Et intelligentia a libratum ita uti curiositas vitiosa.

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Luna si voltò, guardando dritta davanti a sé. Aveva le gote infuocate e lo stomaco che brontolava, nonostante avesse mangiato da poco. Si domandava sempre perché Draco le faceva quest'effetto insolito e bizzarro, ma forse sapeva già la risposta. La luce verdognola delle torce ai lati illuminava i capelli di Draco, mentre Luna si dirigeva fuori dalla sala. Quella notte avrebbe dovuto preparare il distillato soporifero, lontano dagli occhi di tutti. Pensò se fosse stato più semplice usare un incantesimo per non farsi vedere, per non rischiare l'espulsione. Non riusciva ad immaginare un futuro senza Hogwarts, la sua casa. 

Si incamminò verso il dormitorio dei Corvonero, osservando il cielo dalle ampie finestre. La volta celeste era di un blu chiaro, con un'enorme luna piena che illuminava l'intera vallata, tanto da sembrare primo pomeriggio. I corridoi erano semi-deserti, con qualche studente che correva qua e là. Arrivata nella torre ovest del castello si avvicinò alla sala comune dei Corvonero. La porta nera della sala comune era aperta ed il batacchio in bronzo brillava sotto la luce fioca della luna. Aprì con cautela la porta e per la prima volta dopo molto tempo ammirò la sala comune con attenzione. Da un'ampia finestra ad arco posta al lato della sala si intravedeva la luna e le montagne illuminate da essa. Un maestoso lampadario di cristallo sovrastava il soffitto, riflettendo la luce della luna. Il soffitto era decorato da un affresco che raffigurava il cielo notturno, con piccole stelle di bronzo. Grandi drappi di seta blu e bronzo pendevano dal soffitto, poggiando sul pavimento in pietra. Una grande scultura in marmo bianco levigato era posta di fronte alla porta di ingresso, che raffigurava Priscilla Corvonero intenta a leggere. La sala era piena di tavoli, bergère e librerie in mogano. 

Luna si avvicinò a una grande libreria dove vi erano una mole infinita di libri rilegati in pelle. Sotto la libreria, nascosto, vi era un piccolo calderone impolverato in peltro. Luna lo vide e gli occhi le brillarono. Sarebbe stato perfetto per preparare il distillato. Lo prese con accortezza e lo mise nella borsa, stando attenta a non essere osservata. Dietro il calderone, vi era un qualcosa che sbrilluccicava. Luna allungò la mano per prenderlo e tra le mani si ritrovò un anello in oro bianco con una piccola pietra in ossidiana blu. All'interno vi era incisa una piccola frase: "et intelligentia a libratum ita uti curiositas vitiosa". Luna prese l'anello e lo mise nella sua borsetta, dirigendosi con cautela verso la porta accanto alla statua che portava al dormitorio femminile. Molti letti erano ancora vuoti ma Luna decise di mettersi a dormire presto, poiché avrebbe dovuto alzarsi in piena notte. Indossò la vestaglia e si mise sotto le coperte, poggiando la borsetta al lato del letto.

Lo stesso uomo dai capelli neri sognato notti prima brandiva il suo bastone bianco, urlando parole incomprensibili. Un'erinne alzò la mano verso William Rosier, graffiandolo in pieno viso. Un mazzo di rose nere era poggiato sul pavimento in marmo bianco, dove giaceva una ragazza dai capelli biondo miele e dagli occhi verdi. Aveva il viso pallido e scarno ed era immobile come una statua. Draco Malfoy si piegò sulle ginocchia, facendo un segno con la mano sulla fronte della ragazza.

Luna si alzò di scatto, tenendosi il petto con la mano. Perché continuava a fare questi sogni? Sembravano tutti collegati tra loro. Forse unendoli avrebbe finalmente capito, avrebbe sciolto la matassa. Adesso capì perché William aveva quel graffio sul volto. Era successo davvero? Luna si tenne la testa con la fronte, cercando di non farsi logorare dai pensieri. Era piena notte e tutte le studentesse dormivano profondamente. La luna era più alta nel cielo stellato e il silenzio era surreale, come se tutte le creature nella foresta avessero smesso di fare rumore improvvisamente.

Mughetto, Muschio e Rune Antiche.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora