(Capitolo 52) Essere "diversi", esseri umani (terza e ultima parte)

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[ LEXA / ANYA ]

Dite la verità...pensavate che fosse finita lì…? E no, purtroppo no. 

Dovete sapere che la vita ha due facce della medaglia. Da un lato c'è la gente ricca come i Rinaldi. E dall'altro ci sono persone che fanno di tutto per tirare avanti. 

Titus è una di quelle…

Perché sì, avete capito bene...purtroppo la stessa identica macchia sul proprio nome aveva colpito non solo i Rinaldi ma anche l'umile Titus. 

Si era sparsa la voce dell'aggressione al povero Lincoln e la gente pensò bene di ritirare le proprie iscrizioni dalla palestra...ritenendo le lezioni di difesa personale...inutili.

Lexa fissò la porta del suo ufficio...stranamente chiusa. Titus non la chiudeva mai. Diceva che la gente doveva sentirsi a casa propria li, doveva sempre essere accolta e non puoi di certo farlo sbattendogli la porta in faccia. A meno che non lo meritasse o dovesse fare qualche telefonata privata. O in quelle rare eccezioni in cui non voleva farsi vedere triste dagli altri.

"È ancora lì dentro?" Chiese Anya avvicinandosi 

"Già...non è uscito proprio per niente. Mi preoccupa." 

"Forse dovresti bussare e dare un'occhiata." Disse e poi aggiunse "tu sei l'unica che ascolterebbe in questo momento" 

Lexa si voltò a fissarla "perché dici così?" si informò 

"Stamattina si sono cancellati altri due" 

Lexa sospirò e tornò a fissare la porta dell'ufficio.  

***************

[ LEXA / TITUS ]

Lexa bussò  ma non ottenne risposta...così decise di entrare lo stesso. Apri la porta e disse "toc toc." Entrò...lo trovò appoggiato alla scrivania a fissare un punto non preciso del pavimento. Titus non aveva detto  nulla né si era mosso di un millimetro.  

Lexa si chiuse la porta alle spalle e lo fissò dalla soglia dicendo "come va?" 

"Stamattina si sono ritirati altri due ragazzi" disse con un filo di voce 

"si ho saputo." Dopo una pausa dove regnò il silenzio chiese "cosa ti preoccupa?" 

"Se continuiamo così dovrò chiudere. Anni di sacrifici buttati nel cesso" dopo un attimo aggiunse "ho già dovuto mandare a casa due dipendenti" pausa "non sapevo cosa dir loro. Ero così arrabbiato e dispiaciuto allo stesso tempo...di doverli mandare via. Si, ho recuperato per un po' togliendo due stipendi, ma non basta. Questa palestra è la mia vita..."

Lexa lo lasciò sfogare…

Poi rifece esattamente la stessa domanda di prima "cosa ti preoccupa, veramente?" Aggiunse 

"Quello che è successo...è successo perché ho risparmiato sulla video sorveglianza esterna. Capisci? Costava un sacco e avevo deciso di rimandare a tempi migliori...che non arriveranno mai. Se ci fosse stato una telecamera magari loro…"

Titus si addossava la colpa di quello che era successo a Lincoln...magari sapendo  che c'erano delle telecamere non l'avrebbero aggredito.

"Ma un video c'era e quelli sono stati talmente stupidi da farselo da soli" lo fissò e disse "avanti vecchio orso, ti conosco da quando ero una bambina…" disse per spingerlo ad aprirsi 

"Già anche questo è vero" ammise l'uomo per poi aggiungere con aria triste "lo stavo per perdere...capisci? Il mio ragazzo. Siete come figli per me. Ho giurato di proteggervi e invece...prima tu con la spalla rotta, adesso Lincoln che viene pestato. Non sono riuscito a far nulla...sono un fallito." Disse l'uomo mettendosi le mani sul viso 

The warrior in blackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora