Nata babbana.

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I corridoi erano semivuoti e qualche studente chiaccherava accanto alle grandi finestre in vetro colorato. Luna non poteva fare a meno di pensare alle parole del preside. Cosa aveva di speciale? Aveva sempre pensato di essere un po' strana, ma mai speciale. Una strega come tutte le altre, con qualche libro in più. Ora capiva perché nessuno si fosse alzato quella notte, perché solo lei era andata a vedere cosa stava accadendo. Voleva saperne di più, ciò che le era stato detto da Silente non le bastava. Le matasse imbrogliate nella tua testa rimanevano immobili, aggrovigliandosi ancora di più.
Ad un tratto ripensò al suo piano di prima. Scoprire chi era davvero Julie Davies. Leila sapeva tutto su tutti gli studenti e studentesse di Hogwarts.
Luna passò davanti l'infermeria e vide delle ragazze davanti al letto di Julie, che era immobile sul letto e bianca come l'aveva trovata Luna la notte scorsa. Non sapeva i nomi di quelle ragazze e presentarsi lì e chiedere informazioni sarebbe stato troppo fuoriluogo e scortese. Doveva trovare Leila.
Camminò verso la Sala Grande, dove sapeva di trovarla a quell'ora. Spesso stava lì a spettegolare con le altre studentesse o a passare il tempo. Entrò e notò che non c'era. Curioso, pensò Luna. Salì le scale in pietra fino al dormitorio dei Corvonero e nelle scale la trovò, mentre scendeva dal lato opposto.
"Leila!" La chiamo Luna, alzando il tono di voce. Leila andò verso di lei in modo buffo e scoordinato. "Luna!" Rispose Leila. "Possiamo andare in un posto più appartato? Devo dirti delle cose..." Disse Luna, guardando Leila negli occhi.
Le ragazze si diressero verso la serra di Erbologia, per poi uscire ed andare verso la foresta, percorrendo il sentiero. Il sole era alto nel cielo e l'aria era tiepida. Pochissime nuvole bianche coprivano il cielo, che era di un azzurro acceso. Non sembrava nemmeno autunno. "Dimmi Luna..." Disse Leila, guardandola in modo confuso. Il rapporto tra le due ragazze era sempre stato un rapporto particolare, pieno di incomprensioni ma anche di tanto affetto. Erano diverse, come il sole e la luna. Leila parlava con tutti, era estroversa, piena di energie e pronta a dare sempre una mano. Luna preferiva starsene in disparte, senza dare troppo nell'occhio.
"Ieri notte, quando è stata trovata Julie Davies, io ho sentito gridare. A quanto pare sono stata l'unica ad aver sentito quelle grida. Ma devo sapere qualcosa di più su Julie... Credo che tutto questo sia collegato al libro, al foglio, e devo saperne di più." Luna parlava in modo concitato, agitando le mani e la testa. Leila la ascoltava in silenzio, guardandola in modo apprensivo e confuso al tempo stesso. "Che significa? Hai sentito gridare ieri notte?" Aggiunse Leila, toccandosi la fronte con la mano destra. "Silente mi ha chiamato nel suo ufficio. Crede che io abbia una qualche... Dote. Non mi ha spiegato nient'altro. Ma tu mi devi aiutare." Luna parlava frettolosamente, mangiandosi le parole. Era visibilmente agitata. "E come posso aiutarti io?" Chiese Leila, sedendosi su un masso di pietra nel bel mezzo del sentiero.
"Tu sai tutto di tutti.... Devo sapere di più su Julie. Sul perché è accaduto proprio a lei." Continuò Luna, questa volta con un tono più pacato.
"Beh so che è una nata babbana e..." Luna non le fece continuare la frase. "Nata babbana?" Ripetè Luna, guardando Leila negli occhi, che annuì, senza parlare.
Una scintilla balenò negli occhi di Luna. Forse il cerchio si stava chiudendo, forse stava recuperando la matassa...

Mughetto, Muschio e Rune Antiche.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora