Il viaggio in macchina fu drastico.
Almeno per due volte mi ero dovuta fermare perché avevo gli occhi troppo appannati e non riuscivo a vedere bene, ma la maggior parte delle volte in cui ho accostato è stato perché stavo davvero male e il mal di testa stava lentamente peggiorando.
Tutte quelle informazioni non potevo assimilarle così facilmente, era tutto così confuso nella mia testa e non riuscivo a guidare senza che mi girasse di colpo la testa e sbandassi.
Alla sesta volta decisi di fermarmi definitivamente e spegnere il motore della macchina, per poi iniziare a fissare fuori dal finestrino alla ricerca di.. niente. Ero così vuota che ormai non c'era nulla da cercare o da capire, sapevo cos'era successo ma non riuscivo ad accettarlo.
Mio padre aveva davvero avuto una relazione con un'altra donna?
La madre di Ashton.
Era tutto così assurdo, come poteva essere Ashton mio fratello?
Quante probabilità c'erano che si venisse a scoprire? Che lui capitasse nella mia stessa città, nella mia stessa scuola?
Se non fosse stato per Ashton e le sue ricerche tra vecchi documenti noi non avremmo mai saputo tutto ciò e forse sarebbe cambiato qualcosa? Se fossi andata da Ashton per controllare se stesse bene, per poi scoprire che era solo stanchezza, cosa sarebbe cambiato?
Niente.
È impossibile che sarebbe cambiato qualcosa perché mi aveva chiamata proprio per questo, quindi io non mi sarei fatta viva proprio come lui stava facendo con me.
Ignorandomi.
Ci stavamo ignorando a vicenda ma ero davvero stufa di tutto ciò perché ora che sapevo, che conoscevo la verità, avevo bisogno di risposte che solo una persona mi avrebbe aiutata a svelare.
Mio padre.
Mi legai i capelli in uno chignon, cominciavo ad avere caldo nonostante i brividi sulla mia pelle e il senso di colpa per aver lasciato in quel modo Luke mi stava uccidendo.
Come poteva essere così importante per me?? Come poteva essere la mia salvezza, io che mi ero sempre salvata da sola?!
Chiusi gli occhi e appoggiai la testa contro il finestrino, osservando il cielo azzurro privo di nuvole. Mi mancava Luke, mi mancavano le sue labbra e i suoi sorrisi, mi mancava il suono della sua risata, il modo in cui giocherellava col suo piercing, mi mancavano le sue smorfie e i suoi bronci, mi mancavano i suoi baci leggeri e i suoi baci passionali, mi mancava tutto di lui, nonostante tutto quel dolore e tutta quella sofferenza che provavo a causa sua.
Aveva fatto l'amore con me per Capture.
Era incredibile quanto un gioco potesse fare male, quanto un semplice nome potesse distruggere tutto ciò che avevi coltivato con le tue mani, tutti i tuoi sforzi e tutti gli ostacoli che dopo tanto eri riuscito a superare.
Con l'odio e, sì, anche con l'amore, perché dopotutto non esisteva l'amore senza la sofferenza, come non esisteva l'odio senza la reciproca simpatia. Sono due presenze che si intersecano, due sostanze fondamentali in un rapporto; eppure quello mio e di Luke non poteva chiamarsi rapporto, il nostro era uno sbaglio che stava lentamente peggiorando, che stava portando entrambi all'inferno e io non potevo sopportarlo perché era stato lui quello che mi aveva stregata, quello che mi aveva fatta innamorare così tanto da fare qualsiasi cosa, da non ragionare più e agire senza pensare alle conseguenze.
L'odio che provavo per lui era direttamente proporzionale all'amore che stavo coltivando.
Prima che me ne accorgessi presi il telefono tra le mani e chiamai una persona che non conosceva i fatti in prima persona, una persona che c'era sempre stata per me e nonostante la lontananza dai fatti mi aveva sempre ascoltata e aiutata.
-Pronto?- chiese la sua voce profonda.
-Connor, sono Summer- biascicai.
-Ehi, Sum, come stai?- cercai di trattenere le lacrime, eppure non ci riuscii e scoppiai in un pianto isterico senza pensare a quanto pazza e ridicola potevo sembrare.
-Ehi, ehi, che succede??- sentii dire d'altra parte del telefono. -Summer, calmati! Sono qui, se vuoi parlarne..-
Smisi per qualche secondo di piangere, ancora i singhiozzi silenziosi che mi facevano biascicare parole quasi incomprensibili. -Scusa.. è che..- mi asciugai le lacrime, o almeno ci provai, erano davvero tante e ora avevo la mano zuppa d'acqua salata. -Volevo parlare con qualcuno di familiare.. Lily ha Calum, Catherine ha Michael e sono così sola, Connor, so che tu hai Cindy e non dovresti parlare con una nullità come me ma ci sei sempre stato e ti ringrazio- buttai velocemente con le lacrime che lentamente scendevano dagli occhi.
-Io lo amo, Connor, io amo Luke ma non so cosa fare, lui non ricambia ed è come se tutto il mondo sia contro di me. Non è giusto, Connor, non è giusto- piansi di nuovo, ma questa volta un pianto accompagnato dalle sue parole dolci, simili a una melodia rilassante e tranquillizzante. -L'amore è così, Sum, arriva quando meno te lo aspetti, ma solo perché non è ricambiato non significa che tu debba mollare tutto. Sei una persona eccezionale, sei splendida e solare e non meriti di soffrire, non devi piangere e sai perché? Perché io sono qui, okay? Anche se ci conosciamo da poco io ci sono e non pensare di essere sola, perché non lo sei. Sono sicuro che Luke provi qualcosa per te, nonostante non sembri.-
-E come fai a saperlo?- lo interruppi io.
-Lo so perché chiunque ti ama, in modi diversi forse ma sei una persona adorabile, sotto quella dura maschera, e sei amata da tutti. Summer, se davvero ti importa di Luke non lasciarlo andare, devi fargli capire ciò che sta perdendo.-
-Okay, okay, ma non so come fare...-
-Lascia che passino alcuni giorni, sono sicuro che gli mancherai così tanto che non resisterà all'impulso di dirti tutta la verità e ciò che prova realmente.-
Annuii, anche se lui non poteva vedermi.
-Grazie Connor, cercherò di calmarmi- presi un profondo respiro, prima di accedere il motore dell'auto.
-Quando ti serve aiuto, chiama pure, Summer- sorrisi, sinceramente riconoscente. -Ti voglio bene- dissi.
-Anche io- staccammo all'unisono, al ché partii e pensai alla conversazione fra me e Connor.
Come potevo essere amata?
Ero sempre stata dura con quelli che mi stavano intorno, ero una persona egoista e sicura di me stessa, avevo sempre messo in primo piano me a discapito degli altri, avevo sempre ignorato coloro che ritenevo inferiori a me.
Le persone potevano solo odiarmi, non amarmi.
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Spazio Autrice
Hey ♥
Come state?? Cosa raccontate di bello?
Mi scuso per il capitolo più corto del solito e di passaggio, ma ho dovuto riscriverlo del tutto nuovo dato il vero capitolo 39 lo utilizzerò per un'altra idea che ho in mente.
Cosa ne pensate della relazione dei nostri Sushton?? Ve lo aspettavate oppure è stata una sorpresa? :)
E i nostri Lummer?? Sempre a litigare quei due -.-
Baci ♥CrystalScar23

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Astronomy {L.H.}
FanfictionC'era una linea sottile tra l'amore e l'odio, tra l'attrazione fisica ed emotiva, così fine che non mi ero nemmeno accorta di averla spezzata la prima volta che lo vidi.