Mi svegliai di soprassalto, disorientata.
Le mie mani erano a contatto con soffici lenzuola calde e il mio corpo intorpidito dalla dormita non ne voleva sapere di alzarsi. Raccolsi quel pizzico di razionalità che mi serviva per tenere gli occhi aperti e scesi dal letto matrimoniale, per poi vagare con lo sguardo per l'intera stanza, intimorita dell'oscurità che c'era e provocava dentro di me. Le pareti scure non riflettevano quei pochi raggi di sole che la finestra accanto al letto faceva filtrare sul pavimento. Senza poster o quadri pareva un buco spento. Adocchiai qualche portafoto sulla scrivania: in una foto c'era la figura di Luke seduta su uno scoglio, poco più giovane del lui attuale. In un'altra Luke sorreggeva un bambino riccio e biondo, meravigliosamente simile a lui. Sorridevano entrambi, e quel sorriso sulle labbra di Luke non glielo avevo mai visto nella realtà.
Accanto al computer portatile vi erano alcune immagini riportanti satelliti e pianeti di altre galassie.
È proprio fissato.Scesi le scale in silenzio, domandandomi dove si trovasse Luke e, a dire il vero, dove mi trovassi io.
La casa di Luke era molto spaziosa, anche se qualcosa mi fece pensare che i proprietari dell'abitazione erano più persone, poiché le numerose stanze accanto a quella di Luke sembravano appartenere ad altri coetanei e la puzza di pizza andata a male avvolgeva l'ambiente in modo disgustoso.
Trovai Luke sdraiato sul divano, gli occhi chiusi e un broncio dolce sul volto.
Sembrava un angelo.
Un angelo molto pericoloso.
Gli sfiorai il ciuffo biondo con le dita, sorridendo e beatificandomi da quella splendida visione; così mi abbassai per lasciargli un bacio sulla fronte, sigillando il gesto con un ringraziamento silenzioso.
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Cercai Lily fra la folla, scostando gli imbranati che sgarbatamente mi colpivano e gentilmente mi mandavano a quel paese. Quando la notai, insieme a lei c'era quel pezzente di Hood, intento a mangiarla con lo sguardo come se fosse qualche prelibatezza esotica. Accelerai il passo ma dopo qualche metro mi scontrai con una massa di capelli fucsia molto molto familiare.
-Summer!- strillò eccitata Catherine, abbracciandomi di slancio. -Come stai?-
Feci per rispondere, ma lei mi zittì con un gesto della mano e cominciò ininterrottamente a parlare. -Non sai cosa mi è successo!?! Michael è stato così gentile! Ieri siamo usciti insieme e mi ha baciata!! Oddio sono così felice!!- saltellò contenta.
-Emh.. wow..- biascicai ancora fissando il moro e la mia amica. -Ora devo scappare..- salutai velocemente Catherine.
Dopo vari passi, mi fermai di colpo con un pensiero insistente nella mia mente.
Catherine e Michael.. Lily e Calum... Che sta succedendo?Perché pian piano si stavano formando delle "coppie"? Perché la cosa la trovavo molto strana?
Prima che io facessi il mio grande ingresso, Hood si allontanò da Lily, lanciandole un occhiolino provocante che la fece arrossire. Aggrottai le sopracciglia e quando gli occhi azzurri della mia amica incrociarono i miei, lei sorrise immediatamente e mi venne incontro. -Ciao!- mormorò un po' imbarazzata.
-Ciao- risposi piatta. -Che succede?-
-Mmh? Emh.. nulla- disse osservando tutto tranne che i miei occhi.
-Non mentirmi-
Lei si scontrò con il mio sguardo in uno scintillante incidente. Pareva arrabbiata. -Mi ha fatto promettere che non avrei detto niente, e intendo mantenere la promessa- proferì. -E anche se fosse, non sarebbero affari tuoi.- e fece per allontanarsi da me.

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Astronomy {L.H.}
FanfictionC'era una linea sottile tra l'amore e l'odio, tra l'attrazione fisica ed emotiva, così fine che non mi ero nemmeno accorta di averla spezzata la prima volta che lo vidi.