È fortunata ad essere viva.

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Luna ripensò attentamente alle parole di Draco e notò con dispiacere che effettivamente Leila sembrava essere davvero infastidita dalla presenza di Draco e a volte anche della sua. Si chiese per un attimo per quale motivo si comportasse così, ma non seppe rispondersi. Sapeva già che Leila non tollerava Draco, ma adesso i suoi comportamenti diffidenti erano riferiti anche a lei.
"Non so se hai notato, ecco, ma durante la lezione di Pozioni non ha fatto altro che fissarci in malo modo tutto il tempo." Aggiunse Draco, facendo un ultimo tiro alla sigaretta. Questa volta aveva un tono più serio. Luna lo guardò di sbieco, mettendosi le mani nei capelli. Una leggera folata di vento le spostò i capelli e il suo profumo al pompelmo e alla vaniglia colpì in pieno Draco, che si voltò verso di lei. La guardò per un istante, con i capelli sparpagliati a causa del vento. Il salice piangente sulle loro teste si agitò, creando un dolce fruscio.
"Credo che semplicemente che tu non gli stia simpatico, ecco, tutto qui." Aggiunse Luna, arricciandosi una ciocca con le dita. Draco rimase per po' in silenzio a fissarla e fece spallucce. "Sono così antipatico?" Chiese Draco, questa volta in tono serio, quasi provocatorio. Luna fece una strana smorfia sorpresa, come se non si aspettasse affatto quella domanda. "Non so... Credo di no. No non sei antipatico." Aggiunse Luna, diventando paonazza. Draco sorrise, mettendosi le mani in tasca.
"È che... Non tollero nessuno. Sono tutti così ipocriti, falsi, stucchevoli. Non riesco a far finta che mi stiano simpatici." Aggiunse Draco, questa volta levando lo sguardo da Luna. "Non so nemmeno perché te lo sto dicendo...." Aggiunse, lanciando un sassolino verso l'erba fresca. Aveva uno sguardo perso nel vuoto, disperso. Luna solo per un istante desiderò leggergli nel pensiero, per sapere cosa frullasse nella sua testa.
"Ti capisco. Non tollero nessuno anche io." Aggiunse Luna, guardando Draco negli occhi. All'improvviso, gli occhi di Draco cambiarono, diventando lucidi. A Luna parve di vedere una piccola scintilla, una scintilla di qualcosa che sembrava ormai perso.
Draco sorrise in modo apprensivo, guardando il cielo sopra di lui, senza dire niente.
Luna giocherellava con il ciondolo della collana che le aveva regalato la madre, girandolo tra le dita. "Forse è meglio se torniamo al castello." Aggiunse Luna in tono pacato, accennando un dolce sorriso. Il tempo passò in fretta ed era già primo pomeriggio.
Draco e Luna si alzarono, senza dire niente, percorrendo Ponte Coperto. Pochi studenti girovagavano a quell'ora; qualche studente Corvonero e Serpeverde gironzolava canticchiando gli inni delle proprie case, con i volti truccati di blu o di verde.
"Dammi la Felix Felicis. Devo scambiarla con il distillato. Domani mattina, all'alba, vediamoci alla torre di astronomia." Disse Luna in tono perentorio. Sembrava convinta di ciò che diceva.
Il corridoio del piano terra era desolato e una luce giallastra intensa proveniva dalle finestre. Draco prese la bottiglietta dalla tasca e la passo nelle mani di Luna, che la mise in borsa. Un brivido freddo salì per la nuca di Luna, quando sentì il tocco gelido delle mani di Draco.
"All'alba? Non è presto?" Disse Draco annoiato, toccandosi la fronte con le nani. "No, è perfetto." Draco la guardò, chiedendosi il perché di tutto ciò. Fino a un mese fa il solo pensiero che avrebbe architettato un piano malvagio insieme a Luna Lovegood lo avrebbe fatto ridere a crepapelle.
Fece spallucce, guardando dritto davanti a lui.
"Devo andare a lezione di Trasfigurazione adesso, la McGranitt dice che ho fatto progressi. Probabilmente è merito tuo." Aggiunse Draco, facendo l'occhiolino a Luna e scomparendo dietro all'angolo del corridoio.
Luna rimase sola con i suoi pensieri, stringendo i libri a sé.
Senza farci troppo caso, passò dall'infermieria. Guardò con la coda dell'occhio i lettini e vide Julie Davies, non più pietrificata, ma ancora bianca e molto debole. Qualche ragazza era ai piedi del suo letto, forse delle sue amiche. Julie stava trangugiando uno strano intruglio viola fatto da Madama Chips. La ragazza iniziò a tossire, poggiandosi al cuscino. Madama Chips si avvicinò a lei preoccupata, levandole dalle labbra il bicchiere con lo strano intruglio. Posò il bicchiere sul comodino accanto alla ragazza e si avvicinò verso l'uscita, dove vi era Luna, che sbriciava senza farsi notare. Luna doveva sapere che tipo di maleficio le era stato fatto, così decise di cogliere l'occasione al volo. "Salve Madama Chips!" Disse Luna, gridando e sbucando come un furetto da dietro la porta, facendo sobbalzare l'infermiera. "Oh tesoro! Mi hai fatto prendere uno spavento!" Aggiunse Madama Chips, mettendosi le mani al petto.
"Cosa è successo a Julie Davies? Sta meglio adesso?" Chiese Luna apprensiva, spalancando i suoi grandi occhi blu.
"Oh sì tesoro, sta meglio adesso. Lo so che sei preoccupata per quella sera... Ma adesso va tutto bene." Rispose l'infermiera, dando una pacca sulla spalla a Luna.
"Ma... Che cos'era? Cosa le è successo?"
Continuò Luna ostinata, mentre inseguiva Madame Chips per il corridoio. Ad un tratto si fermò, voltandosi verso di Luna. "Ecco, Silente non vuole che ne parli ma... Julie è fortunata ad essere viva. Qualcuno sta facendo cose oscure... Molto oscure Luna." Disse Madama Chips, guardando spaventata Luna. Si mise la mano davanti alla bocca, come se si fosse pentita di aver parlato troppo. Poi fece un debole sorriso e mise la mano destra sulla spalla destra di Luna. "Ora devo andare..." Aggiunse Madama Chips, correndo dall'altra parte del corridoio.

Mughetto, Muschio e Rune Antiche.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora