(Capitolo 49) Questo non è amore

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[ LA REGINA DI GHIACCIO / COSTIA ]

La settimana dopo, Costia tornò a lavoro.

Anche se era rientrata prima decise di non tornare subito a lavoro ma di godersi la settimana restante e di passarla insieme a Lexa. Anche se lei diventava sempre più scontrosa e distante. Ogni volta che provava ad avvicinarsi lei scappava, se provava a coinvolgerla in qualcosa lei aveva qualcos'altro da fare. Cercava di evitarla un po' ovunque anche in palestra.

La regina di ghiaccio si affacciò al piano di sotto e fissandola urlò "nel mio ufficio...subito" aggiunse scontrosa come sempre

Costia salì al piano di sopra e una volta nell'ufficio chiuse la porta.

"Sei tornata finalmente"

"lo so, è successo un casino qui. Ho saputo che quello stronzo di tuo figlio ha fatto del male a Lexa."

"bada a come parli"

"dovete stare più attenti. Adesso Lexa non è più sola. C'è una ragazza che le gira intorno. Si sta allontanando da me e..."

"...e tu riportala dalla tua parte"

"ci sto provando. Non è facile."

"non abbastanza"

"tutto questo potrebbe essere pericoloso. Potrebbe portarla a scoprire la verità sul suo passato. Lexa non la prenderà bene."

"tienila a bada. Ti ricordo il nostro patto... Tu tieni d'occhio la ragazza e io in cambio ti aiuto con il tuo progetto. Tu i soldi e io le conoscenze giuste."

"quella che ha da perderci di più sei tu"

"ne sei proprio sicura? Sbaglio o alla fine ti sei affezionata per davvero a lei. Potresti avere tutto. Il lavoro dei tuoi sogni e la ragazza dei tuoi sogni. Ma se fallisci perderai entrambi"

"ti ricordo che in questa storia ci siamo dentro insieme. Se cado io... cadi anche tu"

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[ ANYA / LINCOLN / LEXA / INDRA ]

Nei giorni successivi Lexa cercava di stare il più possibile lontana da Costia. Così passava molto tempo in palestra. Ma la sua famiglia si era accorta che qualcosa non andava. Lexa era... spenta. Era come se fosse un guscio vuoto e non provasse nulla. Non sorrideva, non si fermava a parlare con nessuno. Faceva le cose come se fosse un robot.

I tre ragazzi si misero ad osservarla...

"ragazze a voi non sembra un po' strana?" disse Lincoln

"è colpa mia. Io ho chiamato quell'arpia..." si mortificò Anya

"dai Anya lo sai anche tu che non avevamo scelta" disse Indra

"Abbiamo promesso di proteggerla e invece... quando lei aveva più bisogno di noi, noi non potevamo aiutarla"

"anche se tutti e tre avessimo messo insieme i nostri risparmi non saremmo arrivati neanche alla metà della cifra, lo sai" disse Lincoln

"non può essere solo una questione di soldi, ci deve essere sotto qualcos'altro. Perché sta così?" disse Indra

"già, dobbiamo parlarle" disse Anya

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Anya e gli altri la intercettarono prima che passasse ad occuparsi degli attrezzi da palestra. La gente sapeva essere molto disordinata.

"aspetta Lexa, possiamo parlare? È importante."

Lexa si fermò ma non disse nulla, come faceva ormai da giorni

The warrior in blackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora