24: 二

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ー due

La mattina seguente arrivò fin troppo velocemente per Hyunjin. La notte non aveva chiuso occhio, infatti si era offerto di far cambio di stanza con Jongho per poter tenere sotto controllo Felix. Aveva potuto assistere alla trasformazione e osservare come l'incubus contava ogni singolo granello di sabbia presente nel sacchetto, fino alle prime luci dell'alba. Ora, invece, era solo e continuava a camminare avanti e indietro. L'idea di tirarsi indietro e obbligare tutti a partire era davvero allettante, ma scappare sarebbe davvero stata la soluzione?
Tuttavia, aveva conservato la collana nonostante tutto, per cui qualcosa doveva pur significare, giusto? Forse era una garanzia che aveva per chiudere con il passato.
«Hyunjin, sei pronto?» Yeonjun spalancò la porta. L'altro sobbalzò per lo spavento, risvegliandosi dai suoi pensieri e tornando alla realtà.
«Cosa?» sbatté le palpebre un paio di volte, guardandolo un po' confuso mentre elaborava la domanda. «A-ah sì, ci sono...ma non sono così sicuro di volerla incontrare.» ammise imbarazzato.
«Se nel bel mezzo dell'incontro vuoi andartene, lo faremo. Va bene?»
Hyunjin annuì, avvicinandosi alla porta. «Ti ringrazio per quello che stai facendo.»
Il più grande sorrise, chiudendo la stanza. «Alla fine è come se fossimo tutti un grande branco, no? E in un branco ci si aiuta.»

Raggiunsero il luogo dell'incontro in poco tempo, trovando la donna e il compagno già lì ad attenderli. La piazza era abbastanza affollata, perciò si sarebbe dovuto trattenere dal dare uno spettacolo in mezzo a tutta quella gente.
«Dovevi per forza portarlo?» domandò acido Hyunjin, increspando le labbra in una smorfia di disapprovazione.
«A-anche tu hai qualcuno...» la donna squadrò Yeonjun. Le bastarono pochi secondi per ricordarsi di lui. «Ma tu allora conosci mio figlio!»
«L'ho portato con me, perché a differenza dell'uomo accanto a te, lui ha un legame con me.»
La madre di Hyunjin continuava a fissare l'altro ragazzo, finché il figlio non pronunciò quelle fatidiche parole: 'Lui è mio fratello' e a quel punto, lei sgranò gli occhi.
«T-tu sei il figlio di quella donna...» mormorò guardandolo.
«Per cui, lui resta. Allora, di cosa mi volevi parlare? Non ho tutto il giorno per starti a sentire.»
«Senti moccioso, non essere così irrispettoso verso tua madre.» il compagno di sua madre si avvicinò, afferrandolo alla base del collo. Hyunjin aveva imparato a difendersi in quegli anni, ma in quel momento il suo corpo non voleva saperne di muoversi. I ricordi di quella notte tornarono vividi nella sua mente e la paura si impossessò del suo corpo. A quel punto, Yeonjun si rese conto che il più piccolo non avrebbe mai reagito, troppo sopraffatto dalle emozioni.
Istintivamente, le gambe si mossero da sole, mentre la sua mano destra strinse con forza il polso dell'uomo e un flebile ringhio vibrò nella sua gola.
«Non lo ripeterò un'altra volta. Togligli le mani di dosso. Ora.» ringhiò cercando di controllare i suoi occhi e gli artigli che minacciavano di uscire contro la sua volontà. Aumentò la presa, costringendo la mano dell'uomo ad aprirsi con la forza. Lasciò bruscamente la presa, spingendo il braccio lontano da Hyunjin. «Se vuoi parlargli, fallo a distanza.»
«Hyunjin, ti prego torna a casa.» parlò la madre, con le mani giunte davanti a sé.
«Così voi, signora, potrete guardare il vostro compagno, mentre alzerà le mani su suo figlio?» chiese Yeonjun, con un tono sarcastico. Si era piazzato davanti a lui, come per proteggerlo.
«Non alzerà le mani su di lui. John era d'accordo e Hyunjin deve tornare con noi, a casa!»
«Hyunjin non va da nessuna parte contro la sua volontà-»
«Quella non è più casa mia!» esclamò improvvisamente Hyunjin. «Tu hai fatto la tua decisione quella notte. Hai deciso di stare a guardare mentre cercava di stuprarmi!»
«Te l'avevo detto che non avrebbe accettato.» l'uomo fece un cenno con la mano, mentre la madre di Hyunjin fece qualche passo indietro. I ragazzi si guardarono confusi, ma il loro udito chiarì immediatamente la situazione: in poco tempo si ritrovarono circondati. «Sapevamo che un lupo mannaro ci avrebbe fatto guadagnare.» disse John.
Hyunjin portò subito lo sguardo sulla madre, la quale distolse velocemente il suo, incapace di sostenere quello del figlio. Lui cercò di ricacciare indietro le lacrime mandando giù quel boccone amaro che era la verità; sapeva già che a sua madre aveva smesso di tenere a lui, ma davvero era arrivata al punto di venderlo?
«Sai Hyunjin... è stata una fortuna che tu sia tornato in città, tua madre ed io abbiamo speso tutti i soldi bevendo. Quando sei arrivato ti ho visto per caso e quindi ho pensato, perché non prendere un po' di soldi facili? Tua madre avrebbe voluto portarti a casa, ma gliel'avevo detto che non avrebbe funzionato.»
Se già il ricordo della madre che guardava senza fare nulla lo aveva spezzato, quella notizia era davvero troppo.
«Andiamocene.» Yeonjun tirò leggermente la sua camicia per intimargli di muoversi. Però le sue parole non gli arrivarono mai. L'unica cosa a cui poteva pensare era che sua madre l'aveva appena venduto. L'avrebbe mandato al rogo per potersi prendere i soldi e tornare a bere con quello squilibrato del suo compagno. «Hyunjin, andiamocene!» lo afferrò bruscamente, cercando di trovare una via di fuga.
All'improvviso, un forte ululato attirò l'attenzione di tutti. Un grosso lupo bianco caricò gli uomini con forza, aprendo loro un varco. Yeonjun non se lo lasciò scappare; iniziò a correre velocemente, portando Hyunjin con sé, il quale si muoveva passivamente.
«Hyun, avverti subito Seungmin!»
«Cosa?» Hyunjin sembrò riprendersi da quello stato di trance in cui era caduto, guardando il più grande.
«Devi avvertire Seungmin. Dobbiamo andarcene da qui al più presto, meglio anticipare la partenza o per noi le cose diventeranno ancora più complicate. Digli di trovarci fuori dalla città, verso la foresta.»
«Certo...hai ragione, lo avviso subito.»
Dopodiché, continuarono a camminare in silenzio, mentre pregava Seungmin di lanciare l'allarme e iniziare a scappare.
Sapevano che li stavano cercando, o meglio, stavano cercando Hyunjin, per cui continuarono a correre spediti, contando sul fatto che gli altri si sarebbero fatti vivi alle porte della città. Però la mente di Yeonjun tornò al lupo che li aveva salvati pochi minuti prima, non riusciva proprio a smettere di pensarci. C'era un solo lupo dal pelo albino che conosceva, ed era Kunpimook. Tuttavia l'omega era morto, per cui era impossibile che potesse trattarsi proprio di lui. Chi era il pazzo da rischiare la propria vita per salvare loro due?
Pochi metri più avanti rispetto a loro, videro Chris, Seungmin, Minho, Hyuna e Jeongin che li stavano aspettando, facendo loro segno di correre più velocemente.
«Seungmin ci ha detto solo di scappare, ma che cazzo è successo?!» esclamò Minho, prendendo entrambi per il braccio e costringendoli a correre di nuovo per allontanarsi dalla città.
«La colpa è mia... mia madre voleva parlarmi, ma era una trappola. Mi aveva venduto alla chiesa.» parlò velocemente Hyunjin, cercando di controllare il tono della voce.
«Stai scherzando?» scattò Chris, guardandolo mentre negava con la testa. «Ma io adesso torno indietro e l'ammazzo!»
Minho lasciò il braccio di Yeonjun, per afferrare quello dell'alpha. «Non fare stronzate, andiamo oppure gli altri ci distanzieranno troppo!»
Impiegarono una buona quindicina di minuti di corsa. Tyreron non era esattamente su un terreno pianeggiante, per cui dovettero superare qualche piccola collina, per poter scorgere in lontananza i loro branchi, fermi, e il bosco poco più avanti. Doveva esser successo qualcosa se avevano deciso di fermarsi così in mezzo al nulla.
«Chenle!» gridò Jeongin con tutto il fiato che aveva nei polmoni.
L'omega drizzò le orecchie, voltandosi nella loro direzione. «Ragazzi!»
Più si avvicinavano, più riuscivano a distinguere meglio le figure; Yunho e Lucas erano a terra, o meglio, erano sopra il corpo di qualcun altro. Un bozzolo avvolto in una coperta cercava di rialzarsi in vano. Con due pesi come quelli di quei ragazzi ad opprimerlo sarebbe stato impossibile.
«Cosa... cosa succede?» domandò Hyuna con il fiatone una volta che li raggiunsero.
«Ci stava seguendo, dimenticandosi che il fetore di un lupo è molto più forte quando si è nella forma completa.» parlò Mark, mentre Lucas lo obbligava a voltarsi e mettersi in piedi.
Yeonjun collegò immediatamente il colore dei capelli, al colore albino del manto appartenente al lupo che li aveva salvati. Ma come poteva essere arrivato prima rispetto a loro?
Hyuna sbatté le palpebre qualche volta, non credendo che quell'omega fosse proprio lì con loro.
«Baekhyun?!»

𝙈𝙊𝙊𝙉𝙇𝙄𝙂𝙃𝙏: 𝐓𝐚𝐤𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora