(Capitolo 33) Camice bianco - prima parte

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[ LEXA ]

Il giorno seguente...

Lexa era ancora in palestra. Era decisa a prendere in mano la sua vita. Così saltò la lezione all'università, e si recò nello studio di Titus e bussò.

"avanti" si sentì dietro la porta

Lexa fece il suo ingresso.

"Lexa vieni pure." disse Titus invitandola ad entrare

"volevo..." iniziò e proseguì "...volevo chiederti se potresti darmi l'indirizzo della signora Patterson. So che sono informazioni riservate ma vorrei parlarle di persona per capire cosa è successo."

Titus notò che le ferite sulla mano di Lexa erano peggiorate e prima di risponderle disse...

"ogni bravo pugile sa che deve prendersi cura della proprie mani" disse indicandole

Lexa si fissò le ferite. Non sentiva nulla. Invece di curarle e farle guarire si era scagliata contro Lincoln prendendolo a pugni. Peggiorando la situazione.

"o andiamo, ci sono cresciuta con le nocche delle mani sbucciate. Non è la prima e non sarà neanche l'ultima volta che le vedi così"

"d'accordo, ti darò l'indirizzo ma ad una condizione. Se la signora non vuole più portare suo figlio non devi insistere. Intesi?"

"certo" disse recuperando il fogliettino con l'indirizzo sopra e aggiunse "in tal caso...ti volevo chiedere se per caso...hai altri clienti da passarmi." fece una pausa e aggiunse "sai...è un periodo un po' così...ecco...mi servirebbe qualche soldo in più" ammise imbarazzata

Dio quanto le costava chiedergli dei soldi dopo tutto quello che lui aveva fatto per lei. Sospirò sperando in un si da parte sua.

"vedrò quello che posso fare" disse

Lo ringraziò e prima che potesse uscire dal suo ufficio la chiamò

"ah Lexa?"

Si voltò...

"prima di andare via...metti in ordine il casino che ha combinato ieri nello spogliatoio" disse riferito allo specchio rotto

Lexa annuì e usci dallo studio sorridendo...Il buon vecchio Titus era tornato.

Si diresse nello spogliatoio per pulire tutto. Mentre raccoglieva i cocci a terra. Lexa ripensava a tutto quello che era successo e distratta si ferì la mano con un pezzo di vetro.

Si fece un taglio profondo. Perdeva sangue.

"cazzo. Non ne combino una giusta" disse mettendosi seduta in un angolo

In quel momento fece capolino dalla porta Anya. Prese posto accanto a lei e chiese "Lexa tesoro. Mi dici che succede?"

"sono un disastro. Per quanto io ci provi va tutto storto. Sto rovinando tutto"

"Lexa tu non sei un disastro. Sei la ragazza più forte che io conosca. E anche molto, molto testarda e cocciuta. Tutti passano dei momenti no. È normale. È la vita. La cosa importante è continuare ad andare avanti. In qualsiasi modo. E tu in questo hai esperienza da vendere." disse riferita la suo passato e a tutto quello che aveva dovuto sopportare.

"ne hai passate già tante lo capisco. E sei ancora giovanissima, hai tutta la vita davanti. Ma non ti devi scoraggiare. La vita ti ha fatto crescere troppo velocemente, è vero. Ma le cose belle arriveranno."

Lexa la fissò non ne era tanto sicura

"a proposito di cose belle, con lei come va?" chiese

The warrior in blackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora