40. I love you

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-Ciao, Ash! Sono di nuovo io.. senti, so che non vuoi parlarmi ma almeno ascolta questo messaggio vocale. Sono passati quattro giorni e io non so davvero cosa fare con questa storia! Ho provato a parlarne a mio padre ma lui lavora sempre, o almeno è così che dice, e devo ancora trovare il coraggio di dirglielo. Io vorrei davvero che mi aiutassi, non so... magari a supportarmi o ad aiutarmi con le spiegazione perché io sono confusa... magari è tutto uno sbaglio, ma dobbiamo esserne sicuri e andare fino in fondo. Sono spaventata, Ashton. Sono notti che penso a questa cosa e il fatto che tu mi stia ignorando non fa altro che peggiorare le cose! Comunque.. in questi giorni mi sono presa una pausa con la scuola, ho già detto al professor Lee che ritornerò la prossima settimana. L'ho fatto perché devo ancora riprendermi e scoprire qualcosa di più. È assurdo, Ashton, e io voglio solo che tutto ritorni come prima. Sei importante per me, e io non voglio che il rapporto che abbiamo instaurato per tutto questo tempo venga spezzato da... questo, qualunque cosa sia. Molto probabilmente non risponderai a questo messaggio ma voglio solo che tu capisca che dobbiamo parlarne, sia noi due che con lui, dato che..- appena mi voltai verso la porta sbarrai gli occhi e la mia bocca si spalancò. -Emh.. ora chiudo- conclusi il messaggio e riposi il telefono sul comodino, facendo il tutto il più lentamente possibile.
-Stai con lui?-
-Che ci fai qui?- chiedemmo nello stesso momento.
Sotto gli occhi aveva delle visibili occhiaie e i suoi capelli biondo cenere erano disordinati e spettinati.
-Mi ha fatto entrare tua madre..- rispose alla mia domanda. -Stai con lo stronzo, vero?- alzò il tono di voce.
-C-che cosa..-
-Dillo che sotto sotto lo ami dalla prima volta che vi siete incontrati. Cazzo, lo sapevo! Ecco perché parlavi sempre con lui, lo baciavi sulla guancia, lo abbracciavi..- divagò alzando le braccia al cielo. -Ti ha toccata? Lurido bastardo, scommetto che avete fatto sesso e ora ti ha piantat-
-Luke, non è come pensi!- strillai scuotendo la testa.
-E com'è allora? Stavate pianificando un modo per dirmelo? Dire tutto al poveretto di mezzo che lo avrebbe massacrato di botte? Giuro che se lo bec- si fermò quando notò il mio volto, in cerca di trattenere le lacrime.
-Non.. non ho fatto sesso con Ashton, porca puttana!- gridai. -Quella telefonata non è come credi, da quanto hai sentito?-
-Che devi trovare il coraggio di dirmelo.-
-Non a te. Luke, tu non c'entri, te lo giuro. Ti prego, credimi-
I suoi occhi si addolcirono un po', tranquillizzandomi leggermente. -Che succede? Cosa state nascondendo?- domandò. Sembrava solo stanco. -Sono giorni che non ci siete mai e io pensavo..-
-È solo una situazione strana, be'.. noi siamo...-
-Cosa? Amanti? Fidanz..-
-Fratelli-
Rilasciai il respiro che avevo trattenuto, felice di averlo confessato a qualcuno... quel peso mi stava uccidendo e Ashton che mi ignorava non migliorava di certo la situazione.
-Voi... cosa?- era sbalordito.
Mi sedetti sul letto, facendo segno di imitarmi; chiuse la porta prima di sedersi a mezzo metro di distanza.
-Ricordi quando ho ricevuto quella telefonata nel cortile della scuola?-
Lui annuì, ancora confuso.
-Beh.. era Ashton. Mi ha chiesto il nome di mio padre e poi nulla, ha staccato la chiamata. Così mi sono preoccupata e sono venuta a casa vostra, a cercarlo per vedere se stava bene.-
Lui si avvicinò leggermente.
-Aveva trovato il suo certificato di nascita, nel quale vi era il nome di mio padre. E ora io non so cosa fare, dato che continua a ignorarmi come se il problema fosse soltanto suo- soffiai irritata.
-Per questo ti ho trovata a casa nostra l'altro giorno?-
-Sì.. io... ero sconvolta, e ho deciso di aspettarlo. E quando ho parlato con Lily e mi ha detto che tu eri uscito prima.. be', volevo evitarti- conclusi chiudendo gli occhi.
-Per quale motivo?-
Incrociai i suoi occhi. -Stai scherzando, vero? Non immagini nemmeno cosa tu mi abbia fatto passare..- biascicai distogliendo lo sguardo.
-Summer, devo parlarti-
-Mi hai già lasciata, sta' tranquillo-
-Shh- mi posò due dita sulle labbra, avvicinandosi a me e avvolgendomi le spalle, per poi portarci entrambi contro la testiera del letto.
-Cosa fai?- domandai.
-Non andartene, prima fammi parlare. Sono venuto qui per un motivo ben preciso e non ho intenzione di andarmene senza dirti tutto.-
-Okay- dissi soltanto, appoggiando la testa sul suo petto e ascoltando il battito veloce del suo cuore.
-Vorrei partire dalla serata che abbiamo passato insieme..-
-No, fermo, non voglio parlare del..-
-Ti prego, Summer- mi supplicò.
Spostai la testa di lato, di modo che potessi vederlo in viso mentre parlava.
-Dicevo.. Tutto è iniziato quando sei andata a salutare tua sorella.. io.. non so cosa mi sia preso, ma la mia mente ha iniziato a dubitare.. di me stesso. Ho cominciato a crearmi paranoie assurde, sul fatto che non ero abbastanza per te, ed è così, è che non volevo farti soffrire, anche se inconsciamente lo stavo già facendo. Ho detto quelle cose orribili per allontanarti da me, non perché le pensassi veramente.-
-Ma una cosa vera l'hai detta- lo interruppi.
-Quale?-
-Che non mi ami.-
Un piccolo sorriso nacque sul suo volto, al ché scosse la testa divertito. -Quella è stata la parte più difficile, ma a differenza tua io so mentire.- disse assottigliando gli occhi.
-Cosa vuol dire?-
-Che ti amo, stupida bambina- si sporse per baciarmi le labbra, un leggero bacio che mi aiutò ad assimilare le sue parole.
Mi ama?
-Dio, davvero credevi che non fossi innamorato di te? Quanto sei ingenua- disse con un sorriso.
-Ehi, io non sono ingenua-
-Ti amo anche quando fai la bambina, con quel piccolo cipiglio che ti si forma sulla fronte quando ti arrabbi- sussurrò, come se solo io avessi dovuto sentirlo.
-Tu lo hai sempre, significa che sei sempre arrabbiato?- domandai sfacciata. Rise, al ché chiusi gli occhi e mi accoccolai nell'incavo del suo collo.
-Ti amo- mormorai, non più intimorita da una sua reazione negativa.
-Tornando al discorso- continuò. -Mi dispiace per averti sbattuta al muro e baciata in quella maniera.. ma eri lì, che mi gridavi contro.. e io non ci ho più visto. Me ne sarei dovuto andare, ma poi quando mi hai detto che mi volevi ho perso ogni speranza perché non me ne sarei andato. O per lo meno in quel momento- mi scoccò un'occhiata triste. -Comunque.. io non ce l'ho fatta a resisterti, eri così bella sotto di me.. Dio, eri così pronta..- incassai la testa sul suo petto. -Non devi vergognarti, bambina, sei stupenda- mi elogiò con un bacio fra i capelli, ma le mie guance erano rosse dall'imbarazzo. -Non avrei dovuto fare l'amore in quel modo, ma ero così arrabbiato..-
-Anche io-
-Oh, lo so, bambina.. mi hai tirato una ginocchiata..-
-Ehi, tu mi stavi quasi stuprando, perciò avevo tutti i buoni motivi- ribattei con un sorriso.
-Mmh.. potrei sempre rifarlo..- si spostò di lato, mettendo una mano sulla sua guancia in modo che mi sovrastasse. -Ma più dolcemente.. come meriti.- soffiò sulle mie labbra.
-È pomeriggio, Luke!- controbattei spingendolo via.
-Vuoi aspettare le stelle, come sei tenera- mi prese in giro facendomi la linguaccia.
Sollevai gli occhi al cielo, per poi tornare ad ascoltarlo.
-Beh.. ecco, mi dispiace per essere andato via. È solo che.. non volevo mi stessi accanto. E anche ora vorrei tu fossi lontana da me, dai miei casini, dalle mie stronzate.. non voglio vederti crollare, o sapere che lo farai- ammise fissando il soffitto. -Sarei dovuto restare, e per questo me ne pentirò per il resto della mia vita.-
-Non esagerare, adesso..-
-No, bambina, è una cosa seria. Ti ho lasciata dopo aver passato la notte insieme e non riesco a sopportarlo.-
-Non sei abituato?- sorrisi amara.
-Beh.. sì, ma questa volta l'ho fatto con te, Summer, ho abbandonato te- spiegò evidenziando l'ultima parola.-
-Shh, smettila di incolparti- lo supplicai accarezzandogli la guancia leggermente ruvida dall'accenno di barba.
-Voglio tu sappia una cosa- aggiunse. -Me ne sono andato di mattina, ti ho guardata per tutta la notte- ammise baciandomi la punta del naso.
-Sei un pedofilo, allora- risi.
Sorrise, prima di stringermi più a sé e baciarmi i capelli. -Grazie-
-Per cosa?- domandai inspirando il suo profumo.
-Per esistere- chiusi gli occhi, ascoltando il rumore del suo cuore e del suo lento respiro freddo.
-Mmh- risposi soltanto, osservando fuori dalla finestra.
-Mmh- ripeté Luke prendendo una mia ciocca di capelli tra le dita. -Che dici se al posto di "sempre", mmh sarà il nostro "Ti amo"?-
-Mmh- gli sfiorai il petto con le dita, notando i suoi brividi per il mio leggero tocco.
-Cosa vuoi fare con Ashton?- domandò all'improvviso, facendomi sussultare.
-Non lo so... credo parlerò con mio padre, che ci sia lui o no.-
-E se lui non vuole?-
Corrugai le sopracciglia. -In che senso?-
-Be'.. magari Ashton non vuole conoscere suo padre.-
-Ma è suo padre!- replicai confusa.
-Lo so, ma pensa a cosa succederebbe se tuo padre lo rifiutasse.- disse dolcemente.
Non avevo pensato a questo punto di vista... come la prenderebbe Ashton?
-Devo parlare con lui- proferii dando voce ai miei pensieri.
Lo sentii irrigidirsi, perciò alzai lo sguardo su di lui. -Per te va bene?-
Lui mi sorrise, spingendo l'anellino nero verso il centro. -Devo solo abituarmi all'idea che siete fratelli. Almeno non può più provarci con te- ammise divertito.
Io rimasi zitta, così lui alzò il mio mento con le dita in modo che i miei occhi scontrassero i suoi. -Ci ha provato ancora con te?- domandò urgente.
-Beh.. sì e no, quella volta.. ma non è succ-
-Dove? Quando? Perché?- chiese velocemente sedendosi sul letto.
-Qui, un po' di giorni fa, perché.. il perché non lo so.- risposi non abbassando lo sguardo. Non avevo fatto niente di male in fondo.
-Ti ha baciata, vero?-
-Sì..-
-Quante volte-
-Non ricordo..- mi lamentai alzando gli occhi al cielo. -Tre, mi sembra..-
Lui rimase impassibile, con lo sguardo puntato verso le sue mani.
-Non sapevamo di essere frat-
-Ti saresti messa con lui se non fosse per il legame di parentela?- mi interruppe alzando lo sguardo.
-Cosa? No, certo che no..-
-Perché?-
Sbattei le ciglia più volte.
Perché penso sempre a te, perché immagino te al posto suo, perché sono dipendente dal tuo sorriso, dal tuo profumo, dalla tua voce, da te. Sono innamorata di te, Luke!! Ecco perché!
-Perché non sei tu- asserii seria.
Lui mi osservò ancora per qualche secondo, prima di fiondarsi sulle mie labbra e provocarmi come sempre quella scarica elettrica che solo con lui sentivo.
Solo con lui.
Solo lui.

Astronomy {L.H.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora