(Capitolo 8) Sogni e realtà - prima parte

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Nei 3 mesi successivi...

NOTA: ok raga in questo capitolo diviso in due parti troverete varie scene. Saranno alcuni momenti della vita delle protagoniste, che vivranno nei 3 mesi successivi, al loro primo incontro.

[ CLARKE ]

"Clarke è pronto" urlò Abby per farsi sentire

Clarke era nella sua stanza, dove regnava il caos assoluto, ma invece di mettere in ordine come gli aveva chiesto di fare sua madre. Clarke si mise alla scrivania, aprì il blocco da disegno e iniziò a disegnarla. Ormai non faceva altro, da quando l'aveva incontrata.

Attaccati alla parete della sua stanza c'era lei. O meglio alcune parti di lei, disegnate. Il volto...gli occhi...le labbra...le mani...

La porta della camera era socchiusa e sentì sua madre che la chiamava.

"arrivo" rispose, per poi precipitarsi dalle scale.

Arrivata in cucina si lavò le mani. Ma le macchie di inchiostro usate per disegnare non ne volevano sapere di andarsene.

Prese posto a tavola, quella sera con loro cenava anche Kane. Clarke si stava abituando alla sua presenza.

"vi ricordate, l'aggressore dell'ascensore, chiamato così dai giornalisti?" chiese

"sì certo" risposero all'unisono madre e figlia, per poi scoppiare in una breve risata

"l'altro giorno l'abbiamo interrogato sui fatti. Volevamo sapere chi l'avesse fermato. Se aveva riconosciuto il suo "aggressore" come lo ha chiamato lui" disse facendo le virgolette con le dita

"e?" dissero di nuovo all'unisono per spronarlo a parlare

"niente non ci ha saputo dire assolutamente niente. Ne anche se fosse uomo o donna. Anche se non c'è la vedo una donna che mette ko quel tizio" disse per poi rendersi conto di essere circondato da donne che lo guardavano male

Abby e la figlia si schiarirono la voce

OPS!

"non volevo essere offensivo" si scusò

"vai avanti" risposero senza aggredirlo più di tanto

Che pazienza con gli uomini!

"sì, stavo dicendo...che non ha detto nulla. L'unica cosa che ci ha saputo dire è che: la persona in questione era completamente vestita di scuro ed era molto forte e veloce. Tutto qui."

"praticamente può essere chiunque" disse alla fine Abby.

"già, Thelonious era su tutte le furie" confessò Kane

"Thelonious è un idiota" sfuggì a Clarke

"Clarke" la riprese sua madre

"io comunque resto della mia versione. Chiunque sia, è un eroe" disse Clarke

"è quello che scopriremo" disse alla fine Kane

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[ LEXA ]

Lexa andò in palestra come sempre, ma quando arrivò, trovò i suoi addestratori non che migliori amici appoggiati al muro, con le braccia incrociate al petto e la faccia più scura che mai.

"hey ragazzi se non fosse per le braccia conserte sembrate pronti per essere fucilati" disse scherzando.

Ma non ci fu nessuna risata da parte loro. Brutto segno.

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