41. Why

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Osservai Luke ridere mentre spiegava a mia madre come per fortuna aveva iniziato la sua carriera. Ogni tanto masticava qualche foglia di insalata, per poi cimentarsi in una nuova conversazione; era bello anche a cena, con i capelli spettinati e gli occhi stanchi, era pur sempre bellissimo.
-Summer, quando andiamo allo zoo?- domandò mia sorella interrompendo i miei pensieri.
Luke e mia madre continuarono la loro conversazione, così rivolsi attenzione a Isabelle.
-Non saprei.. Potremmo fare per domani, dato che con i compiti non dovrei avere problemi. Ho fermato con la scuola per qualche giorno, perciò se ti va usciamo domani mattina, okay?-
Lei sorrise entusiasta, ma poi corrugò le sopracciglia. -Perché di mattino?- protestò.
-Perché così avremo più tempo per vedere gli animali..- spiegai ingoiando un cucchiaio di piselli.
-Come sei noiosa!- sbraitò, facendomi ridere.
-Cosa succede?- chiese mia madre notando il broncio di Isabelle.
-Allo zoo si può andare al pomeriggio, vero?- domandò a mia madre.
-Sì, perché?-
Lei mi scoccò un'occhiata trionfante. -Summer vuole portarmi al mattino, mentre io voglio dormire.-
-Ho solo detto che sarebbe più conveniente partire prima per vedere più animali..- dissi con un sorriso. -Ma come vuoi tu..- lanciai uno sguardo a Luke, il quale mi lasciò un tenero buffetto sulla guancia.
-Perché non viene anche Luke?- chiese Isabelle.
-Emh.. non vorrei disturbare..-
-Ma figurati!- lo interruppe mia sorella. -Mi salverai da lei..- disse indicandomi.
-Ah-ah- soffiai alzando lo sguardo al cielo.
-Okay, per me va bene- acconsentì con un sorriso, il quale contemplai incantata.
-Mamma, ma papà lavora sempre!?- si lamentò Isabelle, al ché abbassai lo sguardo e trattenni il respiro. Sentii la mano di Luke posarsi sulla mia gamba, ma quasi non la sentii.
-Sì, tesoro- ammise mia madre.
Come ho fatto in questi anni a non accorgermi delle sue bugie?
-E cosa fa di così importante?- continuò mia sorella.
Respirai lentamente. Dovevo solo stare zitta.
-Aiuta le persone, tes-
-Che genere di aiuto?- irruppi ad alta voce.
-Bambina- mormorò Luke, ma lo ignorai.
-Summer, lo sai, è un venditore di auto e..-
-E le persone comprano aiuto fino alle dieci di sera, mamma? Ma come sono.. notturni!- proferii indignata.
-Summer, andiamo di sopra!- irruppe Luke alzandosi e prendendomi per il braccio.
-È solo stressata- disse a mia madre, la quale sorrise imbarazzata.
-Luke, mollami- mi lagnai prima di salire le scale ed entrare in camera mia.
-Bambina, non credi di aver esagerato? Vuoi che anche tua sorella scopra tutto? Anche se non si sa nemmeno cosa sia davvero successo?-
Mi sedetti sul letto prendendomi la testa fra le mani. -Io non ci riesco...- la mia voce venne spezzata da un singhiozzo. -Non riesco a far finta di niente-
Luke chiuse la porta, per poi accasciarsi a terra, alla mia altezza, e prendermi il viso tra le mani.
-Shh, ti prometto che risolveremo questo casino.- sussurrò Luke appoggiando la fronte alla mia.
-Io non credo..-
-Ti fidi di me?- domandò incatenando il mio sguardo al suo.
-Sì, Luke- soffiai sincera. Mi fidavo di lui più di chiunque altro.
-Allora credimi quando ti dico che migliorerà- accarezzò la mia guancia bagnata con le dita, fermandomi dal piangere.
Lo abbracciai di slancio, stringendo le braccia attorno al suo collo e inspirando il suo profumo familiare.
-Resta con me- lo pregai chiudendo gli occhi.
-Non ti lascerò mai, bambina- promise prima di allontanarsi dall'abbraccio per baciarmi.

-Sei una rottura- mi lagnai spostando la testa di lato per guardare la televisione.
-Zitta! Luke mi sta guardando ballare!- pronunciò Isabelle, per poi cominciare a piroettare di fronte al televisore.
Appoggiai la testa sul petto di Luke, ispirando il suo profumo di tabacco quasi sbiadito.
-Hai smesso di fumare?- domandai sottovoce alzando lo sguardo.
Gli occhi celesti di Luke incrociarono subito i miei, sollevando le labbra in un sorriso. -Ci sto provando. Voglio vivere il più lungo possibile- rise lievemente, per poi distogliere lo sguardo e puntarlo verso il nulla.
-Mmh-
-Mmh- rispose scuotendo la testa, per poi baciarmi la fronte chiudendo gli occhi.
-Arrivo!!- strillò mia sorella correndo verso di noi e buttandosi sul divano.
-Ahia, Is- mi lagnai spingendola di lato con il braccio.
-Voglio Luke, vattene- strillò mettendosi in mezzo.
Levai gli occhi al cielo, per poi alzarmi dal divano e dirigermi verso la cucina.
-Hai bisogno di una mano?- domandai a mia madre, la quale era impegnata a scrostare i piatti e sciacquarli nel lavello.
-No, grazie, ho quasi finito- disse con un sorriso, per poi riportare lo sguardo sul lavandino. -Stai bene?- sussurrò con una nota di preoccupazione quasi impercettibile.
-Sì, sono solo stanca- mormorai. Lanciai uno sguardo al tavolo, sul quale vi erano poggiate alcune fotocopie. -Cosa sono quelle?- chiesi avvicinandomi. Mia madre seguì il mio sguardo, così prima che le prendessi le sfilò via dalla mia portata e sorrise nervosa. -Niente- chiuse ripiegando i fogli.
-Mamma..-
-Sei sicura di star facendo la cosa giusta?- domandò corrugando le sopracciglia.
-Che cosa intendi?-
-Con Luke. Sei sicura?-
-Certo che ne sono sicura..- biascicai offesa. Perché mai non avrei dovuto essere sicura di Luke? Perché aveva cambiato idea così velocemente?
-E se un giorno soffrirai? Non ci hai pensato?- domandò con gli occhi quasi lucidi.
Non risposi, perciò mia madre cambiò discorso con un sorriso e mi chiese di andare a prendere lo shampoo che aveva dimenticato di comprare.
-Okay, spero non chiuda presto- sbuffai prima di rientrare in salotto ancora confusa per il cambiamento d'umore di mia madre.
-Luke, mi accompagneresti al market qui vicino?- domandai avvicinandomi al divano e sentendomi osservata.
-Certo, bambina- si alzò dal divano e mi avvolse le spalle con un braccio.
-Posso venire anche io?- si intromise Isabelle mettendosi in ginocchio sul divano e reggendosi con le mani.
-No- asserii secca, ricevendo un'occhiataccia da mia sorella.
Uscimmo senza proferire parola, ma quando richiusi la porta Luke si avventò sulle mie labbra, non lasciandomi il tempo per respirare.
-Ehi- soffiai con un sorriso.
-Ehi- mormorò con gli occhi chiari, dovuti alla luce della Luna. -Mi era mancato-
-Che cosa?-
-Il restare solo noi due- riportò le sue labbra sulle mie, le dita della sua mano che si incatenavano con le mie. Sfoderai uno dei miei migliori sorrisi, nonostante dentro avessi una tempesta in arrivo.
-Posso chiederti una cosa?- domandai camminando accanto a Luke.
-Dimmi, bambina-
-Perché mi ami?- diedi voce ai miei pensieri, continuando a guardare le stelle.
-Ti stai aspettando una risposta romantica e sensuale?- scherzò dandomi un leggero colpo sulla spalla.
-No, solo la verità- dissi con il sorriso sulle labbra.
-Per questo-
-Questo cosa?-
-Per il tuo sorriso spontaneo.. e anche se ti ostini a dire che preferiresti avere le fossette, ti assicuro che sei bellissima così e basta, senza alcuna imperfezione. Amo il tuo sorriso perché è bello sapere che sono io la causa di tutto ciò- si fermò piano, avvicinandosi al mio corpo e osservandomi dall'alto. -E poi c'è il piccolo broncio che ti avvolge il viso quando sei pensierosa e vuoi scoprire qualcosa che non sai.. lo stesso che hai mentre dormi, anche se le tue labbra sono leggermente sollevate. E per le tue labbra potrei anche scrivere una pergamena, perché sono così..- mi sporsi verso di lui, zittendolo con un bacio inaspettato. Lui sorrise, staccandosi leggermente per continuare a parlare. -E ti amo anche quando tu mi odi, quando mi strilli contro e ti amo anche quando levi gli occhi al cielo per ogni mia battuta scema, quando mi abbracci e ti accoccoli nell'incavo del mio collo, quando soffi sulle mie labbra prima di baciarmi, Dio, amo quando lo fai. Ti amo quando fai la saputella..-
-Ehi, io non sono saputella!- lo bloccai con un gesto della mano.
Scoppiò a ridere, avvolgendomi le spalle con un braccio per far scontrare le nostre fronti. -E ti amo anche quando mi interrompi in modo scortese, quando vuoi sempre avere ragione tu e quando mi guardi con i tuoi splendidi occhi e mi dici che mi ami- sorrise dolcemente. -Ma sai la ragione principale del mio amore per te?-
Scossi la testa, curiosa.
-Ti amo perché con te riesco ad amare me stesso.-
E senza badare alle macchine che sfrecciavano accanto a noi, senza dar conto al freddo e al ritardo che stava lentamente aumentando, lo baciai.
Lo baciai, godendomi ogni singolo millimetro della sua bocca e delle sue labbra, il suo respiro mozzato e le sue mani che afferravano i miei capelli.

Astronomy {L.H.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora