discussione parecchie cose dopo aver avuto quella chiacchierata mattutina con l'alpha. Finalmente avrebbe imparato ciò che dieci anni fa non gli fu insegnato e non sarebbe più finito incatenato ogni notte che avveniva la trasformazione.

*

«E ora cosa facciamo? Quello verrà qui alla prossima luna piena!» esclamò Jeongin, mentre camminava accanto a Minho.
Non sopportava l'idea di averlo tra i piedi. Andava già abbastanza dietro a sua sorella anche senza vederla a casa sua, figuriamoci ora che aveva il permesso dell'alpha.
Quella mattina aveva trascorso del tempo in compagnia di Hyuna prima di andarsene, e Jeongin poteva giurare di aver percepito l'emissione di ferormoni nell'aria. Non poteva sicuramente leggergli i pensieri, ma il suo corpo parlava da solo e il suo olfatto lo confermava.
«Almeno Jinyoung non gli ha rivelato come arrivarci, finché non avrà la sua completa fiducia.» rispose il più grande, un po' troppo tranquillo secondo Jeongin. «Tuttavia, se mai Yeonjun si unirà al branco, per me non ne farà mai parte. Sarà anche un beta di Jinyoung dato che è diventato così a causa sua, ma per me resterà sempre un omega.»
«Prima o poi dovremmo accettarlo, se mai entrerà a far parte del branco.» sospirò il più piccolo.
Minho scosse la testa, negando velocemente. Non sarebbe mai riuscito ad accettarlo. I ricordi del suo branco precedente che veniva decimato, erano un punto fisso che gli impediva di legarsi a dei cacciatori.
Era vero che con il lavoro che svolgevano non erano dei santi, ma Minho diventò un assassino solo una volta che venne accolto nel branco di Jinyoung. Nel suo branco precedente erano semplici contadini, quindi quali colpe avevano per aver subito quel destino? Perché li avevano uccisi così a sangue freddo?
Non tutti i branchi svolgevano il loro stesso lavoro, eppure erano quelli che morivano più frequentemente. Esistevano così tanti mutaforma innocenti al mondo, ed erano proprio quelli più semplici da scovare; erano i bersagli preferiti che a malapena sapevano difendersi, per non parlare degli omega senza branco.
Per come la vedeva Minho, Yeonjun era solo un traditore della sua specie. Jinyoung l'aveva salvato quel giorno, eppure lui aveva scelto di diventare un cacciatore. Di sterminare la sua stessa razza, nonostante fosse stato un licantropo a salvargli la vita.
Minho era fiero di esser nato licantropo, forse anche fin troppo. Amava fare tutto ciò che dei semplici umani non potevano; amava andare oltre i limiti. Per questo avrebbe difeso la sua specie, soprattutto la sua famiglia a qualsiasi costo. Non erano dei mostri, non tutti. Erano solo diversi. Per Minho non si nasceva mostri, semmai lo si poteva diventare.

𝙈𝙊𝙊𝙉𝙇𝙄𝙂𝙃𝙏: 𝐓𝐚𝐤𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora