17. The beginning of the end

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Io e Luke ci fissammo per qualche secondo, fino a quando non presi la parola. -È un gioco inutile e infantile.-
-Lo sarai tu inutile e infantile!- gridò mia sorella.
Rimasi spiazzata distogliendo lo sguardo, al ché Luke notò la mia reazione e si avvicinò per far sfiorare le nostre fronti. -Non sei affatto inutile e infantile.-
Annuii poco convinta. Mi accarezzò la guancia con le dita e, non spezzando mai il contatto della nostra pelle, descrisse il contorno delle mie labbra fissandole ardentemente e desiderando che io fossi la prima a rompere la scommessa da noi stabilita.
-Sei vincolato anche tu, Luke- mormorai prendendomi gioco di lui.
-Non ho problemi con le ragazze, Summer-
-E allora perché mi guardi sempre?- chiesi socchiudendo gli occhi.
-Perché sono il tuo ragazzo, ricordi?-
Accidenti, mi ha fregata.
-Dai, venitee!!- si lamentò Isabelle.
Luke mi trascinò di fronte allo schermo piatto della tv. -No, Luke.. lasciami!- biascicai fra le risate.
-Balliamo, Summer, balla con me- mormorò a poca distanza. -È solo un gioco.- aggiunse.
Quelle parole parevano celare altri significati, come se il gioco si riferisse a qualcos'altro, qualcosa di più profondo.
-È solo un gioco.- ripetei.
-Un gioco, Summer, un gioco.-
Lo guardai interrogativa.. che cosa voleva dirmi con quello scambio di parole?
-Ma siete impazziti?!- ruppe il breve silenzio mia sorella. -Che ne dite di "Troublemaker"?-
Luke annuì e mi porse un telecomando.
-Io non so ballare- ammisi.
-Nemmeno io- sorrise.
-Che schiappe- si intromise Isabelle.
La guardammo male, o almeno io la guardai male, e Luke cominciò a farle il solletico. Lei si buttò a terra, implorandolo fra le risate di fermarsi. Risi anche io, osservando con cura il sorriso di Luke.. un sorriso strano, diverso, spensierato, lo stesso sorriso che indossava nella foto con il bambino riccio nella sua stanza.
-Luke, basta!- strillò. Lui si fermò e mi lanciò uno sguardo, annaspando per riprendere aria.
-Perché non lo fai alla tua Summer il solletico?- si lamentò la biondina.
-Mmh-
Lo squadrai male, indietreggiando.
-Nhaa, giochiamo dai!- prese anche lui il telecomando e cominciò a muoversi a ritmo, o almeno ci provò. Soffocai una risata per i suoi movimenti sconnessi e quando lui se ne accorse mi prese per i fianchi e mi fece oscillare con lui. Mia sorella era una campionessa in confronto.
I nostri corpi erano vicinissimi e potevo sentire il suo cuore battere velocemente. Quel suono scaldò il mio cuore, mentre le sue mani scorrevano sulle mie braccia e il suo bacino si muoveva in contemporanea con il mio, in perfetta sincronia.
-Ti amo.- sussurrò al mio orecchio, al ché mi fermai e mi voltai per fissarlo.
-Sono il tuo ragazzo, no?- disse con un sorriso sghembo. Le sue parole furono come un colpo al cuore.
È solo un gioco. È solo un gioco.
Non si riferiva alla nostra messinscena, ma a tutta la nostra contorta storia.
Capture.
Scommessa.
Contratto.
Gioco.
Un altro indizio si infittì nel quadro immaginario nella mia testa, le singole parole vorticavano confusamente nei miei pensieri.
-State perdendo!!- Isabelle interruppe i miei pensieri e ritornai a fissare Luke, il quale era rimasto immobile di fronte a me.
Strinsi i pugni.
Un gioco.
-Luke, dobbiamo parlare.- chiarii prima di prenderlo per il braccio e condurlo in camera mia, chiudendo la porta a chiave.
-Un gioco!- diedi voce ai miei pensieri. Lui non cambiò espressione, sembrava sperasse che capissi io stessa.
-Non lo puoi dire perché è nei vincoli- esclamai. -Non puoi rivelarmi nulla, ma puoi aiutarmi a capire.- intuii.
Lui annuì, sorridendo. -Sei perspicace-
-Sono intelligente, Luke.- proferii. -Capture, vero?? È un.. contratto. Un contratto di cosa?-
Lui scrollò le spalle.
-Scommessa. La nostra scommessa. C'entra assolutamente qualcosa..- ragionai ad alta voce. -Capture. Cattura. Di ragazze!?- ipotizzai.
Non fece tempo a rispondere che il mio telefono squillò, interrompendo il mio monologo.
-Lily?- chiesi ancora a voce alta per i pensieri di Capture.
-Summer, Summer, è successa una cosa terribile!!- disse con voce tremante.
-Lily.. che succede?- mi stava facendo preoccupare. Ignorai lo sguardo interrogativo di Luke e mi diressi verso la finestra.
-A scuola. Il teatro. I costumi, la vernice, gli spartiti. È tutto distrutto, Summer!-
-Come è possibile?- domandai calma. Odiavo andare nel panico, anche se ne ero davvero vicina.
-Io... io non lo so, sono arrivata ora a scuola perché avevo dimenticato dei libri questa mattina e ho trovato le sedie distrutte, i dipinti bagnati.. Dio, Summer, ho chiamato la sicurezza e ora stanno arrivando... io..-
-Lily.. Devo chiederti una cosa. Ma tu promettimi che non ti arrabbierai e non la prenderai sul personale.-
-Dimmi.-
-Hai visto Calum, Ashton o Michael da quelle parti?-
-COSA?- strillò tanto forte da farmi allontanare il cellulare all'orecchio. -Non può essere stato lui... E poi perché non hai contato anche Luke?-
Mi voltai e gli lanciai uno sguardo curioso. Continuava a fissarmi impassibile, così subito dopo distolsi lo sguardo e mi sedetti sul letto accanto a Luke.
-Mi sono dimenticata- mentii.
-Tu non dimentichi mai nulla.-
-Lily, non sto scherzando. Li hai visti?-
-Io.. sì, erano fuori nel giardino ma non ho uno straccio di prova che..-
-Va bene così, arrivo- la interruppi alzandomi e infilando con una mano la felpa nera. Chiusi la chiamata e cercai l'elastico per legarmi in capelli; Luke mi porse quello accanto al comodino, guardandomi curioso e preoccupato allo stesso tempo. -Che succede?- infatti chiese.
-Non lo so...- risposi. -Emh.. ecco...-
Luke si alzò dal mio letto e si avvicinò lentamente alla sottoscritta, cercando di cogliere nel mio sguardo una sorta di risposta.
-Mi daresti un passaggio fino a scuola?-
-Umh certo- rispose per poi prendermi la mano. -Immagino che la messinscena sia conclusa, no?-
-Ne sei contento, no?-
-Odio quando non rispondi alle mie domande, bambina-
Non risposi e mi persi nei suoi immensi occhi azzurri, leggermente più scuri del solito.
-A-andiamo..- balbettai uscendo dalla camera con ancora la sicura stretta di Luke.
-Dobbiamo andare!- gridai in salotto alla mia famiglia. Isabelle scese le scale di corsa e si buttò letteralmente addosso a Luke, in un dolce abbraccio che lui ricambiò con un sorriso.
Posso mai essere invidiosa di mia sorella??... Oddio cosa sto pensando?
Isabelle sussurrò qualcosa al suo orecchio e lui annuì sorridendo. Mi domandai a cosa si stessero riferendo.
-Spero di rivederti, Luke caro- disse mia madre porgendogli la mano. Lui, come fece all'inizio, le baciò il dorso della mano con un movimento sciolto. -Lo spero- rise, seguito da mia madre e mia sorella.
Non c'è niente da ridere.
-Luke!- lo richiamai.
Quando uscimmo di casa salimmo nella sua auto e l'umore tra noi cambiò radicalmente.
-Cosa ti ha detto la tua amica?- chiese rude.
Lo guardai male.
Allora era davvero una sceneggiata? Dovevo immaginarlo...
-Qualcuno ha rotto l'attrezzatura della scuola.- proferii guardando fuori dal finestrino. Il silenzio divenne soffocante e la mia mente vagava su un treno in corsa.
Dovresti fare l'attore, non il fotomodello.
-Come?- la sua voce risuonò nel silenzio.
-Eh?-
-Quello che hai detto?-
-Lo stavo pensando e l'ho detto a voce alta. Non dovrebbe essere un reato, no?-
-Mmh-
Rotai gli occhi e finalmente arrivammo presso l'edificio della scuola. Corsi dentro e raggiunsi la sala polifunzionale, per poi sbarrare lo sguardo alla mia visuale così contorta: le pareti erano macchiate di vernice colorata, sul palco vi erano piume di cuscini e imbottiture di vestiti per le recite, alcuni addetti alla sicurezza che pulivano le scartoffie bruciate, le tende a terra, l'eco delle risate dei delinquenti che avevano provocato il disastro.
-Summer!- la mia amica mi abbracciò, ma io rimasi scioccata fino a quando non ricordai Luke.
Mi voltai ma di lui non vi era traccia, quindi tornai a guardare Lily e le chiesi cosa fosse successo, e da quanto capii la preside era passata circa dieci minuti prima e si era infuriata con i bidelli per aver fatto entrare dei teppisti nella sua scuola e di aver detto che non dovevano rovinarsi la reputazione perché possedevano dei fotomodelli famosi.
-Lily- sussurrai. -Ho capito chi è stato.-
-Cosa? Chi?- domandò seguendomi. Uscii dalla scuola sbattendo la porta e facendomi male al polso, ma la rabbia assaliva qualunque tipo di dolore e sorpassai le aiuole, raggiungendo le panchine nel giardino; come mi aspettavo i quattro ragazzi erano seduti sul legno a ridere e schiamazzare come bambini.
-Questo è troppo- mormorai prima di raggiungerli e attirare la loro attenzione. Percepii lo sguardo intenso di Luke ma non ci feci caso.
-Siete stati voi, vero??- gridai loro contro. Lily cercò di fermarmi ma io mi avvicinai e li accusai nuovamente. -Non avete il diritto di rovinare la Collingwood e passarla liscia solo perché siete dei modelli.- imitai le virgolette con le dita. -Non permetterò alla vostra merda di schizzare nella nostra scuola!- mi sorpresi per le mie stesse parole. Non mi ero mai arrabbiata tanto in vita mia.
Scoppiarono a ridere, compreso Luke, e finalmente uno di loro si degnò di parlare.
-Non hai le prove, bellezza- proferì Ashton passandosi una mano fra i ricci che gli ricadevano sulla fronte.
-È vero, miss perfettina, siamo stati noi- mi derise Calum, per poi accorgersi della mia amica. -Vieni qui, tesoro!- le porse una mano, ma io gli presi il polso e lo feci contorcere come un'anguilla stecchita. Dovevo essere proprio infuriata per pensare a questo genere di cose. Lo lasciai a massaggiarsi il polso e Michael mi disse -Come hai intenzione di incolparci? O meglio.. fermarci?-
Era vero. Non avevo nulla e non potevo certo dire che erano dei teppisti malati di scommesse e distruzione.
Posai lo sguardo su Luke, la bocca in una linea e gli occhi a mo' di scuse.
Forse lo avrei perdonato se solo la conversazione non fosse andata avanti.
-È un peccato che Luke non ci fosse- disse Ashton attirando la mia attenzione. -Ha detto che aveva da fare con una pollastrella in calore- rise di gusto. -Alla fine sei riuscito a scopartela?- chiese all'amico che era sbiancato.
Mi mancò il fiato.

Anche se non avrei dovuto esserne sorpresa, lo fui ugualmente. Abbassai lo sguardo, ignorando la loro conversazione, e mi voltai per andarmene, seguita da Lily che iniziò a parlarmi. Non udii una minima parola.
Credevo che fosse diverso dai suoi amici, che potesse avere un cuore dietro a quella maschera da stronzo e, lo ammetto, speravo di poterlo salvare, cancellare quel buio nei suoi occhi, i suoi falsi sorrisi e quella tristezza che avvolgeva il suo cuore.
Lo speravo davvero.

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¡Buenos días!
Credevate che fra Luke e Summer scoppiasse un amore romantico e travolgente?
Vi sbagliavate.
D'ora in poi la storia diverrà più contorta e confusa, ma con più indizi per capire esattamente di questo "Capture" di cui tanto i ragazzi sembrano legati.
Un bacio a Gio ♥ Da lunedì non saremo più vicine, mi mancheranno i tuoi scleri. Sigh. :(
Adíos!! *.* ♥

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