Luna e Leila si incamminarono verso il castello e il cielo era terso e di un azzurro chiaro. Il sole si era già inabissato nel lago e i corvi gracchiavano. Gli ultimi raggi di sole illuminavano il titolo del libro dorato nelle mani di Luna. La faccia di Leila era aggrottata, come se stesse pensando a un milione di cose contemporaneamente. Luna si girò a guardarla, mettendosi una mano tra i capelli. "Quindi, cosa abbiamo capito da questo libro?" Chiese Leila confusa. "Qualcosa, ma non molto. Sicuramente è un qualcosa di molto, molto pericoloso." Rispose Luna, facendo molta enfasi sulla parola "molto". Leila si strinse a sé e guardò il cielo con uno sguardo preoccupato. "Faremo meglio a sbrigarci, sta per fare buio." Aggiunse Leila.
Le due ragazze arrivarono alle serre di Erbologia, quando Luna vide con la coda dell'occhio Draco, che correva spedito nel corridoio. Luna non fece in tempo a vedere nient'altro, ma l'atteggiamento di Draco le sembrò strano. Luna e Leila si diressero verso il dormitorio, percorrendo le scale vuote.
Vi era una luna crescente quella notte e qualche nuvola. L'aria era satura di un qualcosa di particolare, qualcosa che era difficile spiegare a parole. Luna era nel letto a pancia in su, che guardava il soffitto. Rifletté sul fatto che aveva bisogno di dormire, poiché non dormiva bene da giorni. Era stanca di vagare di notte nei corridoi di Hogwarts, ma soprattutto stanca di passare le giornate in preda ad una sonnolenza perenne. Prese dal primo cassetto del suo comodino una piccola boccetta nera con sopra un etichetta in carta giallastra: "Distillato Soporifero." Luna in cuor suo pensò che quella fosse una mossa drastica, ma non vi era altra soluzione. Doveva dormire. Levò il tappo alla boccetta, ed un forte odore di lavanda e valeriana fuoriuscì da essa. Luna poggiò la boccetta alla bocca, bevendone qualche sorso. Mise la boccetta a posto e chiuse gli occhi, cadendo in un sonno profondo.
"Opus sanguinis pura. Opus sanguinis pura. Opus sanguinis pura." Draco si tagliò un dito, facendo cadere una goccia di sangue su una pergamena ingiallita. Ripeté la frase sussurrandola e chiudendo gli occhi. "Opus sanguinis pura. Opus sanguinis pura."
Una porta nera si aprì. Un fumo grigio avvolse la stanza. Un rumore di sassolini fece eco nella stanza. Draco si girò, levandosi la giacca nera.
"Opus sanguinis pura."Luna si svegliò ansimando, completamente sudata e con i capelli schiacciati alla testa. Aveva gli occhi sbarrati e la faccia pallida. Quella notte aveva sognato Draco. Era un sogno strano, confuso. Luna ricordava nitidamente una frase: "opus sanguinis pura." Il sole era già alto nel cielo e Luna si accorse che era quasi tardi. Non era affatto da lei fare tardi. Il dormitorio era quasi vuoto. Luna si vestì, uscendo celere verso la sala grande. Cercò di aggiustarsi i capelli, quando vide in lontananza Karina. "Luna!" Karina fece un sorriso a trentasei denti, agitandosi come una matta. Luna le sorrise. "Non ci vediamo da tanto Luna! Che fine avevi fatto?" Chiese Karina curiosa. "Sui libri" accennò Luna sorridendo. "Che ne dici di studiare in biblioteca più tardi?" Chiese Karina. "Oh certo, mi farebbe molto piacere." Luna questa volta fece un grande sorriso, e le due ragazze si incamminarono insieme verso la sala grande.
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Mughetto, Muschio e Rune Antiche.
FanfictionLei e Draco erano simili, ma in modi differenti. Quando lei entrava in una stanza tutti si giravano a guardarla, ma non perché fosse bella o particolarmente affascinante, ma perché era buffa, lunatica, strana. Draco invece, veniva guardato per il su...