Da una settimana ormai passavo la notte a completare il mio progetto di scienze, a rifinirlo e cambiare le cose che in quel momento non mi sembravano essenziali; solitamente riuscivo a recuperare qualche ora, una o due, di sonno a causa della stanchezza ma quella notte ero riuscita a rimanere completamente sveglia.
In compenso ero quasi arrivata a metà del progetto e a dire il vero mi stava venendo davvero bene, meglio di quanto mi aspettassi dato che io e l'Astronomia non eravamo mai andate d'accordo.
Gli occhi di Luke mi vennero in mente come un ricordo lontano ma lo cacciai via velocemente; questa pausa mi stava aiutando, mi dava l'opportunità di studiare e finire il lavoro di scienze.
E poi c'erano problemi più importanti, come ad esempio Ashton e mio padre.
Scossi la testa. Cosa stavo dicendo? Luke era molto più importante, anche se facevo fatica a comprenderlo.
Quasi mi addormentai su Nettuno ma fortunatamente l'effetto del caffè superò la stanchezza e mi alzai per fare una doccia, la quale mi avrebbe sicuramente aiutata.
Mentre l'acqua scorreva sul mio corpo e stendeva i nervi tesi pensai a cosa sarebbe successo due ore dopo.
Se Ashton avesse chiesto di vedere nostro padre, oppure no.
Sperai vivamente di sì, perché il contrario avrebbe comportato una ragazza già scossa di suo che affronta questa situazione da sola.
Luke mi aveva promesso che ci sarebbe stato, eppure lui non era lì con me in quel momento e io non potevo farci niente, solo affrontare la realtà e superare gli ostacoli. Provai a coprire le occhiaie col fondotinta, ma tanto sapevo già che si sarebbero notate comunque, perciò mi risciacquai il viso e restai senza trucco.
Non che mi importasse.
Indossai una giacca di pelle e un paio di skinny jeans neri, con gli anfibi altrettanto scuri.
Lasciai i capelli sciolti per una volta tanto, così da far ricadere i ricci umidi sulle spalle.
Sospirai prima di entrare in auto: sarei riuscita a affrontare il ragazzo che a quanto pareva era mio fratello?
E sarei riuscita ad ignorare ancora il mio.. cos'era? Ragazzo? Scossi la testa, mettendo la marcia e raggiungendo la scuola in pochi minuti, lato positivo della mia casa a pochi metri dall'istituto scolastico.
La solita panchina raccoglieva tutti, e con tutti comprendevo anche lui, ma di Ashton non vi era traccia.
Sconfitta, raggiunsi la panchina e tutti mi salutarono: Lily accanto a Calum, Catherine accanto a Michael e.. Luke.
Lui non mi salutò ma ovviamente me lo aspettavo; sembrava ci provasse gusto a non calcolarmi, cosa che io stentavo a sopportare.
-Avete visto Ashton?- domandai passando lo sguardo su tutti, tranne su Luke.
Com'è difficile...
-No, perché?- chiese Mike stringendo Catherine e lasciandole un bacio sul collo.
-Niente..- biascicai distogliendo lo sguardo e guardandomi intorno.
Mi aveva dato buca? Infondo era stato lui a chiedermi di vederci per parlare, perciò avrebbe dovuto presentarsi almeno in..
-Terra chiama Summer!- richiamò Lily forse per la terza volta.
-Sì? Scusa- mormorai ancora con lo sguardo perso, cercando di notare una bandana colorata e un paio di occhi così maledettamente simili ai miei.
-...Devi smetterla!-
-Di fare cosa?- chiesi confusa.
-Non ti stava ascoltando!- rise Calum lasciandomi un occhiolino di scuse quando lo fulminai con lo sguardo.
-Devi smetterla di non dormire la notte.. hai una faccia!- mi rimproverò con le sopracciglia corrugate, ma si addolcì quando il moro le prese le mani fra le sue.
Ma cos'erano tutte quelle dimostrazioni d'amore?
Levai gli occhi al cielo. -Ieri ho dormito due ore e mezza, dovresti essere contenta, no?- sorrisi leggermente, cercando ancora Ashton fra la folla.
-E stanotte?- mi colse in fallo lanciando uno sguardo a Luke, il quale era occupato a fissare lo schermo del suo cellulare.
Respinsi il desiderio di saltargli addosso e abbracciarlo, ispirando quel profumo che era diventato per me troppo familiare e prendendo fra le dite i ciuffi corti dei suoi capelli, per poi unire le sue labbra con le mie e baciarlo fino a soffocare. Quando smisi di sognare ad occhi aperti notai che mi stava fissando, legando ai nostri sguardi una serie di pensieri silenziosi.
Mi manchi, pensai sperando che capisse ciò che i miei occhi stavano trasmettendo.
Entrambi non distogliemmo lo sguardo, come per capire se l'altro avrebbe avuto il coraggio di abbandonare tutto e soprattutto la nostra relazione, eravamo sospesi in quel limbo che comprendeva le domande fondamentali della vita, dell'amore e della morte.
Lo amavo, quello stronzo, lo amavo fottutamente tanto.
-Guarda chi c'è?!- esclamò Michael, facendomi voltare di scatto e permettendo al mio corpo di congelarsi.
-Ash..- soffiai mentre si avvicinava, un sorriso che gli incorniciava il volto e le fossette appena accennate.
Non pensavo facesse così male.
-Ciao, ragazzi!- salutò ignorandomi, al ché aspettai che i ragazzi spiaccicassero qualche parola prima di prenderlo per il braccio e allontanarlo da loro quando erano impegnati in una conversazione.
-Che fai? Ora mi ignori?- sputai stringendo il leggero cotone della sua manica, desiderando tenerlo ancora e non lasciarlo andare.
Era sparito per troppo tempo, e mi era mancato.
Mi era fottutamente mancato mio fratello.
-Calma, non mordere- sorrise amaramente, sfiorando la mano con le dita, quindi la tolsi immediatamente e mi morsicchiai il labbro inferiore nervosamente.
Fece un passo verso di me, al ché indietreggiai non distogliendo lo sguardo dai suoi occhi nocciola e verdi.
-Che c'è? Hai paura di tuo fratello?- rise ancora, ma sapevo che stava facendo male anche a lui quella situazione, anche più di me.
-No.. è solo che è..- boccheggiai cercando l'aggettivo adatto a ciò che stava succedendo tra noi.
-Strano- soffiò lui abbassando la testa e scompigliando i ricci, tenuti in alto grazie alla bandana blu che mi aveva fatto provare molto tempo prima in mensa. Sembrava essere trascorsa una vita da quel giorno, erano così cambiate le cose, essendo consapevoli di ciò che ci legava.
-Lo sanno?- domandò lanciando uno sguardo ai ragazzi, i quali mi ero completamente dimenticata.
-Solo Luke- biascicai guardandolo, ma spostando lo sguardo quando i suoi occhi si sgranarono leggermente leggendo il suo nome sulle mie labbra.
-State insieme?- continuò lui piatto, stringendo la bandana che aveva sfilato dalla testa.
-Sì.. be', ci siamo presi una pausa.- mormorai io imbarazzata; anche se non aveva alcun diritto di sapere, ero lo stesso a disagio a parlare di quel tipo di argomento.
Era come se interpretasse il ruolo di fratello maggiore che proteggeva la sorella, anche se in quel caso il suo comportamento era dovuto a un altro tipo relazione, dopotutto eravamo solo fratelli di sangue, non fratelli che si aiutano a vicenda e si vogliono bene fra loro come migliori amici.
Io e Ashton eravamo andati oltre l'amicizia: ci eravamo baciati più volte, anche per volontà mia, e quella situazione non era di certo un aiuto per il nostro rapporto già fin troppo traballante.
-Capito- spiaccicò velocemente, lanciando un'occhiata al ragazzo in questione. -Ti tratta bene?- domandò serio.
-Sì- risposi evitando di guardare Luke, anche se sentivo il suo sguardo addosso come una fiamma propinqua.
-Bene.. Dio, mi sto davvero comportando come un fratello rompiscatole- scherzò lui, facendomi ridere nervosamente.
-Ash..-
-Sì?-
-Devo parlare con mio padre- dissi d'un fiato, aspettando che alzasse lo sguardo e mi rispondesse per le rime.
Non lo fece.
-Ash.. di' qualcosa- lo supplicai avvicinandomi.
-Cosa dovrei dire scusa?- sbraitò, facendo voltare qualche ragazzo che passava di lì. -E voi cosa guardate?- chiese irritato a un gruppo di ragazze, le quali stavano ridacchiando tra loro prima di quella scenata.
-Ashton, per favore..-
-No, Summer, smettila! Non voglio averne a che fare con lui!!-
-Non vuoi nemmeno avere a che fare con me?- domandai alterata.
Speravo non andasse a finire così, lo speravo davvero, eppure era così testardo.
Come me.
-Io.. non lo so...- mormorò spazientito. -Ma non voglio sapere niente delle tue intenzioni di parlargli!- buttò lì stufo.
Dovevo essere io quella stanca di quella situazione, il suo comportamento infantile era inaudito.
-Non voglio litigare.. di nuovo..- dissi, ma le sue parole mi ferirono come una lama ancor prima di finire la frase.
-Mio padre è morto, chiaro? È morto quando ero piccolo, è morto da quando mia zia mi ha preso in custodia e dopo due anni di lacrime e ricordi mi ha spedito in quel maledetto orfanotrofio, come se fossi un fottuto scarto!! Mio padre è morto in quella macchina, in quell'incidente, con mia madre!!- urlò sull'orlo delle lacrime.
-Tuo padre è vivo, invece!!- ribattei stringendo i pugni. -Mi dispiace per ciò che ti è successo, ma deve esserci una ragione per quello che ha fatto.. proveremo a chieder..-
-Cosa?- chiese, prima di scoppiare in una risata amara. -Proveremo? Io non ci parlo con quell'uomo che non merita nemmeno di essere chiamato così, per ciò che mi ha fatto!! Dopo avermi abbandonato alla mia vita, contro il mondo intero!- pianse. -Non hai idea di quante notti ho passato a piangere, a pensarci e sognare che coloro che mi avevano messo al mondo tornassero da me con un sorriso a trentadue denti, pronti per portarmi via da quello schifo di vita per ricominciare a vivere davvero, portarmi in paradiso con loro!!-
Le lacrime scesero dalle mie guance al pensiero di un bambino riccio con le fossette che guarda fuori dalla finestra, aspettando un sogno irrealizzabile.
-Perciò molli così? Vuoi farmi affrontare questa cosa da sola?- chiesi disperata.
Le mie speranze crollarono definitivamente quando Ashton disse: -Sì, mi dispiace ma non voglio incontrarlo- per poi guardarmi per un'ultima volta e asciugare una mia lacrima silenziosa, prima di andarsene.
Tirai su col naso, prima di asciugarmi le lacrime con un fazzoletto e buttarlo nel cestino con prepotenza.
Mi aveva lasciata sola!
Aveva osato scaricarmi quel peso addosso, per poi andarsene e lasciandomi annegare in un mare di dubbi e incertezze. Il mio cuore rallentò solo quando smisi di tirare calci all'erba alta grazie al tocco familiare di Lily.
-Summer! Summer, calmati!- disse calma, affermandomi per le braccia e guardandomi negli occhi.
-Devo parlarti di una cosa..- soffiai. -Ma solo se vuoi saltare scuola con me.-
-Tutto per la mia migliore amica.-
La ringraziai con un sorriso, ma prima di allontanarmi lanciai uno sguardo al ragazzo che per tutto il tempo aveva assistito al mio sgretolamento da lontano, osservando quel dolore che lentamente si faceva spazio nel mio cuore.
Ero sola.
STAI LEGGENDO
Astronomy {L.H.}
FanfictionC'era una linea sottile tra l'amore e l'odio, tra l'attrazione fisica ed emotiva, così fine che non mi ero nemmeno accorta di averla spezzata la prima volta che lo vidi.