Una porta nera.

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Un rumore di passi echeggiava nel corridoio e Luna pensò che non fosse saggio dare nell'occhio. "Nox!" Il fascio di luce sparì, e Luna non vide più nulla. Si nascose in un angolo, cercando di non fare rumore. Uscì di poco la testa dall'angolo, sbirciando senza farsi notare; una luce leggera proveniva dalle finestre illuminando il corridoio e un leggero raggio di luce lunare fece luce su un solo oggetto chiaro e distinto: lo stemma dei Serpeverde. La sagoma si girò, e tutto ciò che Luna poté vedere erano dei capelli lisci, castani. Luna pensò subito ad una sola persona: William Rosier. Chi altri conosceva con quella toga dei Serpeverde e con quei capelli? Nella testa di luna vi erano molte domande, ma poche risposte. Perché William era lì?

Luna sentì una porta scricchiolare e vide William svanire dentro ad una porta. Si affacciò del tutto, ma il corridoio era vuoto. William era sparito e con lui anche la porta. Non seppe spiegarsi perché, ma Luna ebbe uno strano presentimento, quasi un avvertimento di pericolo. William sembrava stesse agendo di soppiatto. Perché farlo di notte? E perché non vi era più traccia della porta?

Si incamminò verso il dormitorio, ansiosa di risposte e con ancora il cuore che batteva ancora forte dall'emozione. Mentre camminava a testa bassa, uno strano oggetto catturò la sua attenzione. Un foglio di carta sul pavimento. Luna si chinò per prenderlo e si accorse subito che vi era scritta una frase in un tipo di scrittura a lei familiare, ma non così familiare da comprenderla all'istante:

"ᛋᚫᚾᚷᚢᛖ ᛈᚢᚱᛟ"

Alfabeto runico? Curioso, pensò Luna. Quante possibilità ci sono di trovare una frase in runico su un foglio nel bel mezzo del corridoio? Il foglietto sembrava stropicciato ed accartocciato, come se fosse stato messo in tasca. Mise il foglio in tasca e continuò a camminare, ansiosa di svegliarsi la mattina dopo per fare luce su quella storia.

Luna si alzò prestissimo, con un mal di testa da farle rizzare i capelli. Si ricordò di aver fatto uno strano sogno, però non rammentava molto. Rimembrava di aver sognato una porta nera, nient'altro. Si vestì e andò con Leila in Sala Grande per il banchetto. "Luna!" Luna si girò e vide Karina, che agitava la mano per salutarla. "Hai una faccia stanca. Dormito male?" disse Karina. "Beh, non proprio, ho fatto uno strano sogno." rispose Luna. "Anche a me capita spesso sai, di sognare cose strane. Ma ci ho fatto l'abitudine."

Appena giunsero in Sala Grande videro Silente, vicino al leggio, pronto a schiarirsi la voce. Vi era un gran fracasso ed era quasi impossibile conversare sentendo la propria voce. Le ragazze presero posto. "Silenzio prego!" gridò Silente con un tono autorevole. Il silenzio totale calò nella sala. Gli studenti si guardarono tra loro, curiosi di sapere quale fosse l'annuncio.

"Mi è parso di notare, di recente, che alcuni studenti girovagano di notte per il castello. Beh, vi devo ricordare, benché lo sappiate già, che è vietato farlo. Da stanotte, manderò Gazza a controllare più spesso i corridoi. Chiunque verrà beccato a curiosare verrà punito."

Gli studenti si guardarono tra di loro, come per cercare il colpevole di quella faccenda. Luna arrossì, sentendosi colpevole, ma al momento stesso si chiese se quell'annuncio non fosse riferito a Draco o a William. Proprio mentre nella sua testa echeggiava il nome Draco, quest'ultimo le sfrecciò davanti, mentre conversava proprio con William. I due sembravano di buon umore. Luna mangiò più del solito, e sembrava stare meglio. "Ieri sera non ti ho visto nel letto" disse Leila. "Com'erano le stelle?" aggiunse. "Oh sì, bellissime." tagliò corto Luna. Leila capì che c'era qualcosa che non andava. Il tempo passò in fretta, e Luna si diresse ansiosa verso la lezione di Trasfigurazione.

Mughetto, Muschio e Rune Antiche.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora