Si alzò lentamente dal letto, spostando le coperte. Notò che il letto di Leila era vuoto. "Curioso" pensò "non si alza mai durante la notte." Prese la borsetta e la bacchetta poste al lato del letto e uscì dal dormitorio, senza fare troppo rumore. La vestaglia bianca in seta di Luna fluttuava ad ogni suo passo, illuminata dalla luce lunare. Arrivò nella sala comune e si avvicinò alla porticina nera per uscire, quando ad un tratto le parve di essere osservata. Si voltò di scatto e le sembrò, solo per un istante, che la statua fosse viva. Gli occhi di Priscilla Corvonero parevano illuminati da una strana luce. Cercò di non pensarci troppo, credendo che fosse stata semplicemente suggestione.
Aprì lievemente la porta, senza fare rumore. Il corridoio della zona ovest era quasi buio, data la mancanza di finestre. Luna prese la bacchetta e la agitò. "Lumos!" disse sommessamente Luna, rannicchiandosi contro le pareti. Sembrava che nessuno gironzolasse per il castello, nessun rumore echeggiava tra le mura in pietra. Camminò lentamente lungo un corridoio infinito, che portava al lato opposto del castello, verso la torre di Astronomia, dove avrebbe preparato il distillato. Sentì un rumore di ciò che sembravano delle fusa e pensò immediatamente a Mrs. Norris. Si nascose in un angolo buio, dietro ad una colonna in pietra, cercando di non dare troppo nell'occhio. "Nox!" il fascio di luce svanì, rendendo quasi invisibile Luna. Mrs. Norris sbucò dal lato opposto del corridoio, guardando intorno con i suoi grandi occhi gialli.
Luna trattenne il respiro, sperando di diventare invisibile. La gatta si fermò nel punto esatto dove si trovava lei. Girò la testa di 180 gradi, scrutò bene la zona e poi svanì nell'angolo del corridoio. Luna fece un respiro di sollievo, tuttavia doveva stare in allerta, poiché sarebbe potuta ricomparire da lì a breve. Decise di non accendere la bacchetta, per non farsi notare. Avrebbe preferito brancolare nel buio per un po', anziché farsi scoprire da Gazza ed essere espulsa. Continuò a camminare a piedi scalzi, come era sempre solita fare di notte. Teneva la bacchetta in alto, nel caso avesse bisogno di usarla nell'immediato. Si guardava intorno, senza farsi sfuggire nulla. Dopo un paio di minuti in cui brancolava nel buio, arrivò finalmente alla torre di Astronomia. Salì le scale a chiocciola, che facevano un leggero rumore metallico. Arrivata in cima, non potè fare a meno di ammirare la Luna piena, che sembrava toccare la torre. La luce della luna illuminava senza sforzo tutta la torre, riflettendo sui capelli e sulla vestaglia di Luna, che poggiò la borsa sul pavimento. "Accio calderone!" disse Luna, puntando la bacchetta in direzione della borsa. Il calderone sbucò fuori da essa e Luna lo afferrò con entrambe le mani, poggiandolo a terra. Frugò nella borsa, cercando i contenitori in vetro dove aveva messo la Valeriana, la Lavanda, il Muco di Vermicoli e il contenitore per l'ingrediente base. Prese i barattoli e li poggiò sul pavimento accanto al calderone. Pensò che fosse meglio eseguire un incantesimo di protezione, per evitare di essere vista. Prese la bacchetta tra le mani e la puntò verso l'alto. "Protego Totalum... Salvio Hexia..." Un velo azzurrino fuoriuscì dalla bacchetta di Luna, creando una cupola attorno a lei. L'ultimo velo fuoriuscì dalla bacchetta, coprendo completamente la zona dove si trovava Luna. Puntò di nuovo la bacchetta in direzione della borsa. "Accio mortaio!" dalla borsa sbucò un piccolo mortaio blu in iolite, che il padre le aveva regalato per preparare le sue pozioni. Luna lo afferrò, poggiando anche quest'ultimo accanto al calderone. Mise quattro rametti di Lavanda nel mortaio e due misurini di ingrediente base ed iniziò a pestare il tutto con delicatezza. Adorava preparare pozioni e sin da piccola amava sperimentare con tutto ciò che le capitasse a tiro, come sua madre. Prese il contagocce e mise nel calderone due gocce esatte di Muco di Vermicoli. Un odore nauseabondo arrivò alle narici di Luna, che si mise le mani davanti al naso. Aggiunse due misurini di ingrediente base al calderone e prese di nuovo la bacchetta per poi puntarla sotto al calderone. "Incendio!" disse, roteando lievemente la bacchetta. Una piccola fiammella fuoriuscì da essa, posandosi sotto il calderone. Luna agitò lievemente la bacchetta, diminuendo la fiamma al minimo, per poi spegnerla un paio di minuti dopo.
Prese tre misurini dell'impasto nel mortaio e li aggiunse al composto che si era già formato nel pentolone. Adesso non restava che aspettare un'ora esatta. Si sdraiò a terra accanto al calderone, mirando le stelle. Ad occhio nudo poteva vedere le pleiadi, che creavano una luminosa catena. All'improvviso, dal piano di sotto si udirono dei passi. Luna si alzò in piedi, sporgendosi sulla ringhiera in ferro per vedere al di sotto. Non vide nessuno. Il rumore di passi si faceva sempre più insistente, sovrastando l'intera torre. Luna vide dei capelli biondo chiaro muoversi e delle scarpe nere salire le scale. Fece un lungo sospiro, pensando che tanto nessuno l'avrebbe vista, poiché aveva fatto l'incantesimo. Si mangiucchiava le unghie, camminando su e giù per la torre, mentre il calderone in peltro ribolliva. I passi erano ormai vicini a lei, altri pochi gradini e chiunque fosse stato l'avrebbe visto lì, di fronte a lei.
Era Draco. Indossava un maglione e un pantalone nero e aveva gli occhi stropicciati dal sonno. Si avvicinò alla cupola che proteggeva Luna e storse il naso. Forse sentiva il forte profumo al pompelmo di Luna. Decise di togliere l'incantesimo, d'altronde Draco era suo complice in tutta quella faccenda. "Finite Incantatem!" disse piano Luna, agitando la bacchetta verso l'alto. Il velo trasparente che proteggeva Luna scomparve e Draco si ritrovò faccia a faccia con Luna. Sbarrò gli occhi spaventato e stava quasi per cadere all'indietro. "Luna! Che diamine ci fai qui? E perché sei comparsa dal nulla?" disse Draco in tono agitato. "La pozione, non ti ricordi? Dovevo prepararla stanotte." aggiunse Luna, spostandosi i capelli in modo goffo. "Maledizione, mi hai fatto prendere un colpo!" disse Draco, toccandosi il petto. Guardò velocemente il calderone e tutte le varie boccette poggiate sul pavimento. "Tu perché sei qui?" chiese Luna curiosa, guardando Draco sospetta. "Mi piace venire qui ogni tanto e starmene per i fatti miei. Per di più Goyle russa come un maiale ed è impossibile chiudere occhio." Rispose Draco seccato, roteando gli occhi per aria. Si guardarono per un istante senza dire nulla, quando ad un tratto Draco interruppe il silenzio. "Beh, tanto vale restare. Ho rischiato di farmi beccare da quella gatta maledetta." Aggiunse Draco, sedendosi sul pavimento insieme a Luna, che dentro di sé era contenta che fosse Draco e non qualcun altro. "Ma... come hai fatto a sbucare dal nulla?!" chiese Draco curioso, mentre allungava il collo per osservare l'intruglio nel calderone. "Non sono sbucata dal nulla" sorrise Luna "ho fatto un incantesimo di protezione... per questo non potevi vedermi." disse Luna, voltandosi verso Draco. "Ho sentito il tuo profumo" disse Draco, parlando senza mai guardarla negli occhi... "è abbastanza insistente, impossibile non sentirlo." terminò la frase e guardò Luna, sorridendo nel modo più gentile che Luna avesse mai visto.
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Mughetto, Muschio e Rune Antiche.
FanfictionLei e Draco erano simili, ma in modi differenti. Quando lei entrava in una stanza tutti si giravano a guardarla, ma non perché fosse bella o particolarmente affascinante, ma perché era buffa, lunatica, strana. Draco invece, veniva guardato per il su...