La pioggia si era fermata e le nuvole si erano diradate, scoprendo il sole. Luna correva a perdifiato sull'erba insieme a Draco, che era poco dietro di lei. Da lontano intravidero dei ragazzi esultare attorno al campo di Quidditch. Corsero velocemente verso il campo, salutandosi con un'occhiata e ritornando entrambi nei propri spalti. Luna salì le scale in legno e vide che il Professor Vitious saltava ed esultava, agitando la bacchetta. La partita era finita, i Corvonero avevano vinto. Leila sembrava felice e contenta dopo tanto tempo e presa da una gioia incontrollabile abbracciò Luna, che sventolava la sciarpa blu per aria. Diede un'occhiata agli spalti dei Serpeverde e vide che Draco aveva un'espressione seccata ed avvilita. Al centro del campo Alphard Lambert, cercatore dei Corvonero, agitava il boccino tra le mani, mostrandolo agli spalti. "Corvonero vince! Così imparate..." disse Lee Jordan urlando nel microfono, mentre la professoressa McGranitt lo squadrava severamente. Il professor Vitious fece un sorriso a trentadue denti ed alzò la bacchetta verso il cielo. Milioni di scintille blu e bronzo illuminavano il cielo ormai terso e libero dalle nuvole.
Era primo pomeriggio quando la Sala Grande era gremita di studenti e studentesse. Stendardi in blu e bronzo coprivano l'intera sala ed un lauto banchetto era già pronto su tutti e quattro i tavoli. Bistecche, pollo arrosto, patate al forno... vi erano pietanze di tutti i tipi. Luna prese posto accanto a Leila, che sembrava di nuovo accigliata come i giorni precedenti. Luna fremeva dall'idea di sapere cosa stesse accadendo alla sua amica, perché si comportava così. Aveva fatto qualcosa di sbagliato? Luna pensò ai giorni passati e non le venne niente in mente... forse non ce l'aveva con lei, forse il motivo era un altro. Ad un tratto, qualcosa riportò Luna sulla terra. "Ottima partita! Siete stati fenomenali!" Luna si voltò e vide Karina esultare e rivolgersi a lei e Leila. "Non avrei retto un'altra vittoria di quei montati dei Serpeverde!" aggiunse Karina, mentre addentava un pezzo di pane. "Anche io sono una fan accanita dei Grifondoro!" aggiunse Luna sorridendo e rivolgendosi a Karina. "Tutto pur di far perdere quegli antipatici!" sussurrò Karina. Le due ragazze risero di buon gusto, mentre Leila mangiava sommessamente la sua fetta di carne, senza partecipare alla conversazione. "Devo tornare al mio tavolo!" aggiunse Karina, correndo difilata al tavolo dei Grifondoro. Adesso che Luna aveva rimesso a posto il libro con l'aiuto di Draco, doveva concentrarsi su altro. Avrebbe tanto desiderato parlare con Julie Davies, per chiederle cosa fosse successo. Si domandò quando sarebbe uscita dall'infermeria...
Il sole, ormai alto nel cielo del primo pomeriggio, trapelava tra le grandi finestre dei corridoi. Luna e Leila si dirigevano insieme verso l'aula di Divinazione, materia che Leila detestava. Luna invece, dal canto suo, la riteneva una materia affascinante ed incompresa. Camminarono verso la Torre Nord, dove si trovava l'aula di divinazione. Leila rimase il silenzio tutto il tempo, senza nemmeno guardare Luna. Salirono la scala a pioli, entrambe guardandosi i piedi e senza proferire parola. Dentro l'aula vi era un caldo infernale, emanato dal fuoco che ardeva nel camino. Le tende alle finestre erano tirate e le numerose lampade erano drappeggiate con tessuti scarlatti. Gli scaffali che correvano tutto attorno ai muri erano stipati di piume impolverate, mozziconi di candele, scatole di vecchie carte da gioco, innumerevoli sfere di cristallo argentate e una gran varietà di tazze da tè. Una strana luce rossastra aleggiava nell'aula, che era piena per metà. Leila e Luna presero posto al centro, su delle sedie sgangherate foderate in velluto rosso. La professoressa Cooman sbucò da dietro una tenda, facendo sobbalzare qualche studente. "Salve ragazzi! Oggi ci dedicheremo all'antica e meravigliosa arte della cartomanzia... Capire! Il futuro ed il presente.... Attraverso le carte..." La professoressa Cooman camminava su e giù per l'aula, sgranando sempre di più quei suoi occhi enormi, dietro le lenti spesse dei suoi occhiali. "Adesso ciascuno di voi prenderà un mazzo di carte e ne estrarrà cinque dallo stesso mazzo, posandole sul proprio tavolino. Io passerò tra di voi per aiutarvi a decifrarle..." Leila sbuffò annoiata insieme ad altre due ragazze Tassorosso, che posarono le carte sul tavolino con molta riluttanza. Luna prese il mazzo di carte viola dai bordi dorati. Prese cinque carte dal mazzo e le posò orizzontalmente davanti a lei. Tutte e cinque le carte erano animate. Con la coda dell'occhio vide la professoressa Cooman al tavolo accanto al suo, che parlava animatamente con un ragazzo Serpeverde che non faceva altro che girare gli occhi verso l'alto. La professoressa si avvicinò verso Luna, sbirciando da lontano le carte. La prima carta raffigurava un uomo anziano in un saio con in mano una torcia, che brancolava nel buio. "L'eremita...." disse con voce flebile la professoressa. "L'eremita rappresenta il desiderio di una ricerca interiore, il desiderio di una verità nascosta, celata..." la voce della Cooman si fece sempre più roca. Luna la guardò attentamente, atterrita ed incuriosita al tempo stesso. La seconda carta raffigurava un uomo ed una donna che si tenevano per mano in mezzo ad un prato verde. Sopra le loro teste vi era un angelo che brandiva una freccia ed agitava le ali. "Gli amanti... rappresentano il desiderio di una relazione, un'affiatamento fisico che potrebbe diventare spirituale..." la professoressa alzò le mani al cielo, facendo molta enfasi sulla parola "spirituale". Luna diventò paonazza. Si coprì il volto con le mani, cercando di nascondere il suo imbarazzo. Leila aveva un'espressione infastidita. La terza carta raffigurava un uomo appeso per le caviglie che cercava di dimenarsi, senza riuscirci. In entrambe le mani aveva due sacchetti neri. La professoressa si avvicinò sempre di più al volto di Luna. "L'appeso...." fece una lunga pausa, toccandosi i capelli. "Dovrai sacrificare qualcosa.... Sarà necessario fare delle rinunce, superare delle prove difficili... Per avere ciò che si desidera." La quarta carta era rovesciata e raffigurava uno scheletro a cavallo con una veste nera, mentre brandiva una falce che agitava senza sosta. La professoressa sbarrò lo sguardo e sembrò come se un velo di terrore si fosse poggiato sui suoi occhi. "La morte... raffigurata al contrario rappresenta un brutto epilogo di una situazione... qualcosa che non finirà bene..." guardò Luna con fare apprensivo, mentre si apprestava a guardare l'ultima carta. Emise un gridolino strozzato, allontanandosi da Luna come se volesse evitare un mostro. Luna aveva un'espressione di assoluto terrore sul volto. L'ultima carta raffigurava un essere cornuto, con ali di pipistrello e gambe di animale. Stava in piedi su una specie di altare e sul suo addome si scorgeva un volto. Ai suoi piedi vi erano due piccoli demoni che brandivano una catena. "Tesoro.... tu hai... il diavolo." La professoressa fece una lunga pausa, tremando ed indicando la carta con il dito. Improvvisamente si avvicinò al volto di Luna, come se stesse per svelarle un grande segreto. "Questa carta rappresenta il male.... Sei in pericolo... Vittima di un male.. Immorale..." disse la Cooman con voce tremante e strozzata. Riusciva a malapena a parlare, mentre fissava ansimante il volto di Luna.
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Mughetto, Muschio e Rune Antiche.
FanficLei e Draco erano simili, ma in modi differenti. Quando lei entrava in una stanza tutti si giravano a guardarla, ma non perché fosse bella o particolarmente affascinante, ma perché era buffa, lunatica, strana. Draco invece, veniva guardato per il su...