19. Blood

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Percepii la sorpresa e la confusione sulle sue labbra, ma decise di stare al gioco e ripagarmi probabilmente per il favore che gli avrei fatto con Cindy. Non sapevo nemmeno perché lo stessi baciando. Volevo che mi vedesse, ecco cosa desideravo, qual era il mio scopo. Volevo provasse la sensazione che mi aveva sovrastata quando avevo visto quella sanguisuga accarezzarlo e baciarlo. Volevo provasse fastidio, ma chissà se a lui sarebbe importato qualcosa, in fondo mi aveva usata e sfruttata per il suo stupido gioco e sicuramente mi avrebbe semplicemente ignorata, lasciandomi col senso di colpa per aver baciato un amico.
Ma dovetti ricredermi quando udii il rumore di una sedia cadere a terra e alcuni passi avvicinarsi. Le azioni si erano sempre presentate a rallentatore, mentre in quel momento dovetti spostarmi per osservare e capire ciò che i miei occhi stavano scorgendo. Il ragazzo che tanto mi era mancato, lo ammisi solo in quell'istante, spostò Connor con le braccia possenti da me, mettendosi in mezzo e spingendolo a terra. Luke si accovacciò su di lui, il ginocchio sul suo petto e il braccio in carica mirando il suo volto. Mi scappò un urlo quando il suo pugno entrò in collisione col naso di Connor, e i colpi si ripetevano e ripetevano all'infinito. Ero immobile fino a quando la voce di una signora esclamò: "Così lo ammazza!" e io mi avvicinai al ragazzo arrabbiato e confuso. Sembrava il dejà vu della spiaggia, e le parole di Luke risuonarono anche per Connor. -Non devi toccarla. Non devi toccarla.-
Quelle parole mi rassicurarono, poiché capii che non mi aveva dimenticata e mi sentivo stranamente protetta nonostante il pericolo fosse lui; allo stesso tempo però ero spaventata e ansiosa per Connor. -Luke!- strillai a poca distanza dal suo volto, ma o le mie parole non raggiunsero il suo orecchio o ero io che avevo fiatato solo nella mia mente.
-Luke, fermati!- annaspai avanzando verso di lui e sperando di evitare la sua rabbia.
Ma rabbia per cosa poi? Stavo solo baciando un ragazzo e lui non aveva il diritto di mettersi in mezzo.
Sentivo i gemiti di Connor e senza pensarci troppo sfiorai il braccio di Luke con le dita, sperando di attirare la sua attenzione.
Per pochi secondi si fermò a fissarmi, i suoi occhi scuri si schiarirono e le pupille si dilatarono per mettermi a fuoco.
Tirai su col naso, non mi ero nemmeno accorta di aver iniziato a piangere.
-Summer.. io...-
-No!!- urlai alzandomi da terra a guardarlo disgustata. -Devi lasciarmi stare!- indietreggiai, sperando che il mio piano funzionasse.
-Io... mi dispiace..- si allontanò dal corpo di Connor e ne fui grata.
Allungò una mano per toccarmi, ma lo scansai. -Non toccarmi, Luke!-
Mi faceva davvero paura quella parte di lui: la sua rabbia, i suoi pugni, il suo sguardo perso nei ricordi.
Ricordi di cosa poi? Della sua infanzia? Era stato maltrattato da piccolo?
Spinsi i miei pensieri al fondo della mia mente e quando alzai lo sguardo notai la figura slanciata di una ragazza avvicinarsi a noi e appoggiare la mano sulla spalla di Luke.
È lui quello che deve essere rassicurato adesso?
La ragazza possedeva lunghi boccoli biondi e due occhi celesti, alta e formosa al punto giusto, il contrario di me in poche parole. Di certo non ero grassa, ma ero una comune ragazza acqua e sapone alla quale non importava l'estetica, piena di difetti sia fuori che dentro.
-Summ..- la voce rotta di Connor mi risvegliò dalle mie riflessioni e mi accasciai accanto a lui.
-Connor, Connor mi senti? Riesci ad alzarti?-
-Mmh-
-Perdi sangue, devi sciacquarti!-
-Mmh-
-Oddio...- persi la pazienza e chiesi ad alta voce un asciugamano bagnato.
-Chi è stato? Chi è quello?- indicò con il dito il ragazzo che non si era ancora deciso ad andarsene, il quale continuava a fissarmi come se avessi compiuto io qualcosa di male.
-Non è nessuno- mormorai ancora incollata ai suoi occhi scuri. -Non più..-
-Era questo il favore?- chiese Connor alzando la testa e cercando di sedersi. Sbarrai gli occhi.
-Zitto, Connor-
-Che favore?- irruppe Luke avvicinandosi.
-Vattene via!!- lo pregai mettendomi tra i due.
-Ha ragione, tesoro, andiamo!!- squillò la biondina.
-Vicky, non rompere il cazzo!- proferì il biondo non staccando lo sguardo da me.
-Ma.. ma..- offesa alzò i tacchi e abbandonò la stanza.
Speravo se ne andasse, è così fece: seguì la sua bella bionda e io fui sorpresa dalla mia reazione. Un singhiozzo fuoriuscì dalle mie labbra e mi tappai la bocca con la mano.
-Merda, fa un male cane!- disse Connor prendendo lo straccio umido che gli stava porgendo un cameriere.
-Che schifo! Sanguino!- esclamò chiudendo gli occhi.
-No, no, non svenire!- lo presi per le spalle. -Connor, non svenire, okay?-
Annuì e io gli presi lo strofinaccio dalle mani.
-Forse il tuo naso è rotto- osservai.
-COSA?-
-Chiamo immediatamente un'ambulanz.- cercai il telefono nella borsa e telefonai alla guardia medica, i quali arrivarono circa 10 minuti dopo.
-Controlleremo noi, signorina, grazie di tutto- disse un signore vestito di plastica arancione fosforescente.
-Posso salire anche io?- domandai riferendomi all'ambulanza.
-È una parente?-
-Emh.. no..-
-Mi spiace, non posso fare altrimenti. Può venirlo a trovare domani, è meglio che lui riposi-
Annuii sbrigativa e salutai con la mano Connor. La strada era fredda e osservai l'ambulanza sparire dalla mia vista.
Sono un'idiota.
Sbuffai, indecisa su cosa fare dato ero venuta con la macchina di Connor. Decisi di rientrare e scusarmi con il proprietario che fortunatamente era a casa e i camerieri mi assicurarono di stare tranquilla.
-Mi spiace ancora molto- proferii chiudendomi la porta alle spalle. Sospirai, accarezzandomi le braccia per ignorare l'aria fredda della serata, quasi notte.
-Mi dispiace- mi voltai di scatto.
Luke era seduto su una panchina, la testa china e una sigaretta tra le labbra.
Sbattei più volte le ciglia.
È colpa sua, Summer, ti sta distruggendo.
-Mmh- mugugnai soltanto e presi a camminare sull'erba bagnata dalla brina.
-Summer!- mi richiamò, ma quella volta non mi sarei fermata. Mi aveva fatto troppo male.
-Vattene!-
-Aspetta, dobbiamo parlare!- mi prese per il braccio con ostinazione.
-Ti prego, Luke, ora basta!- gli soffiai in faccia con tutta la rabbia che provavo. -Devi smetterla di giocare con me.-
-Non è un gioco, Summer! È vero, lo è stato all'inizio ma...-
-Ma cosa? È un continuo tira e molla, Luke. Le tue bugie mi stanno distruggendo! Non posso credere che tu sia stato così bravo a fingere.-
-Fingere cosa? Lo hai detto tu stessa che era una messinscena!-
Il discorso stava prendendo una brutta piega, ma solo in quell'occasione avrei potuto ricavare qualcosa. Risposte, forse?
-L'appuntamento lo era. Non tutto il resto.-
-Quale resto?!- scoppiò a ridere buttando la sigaretta a terra. -Non c'è stato un cazzo fra di noi. Vuoi la verità? Ti ho usata. Dal primo momento in cui ti ho vista ho capito che potevi essere tu la mia nuova preda. Una preda diversa, la classica ragazza studiosa che pensa solo a quelle merde di libri. E la sfida era ancora più invitante, no? Ti avrei fatta cambiare, è così è stato. Lo vedo da come mi guardi che ti ho fottutamente cambiata.-
Avrei voluto tirargli uno schiaffo, fare qualcosa per farlo stare zitto, ma ero paralizzata dalle sue parole. Se quella era la verità non la volevo sapere. Non volevo crederci.
-Lo scopo era farti innamorare di me. Ashton ti voleva, ma tu eri mia, cazzo, mia e basta. Ma la scommessa è durata troppo e tu non l'hai spezzata con un bacio, che avrebbe significato la mia vittoria.-
Basta!
Non riuscivo a pronunciare alcuna parola. Faceva troppo male. Era tutto troppo confusionario.
-Credevi davvero che ti avessi portata alla spiaggia per divertimento? Come sei stupida! Ma ora ho chiuso con te, e per colpa tua ho dovuto ricominciare da capo!-
-Ma allora perché hai reagito così per un cazzo di bacio?- gridai a pieni polmoni. Eravamo troppo lontani per disturbare la clientela del ristorante.
Non rispose, quasi sorpreso, così presi in mano la situazione.
-Se davvero hai chiuso con me, perché non hai lasciato scorrere?-
-Perché sei mia, cazzo.-
-Vedi?? Sei dannatamente incoerente! Prima dici che mi odi e poi..-
-Io non ti odio- mormorò dilatando le pupille.
-Sì, invece. Mi odi perché continui a immergermi nella tua merda insieme a te.-
-Cazzo, Summer, non ti odio!-
-Allora perché non la smetti di perseguitarmi?-
-Sei tu che sei venuta nello stesso ristorante in cui mi trovavo io.-
Con Vicky. A proposito... dov'è Vicky?
-Chi era quella? Una nuova preda o come si dice?-
-Sì.. cioè no, non lo era. Dio, Summer, mi stai facendo impazzire!- si passò le mani fra i capelli.
-Allora vattene via. Stammi lontano!-
-Non ci riesco-
-In che senso?-
-Non riesco a starti fottutamente lontano, Summer. Non riesco a smettere di pensarti, non ci riesco, non so cosa fare. Credi sia semplice osservare da lontano tutta la nostra storia andare a puttane a causa mia?-
-Non c'è nessuna storia, Luke. Lo hai detto tu stesso.-
-C'è invece. Io e te siamo solo l'inizio del prologo.-
-Tu sei pazzo!- strillai. -Cinque secondi fa hai detto che volevi chiudere con me!-
-Se baci un ragazzo davanti a me non migliori la situazione.-
-Ah perciò è colpa mia adesso!? Sei stato tu ad assalirlo e a spaccargli il naso, e ora sono io la responsabile?-
-Sì-
Scossi la testa, esasperata.
-Smettila, Luke. Vattene.-
-Non posso lasciarti qui da sola.-
-Cos'è? Hai paura che un barbone ubriaco mi stupri?-
Le sue mani si chiusero a pugni. -Perché fai così?- domandai. -Perché sei così protettivo?-
-Nessuno deve toccarti.- proferì lasciando il mio sguardo.
-Guardami, Luke. Non hai il diritto di picchiare chiunque mi sfior-
-Sfiorare?? Ti stava praticamente infilando la lingua in bocca!!-
-Non è vero.-
-Sì che lo è.-
-Potrei dire la stessa cosa di te e quella!!-
-Lei non è un cazzo per me-
-Non mi interessa cos'è per te. Può anche trattarsi della tua schiava clandestina, non mi importa. Sto solo dicendo che entrambi abbiamo il diritto di fare ciò che ci piace.-
-Quindi ti è piaciuto?-
-Cosa?-
-Il bacio con quello.-
-Uffa, la vuoi smettere?! Sei paranoico.-
-Rispondimi.-
La mia mente azionò velocemente gli ingranaggi per pensare al bacio con Connor. Potevo dire che era stato un bacio a tradimento, e non ci eravamo spinti oltre al semplice bacio a stampo.
Mi era piaciuto? No.
-Sì-
Mi guardò come se gli avessi tirato uno schiaffo e rilasciò dalle sue labbra un sospiro.
-Mmh- disse voltandosi.
-Mmh cosa?- lo richiamai.
-Mmh niente.-
-Cosa c'è adesso?- gli bloccai la strada.
-Spostati- dichiarò evitando i miei occhi.
-Dai, spostami tu stesso. Sbattimi a terra come hai fatto con Connor.-
-Sai che non lo farei mai.-
-Perché no?-
Sembrò perplesso.
Di' qualcosa, ti prego.
-Io... perché sei una ragazza.-
Abbassai lo sguardo. Attendevo forse qualcos'altro, ma in fondo cosa potevo aspettarmi da Luke Hemmings?
Mi spostai io stessa e mi morsicchiai il labbro, nervosa. -C-certo..- balbettai reprimendo le lacrime che minacciavano di scendere. Mi voltai coprendo il mio viso con l'oscurità.
-Non lo farei perché la tua presenza mi spoglia, Summer- mi fermai sui miei passi. -Mi privi di tutte le mie certezze, delle mie abitudini, della mia routine. Da quando sei entrata nella mia vita sei diventata un pensiero fisso e non riesco a capacitarmi del fatto che altre persone possano farti sorridere, perché sono maledettamente egoista e voglio essere io la causa dei tuoi sorrisi.-
Decisi di non interromperlo, così rimasi a fissarlo senza parole.
-Ero perso prima di te, perso in mezzo ai miei ricordi e ai miei eterni problemi. Ma poi sei arrivata tu e mi hai sconvolto l'universo. Tu e le tue domande, tu e il cipiglio che ti si forma sulla fronte quando rifletti, tu e le tua prudenza perennemente irritante, tu e le tue fobie e le tue paranoie, tu e il tuo fottuto vizio di alzare gli occhi al cielo, tu e la tua dannata ma inebriante risata. È estenuante ammetterlo ma non sei l'unica che sta cambiando e l'ho capito dopo aver massacrato quel ragazzo, perché il solito me se me sarebbe fregato e vi avrebbe sfottuto. E invece ho visto tutto rosso e i miei pensieri erano diretti solo alle sue merdose labbra sulle tue e non ho capito più niente. Ma poi ho visto il tuo viso, rigato dalle lacrime, e mi è crollato il mondo addosso, consapevole del fatto che la causa delle tue lacrime ero io. Vorrei dirti che mi dispiace per ciò che ho fatto e che mi sarei fermato, ma mentirei soltanto. Ecco cosa mi stai facendo, mi stai annebbiando i pensieri e rendi ogni risveglio migliore del precedente. Non so più cosa pensare, perché ciò a cui perennemente penso sei tu.-

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