Belthil e Curunir.

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Un brivido freddo come il ghiaccio percorse la schiena di Luna, immobilizzandola. Le gote le diventarono rosse e poteva sentire il battito del suo cuore nell'orecchio. Draco tornò a rimirare il pentolone, senza dire nulla. Rimasero in silenzio per qualche minuto, mentre il calderone sobbolliva. Nella foresta echeggiava un gracchiare di corvi, che svolazzavano di qua e di là. "Quanto tempo manca ancora?" chiese Draco, picchiettando con le mani sul pavimento. "Qualche minuto." rispose Luna, guardandosi i piedi. Aveva il terrore di cadere in un silenzio imbarazzante, uno di quei silenzi che mettono a disagio. "William è ancora tuo amico?" chiese Luna a bruciapelo, facendo finta di niente. Draco aggrottò le sopracciglia e si fece cupo in volto, come se non avesse capito bene la domanda. "William? Sì è mio amico... ultimamente è... strano, ecco." Rispose Draco frettolosamente, come se volesse evitare a tutti i costi di aprire quell'argomento. "Perché questa domanda?" chiese Draco, toccandosi la tempia con le mani e puntando il suo sguardo su Luna. "Così... Lo vedo... Distante." Rispose Luna, mentre girava con la bacchetta l'intruglio nel calderone, evitando lo sguardo di Draco. Agitò la bacchetta con un movimento fermo della mano e delle scintille gialle fuoriuscirono da essa, finendo nel pentolone. 

"Puoi passarmi l'ingrediente base?" disse Luna a Draco, voltandosi. Draco prese la boccetta in vetro sul pavimento e gliela porse, titubante. Luna mise due misurini di ingrediente base nel calderone, dopodiché prese la bacchetta e la puntò sul fondo del pentolone. "Incendio!" Una fiamma vigorosa si poggiò sotto il calderone, facendo sobbollire la mistura. Draco sgranò gli occhi, spaventato da quell'improvvisa fiammata. Un minuto dopo spense la fiamma, muovendo lentamente la bacchetta. "Posso farti una domanda?" disse in tono irriverente Draco, interrompendo Luna, che si voltò e lo guardo negli occhi, annuendo con la testa. "Perché ti servo anche io per fare tutto ciò?" chiese Draco, sorridendo sotto i baffi. "Beh, da sola non avrei potuto... e poi tu sei astuto e veloce. Sopratutto sei l'unico a cui Gazza non grida contro." Rispose Luna tutto d'un fiato, continuando ad osservare la pozione. Draco non disse niente, continuando a sorridere sotto i baffi. "Mi passi le radici di Valeriana per favore?" chiese Luna, facendo finta di niente. Draco gliele passò, guardandola in viso. Luna si voltò per prendere le radici e toccò la sua mano, che era tremendamente fredda. Luna ricambiò lo sguardo, rimanendo immobile per un istante. La luce pallida della luna illuminava i loro volti e i loro capelli biondi, rendendoli simili a delle creature eteree. L'iride di Draco sembrava color ghiaccio e la sua pelle sembrava di porcellana. "Grazie, comunque. Per l'astuto e veloce..." Disse Draco sorridendo, mentre Luna metteva le radici di Valeriana nel pentolone e sorrideva anche lei, senza farsi notare. Luna alzò la bacchetta sopra il pentolone, muovendola in senso orario. L'intruglio si mescolò velocemente e questa volta agitò la bacchetta, facendo un leggero movimento con il polso. Dal calderone fuoriuscirono delle bolle dorate e delle piccole scintille. "Ecco fatto!" disse soddisfatta Luna, guardando dentro il calderone. "Dovrebbe essere pronta." aggiunse Luna, versando la pozione in una delle sue boccette in vetro. Il Distillato Soporifero era di un pallido color oro ed il liquido era limpido. Draco prese dalla tasca destra dei pantaloni la Felix Felicis che aveva ricevuto in dono e la mise accanto al distillato, che era ancora nelle mani di Luna. Le due pozioni sembravano identiche, fatta eccezione per la boccetta. Il colore e la consistenza erano uguali, quasi impossibili da riconoscere ad occhio nudo. "Perfetto." Disse Draco sorridendo, guardando Luna con un'espressione compiaciuta. Luna si alzò, agitando la bacchetta e mettendo tutto al suo posto nella borsetta, facendo scomparire ogni traccia del suo passaggio. Dentro quella vestaglia bianca somigliava ad una piccola fata, con il suo corpo minuto e i suoi lunghi capelli biondi. Draco si alzò anche lui, osservando i piedi scalzi di Luna. "Non ti piacciono le scarpe?" disse Draco sarcastico, alzando lo sguardo verso di lei. "Le perdo spesso... E poi così non faccio rumore." Aggiunse Luna, mentre guardava le stelle sopra di lei. Non riusciva a smettere di staccare lo sguardo dalla costellazione di Orione, che brillava imponente nella volta celeste. Draco si avvicinò, curioso di cosa catturasse la sua attenzione. "Cosa stai osservando?" disse Draco, avvicinandosi sempre di più a lei. Luna puntò con l'indice destro la costellazione. "Quella è la costellazione di Orione e si può vedere quasi sempre ad occhio nudo. Nel medioevo si raccontava che sin dall'inizio dei tempi magici, una strega bianca di nome Belthil viveva sotto ad una grande tartaruga nei colli irlandesi, nel bosco. Si dice che curasse tutte le creature malate che incontrava e dava ristoro a chiunque ne avesse bisogno. Non aveva bisogno di bacchette, poiché la magia era già in lei, nascosta. Si narrava che i suoi lunghi capelli bianchi fossero la fonte della sua magia inesauribile. Un giorno, nel bosco incontrò un uomo dai capelli dorati e gli occhi di ghiaccio, alto ed in sella ad un cavallo nero. L'uomo era stanco e debole, per via della battaglia che aveva combattuto. Belthil lo vide e lo aiutò, portandolo nella sua casa. Si innamorò di lui perdutamente, perdendo quasi il lume della ragione. L'uomo, Curunir, sapeva del magico potere della donna. Finse di amarla anche lui e ricambiò il suo amore, portandole tutti i giorni un mazzo di biancospini. Una notte, mentre Belthil dormiva, Curunir le tagliò i suoi lunghi capelli bianchi, andando via con il suo cavallo. I capelli ormai corti della strega si scurirono, gli occhi persero la loro lucentezza e lei morì, tradita dall'unico uomo che avesse mai amato. Si dice che la sua anima si posò sulla volta celeste, per poi diventare la stella più bella e luminosa di Orione, Betelgeuse." Luna finì di raccontare la storia, guardando per tutto il tempo le stelle. Draco per un attimo pensò che fosse totalmente fuori di testa, ma poi si voltò a guardarla e percepì immediatamente l'alone di purezza e dolcezza che emanava. Ogni cosa che Luna diceva sembrava sincera e priva di malignità, senza filtri. Draco sorrise dolcemente, per poi guardarsi i piedi. "Meglio tu che la Sinistra, senz'ombra di dubbio." Draco scoppiò a ridere e guardò Luna, che arrossì dolcemente. 

Mughetto, Muschio e Rune Antiche.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora