-Molto piacere, io sono Lis, la madre di Summer- si strinsero la mano e il biondo si chinò per un elegante baciamano, del quale rimanemmo sorprese entrambe.
-Il piacere è mio- proferì lanciandomi una semplice occhiata.
-Entra pure, sei il benvenuto- disse mia mamma. -Io vado a finire di cucinare la cena. Summer, mostra al tuo ragazzo la casa!- propose prima di allontanarsi raffinatamente verso la cucina. Per qualche secondo rimanemmo a fissarci l'un l'altra, non avendo ben presente l'imbarazzante situazione. -Emh.. accomodati!- esclamai dato che era ancora fuori casa.
-Grazie- disse riprendendosi dall'imbarazzo; mentre chiudevo la porta le sue mani raggiunsero i miei fianchi e percepii il suo respiro freddo sul collo. -Sei stupenda- mormorò baciandomi la guancia e facendomi voltare. Mi squadrò da capo a piedi, mentre io fissavo solamente i suoi occhi.
-Dovrei fingere di essere il tuo ragazzo più spesso- disse sottovoce mordendosi l'anellino al labbro.
-L-LUKE?!!-
Mia sorella rimase imbambolata di fronte a noi e lui le si avvicinò lentamente, chinandosi per essere alla sua altezza. -Ciao! Io sono Luke, e tu?-
-Isabelle- sorrise mostrando i dentini bianchi e si sporse per dargli un bacio sulla guancia.
-Sei figo per essere il ragazzo di mia sorella- il ché lo fece ridere.
-Grazie mille..- risposi piatta.
-È vero. Tu sei brutta.- affermò facendomi la linguaccia.
Spostai lo sguardo da lei a Luke, il quale mi stava osservando in uno strano modo. -Credo che sia il ritratto di una dea- proferì guardando sia Isabelle che me.
Le sue parole mi provocarono un tuffo al cuore.
-Una dea lei?? Al massimo un troll!- rise di gusto mia sorella.
-Esistono i troll femmina?- chiese lui interessato.
-Mmh, credo di sì..-
-Okay- interruppi. -Se avete da sparlare, almeno evitate di farlo davanti a me- alzai le mani sulla difensiva e mi diressi in salotto, dove spensi la televisione e cercai la tovaglia per le occasioni importanti.
-Ma come fai a stare con lei? Io non la sopporto..- parlò mia sorella sedendosi sul divano, a due metri da me.
-Diciamo che ci convivo.- rispose lui imitandola.
-Devi amarla molto- dichiarò la biondina, al ché mi bloccai di colpo dando loro le spalle ma cercando di cogliere la sua risposta.
-Credo proprio di sì-
Sbattei le ciglia ripetutamente. Sapeva fingeva molto bene.
-Che fai lì impalata?- mi beffeggiò Isabelle. -Non dirmi che non si è mai dichiarato.-
Sbarrai gli occhi, distogliendo lo sguardo da entrambi.
-Devo apparecchiare- biascicai entrando in cucina; uno squisito profumo di pollo mi invase le narici e cercai di recuperare la mia compostezza nel minor tempo possibile.
-Pare un bravo ragazzo- disse mia madre quando fu abbastanza vicina da non farsi sentire.
-Lo è.- sorrisi.
-Sembri felice. Ti fa un buon effetto, e ciò mi piace- mi diede un leggero bacio sulla guancia e continuò a spalmare l'olio sulla carne.
Presi i bicchieri e i piatti e, come un'acrobata, li portai in tavola senza rompere niente.
-Sì, vedi, essendo sempre sui libri non mi dà mai retta.- concluse mia sorella.
-Credo che abbia qualche mania del controllo- mi prese in giro Luke, continuando a fissarmi con un sorriso.
-È anche molto perfida. Se le tocco un libro, guai!! Mi rincorre per tutta la casa!!- rispose lei imitandomi.
-È molto veloce?-
-Tanto. Ma alla fine non mi fa mai niente. Penso abbia paura di me.-
-Non è per quello.- irruppi sistemando le posate. -È che potrei essere denunciata, perciò evito di compiere atti illegali e contro l'ordine pubblico.-
-Ecco. Quando parla così non la sopporto proprio.- fece il broncio mia sorella.
Luke sorrise. -Siamo dello stesso parere.-
Si stanno per caso alleando contro di me?
Alzai gli occhi al cielo e mi avvicinai al divano, chiedendo accesso tra di loro.
-Te lo scordi!- mi rimbeccò Isabelle. -Il tizio è interessante!! Non farmici staccare!-
E io non sopporto lei quando parla così.
Luke mi fece segno di sedersi alla sua sinistra e ubbidii sorridendogli. Il suo sguardo si posò sulle mie labbra.
Sarà per forza per il lucidalabbra.. i brillantini attirano l'attenzione, no?
-Perché non vi baciate?- chiese mia sorella distraendoci dai nostri sguardi silenziosi.
-Gli affari tuoi mai, eh?!-
-Daii!! I film romantici sono belli, ma voglio vedere l'amore dal vivo.-
Gli occhi di Luke si spostarono da lei a me, con uno strano luccichio negli occhi.
Mi serve una risposta.... una risposta.....
-Siamo.. privati..- balbettai sorridente.
-Va be', ora ho fame!!- disse alzandosi e lasciandoci soli. Luke rise notando il mio respiro.
-Sei geniale. Riesci sempre ad ottenere ciò che vuoi.- si complimentò.
-Me la cavo bene- ammisi perdendomi nei suoi occhi limpidi.
I suoi occhi si fermarono nuovamente sulle mie labbra, riprendendo l'imbarazzo del momento prima.
-Vorrei tu fossi mia, bambina.- soffiò.
Non romperò il patto, se è ciò che stai pensando.
Si avvicinò di qualche centimetro e mi sfiorò la guancia con le dita, osservando le varie sfumature dei miei occhi.
Mia madre varcò la soglia del salotto portando in tavola uno strepitoso pollo arrosto, contornato da patate bollite e alcune foglie di piante aromatiche.
-È pronto- disse la donna legandosi i capelli.
-Mlml- mia sorella aveva l'acquolina in bocca. Ci sedemmo, la mamma e Isabelle vicine e io e Luke rispettivamente al loro fronte.
-Suo marito non c'è?- domandò Luke rivolgendosi a mia madre.
-No, deve lavorare.- sorrise dolcemente. -E per favore, dammi del tu.-
-Come desideri.- rispose lui servendoci elegantemente. Le sue parole erano prive di soggezione, di imbarazzo, pareva a suo agio nonostante mi avesse detto che anche per lui era una prima volta.
-Allora, raccontaci di te.- chiese mia madre.
-Io.. be'.. mi sono trasferito da poco a Melbourne. Prima vivevo a Sidney, ma dato che qui mi hanno offerto un'ottima opportunità di lavoro, ho deciso di abitare qui.-
-Lavori?-
-Sì. Io e alcuni miei amici facciamo servizi fotografici per alcune pubblicità e riviste.-
-Davvero??-
-MA SEI HEMMINGS?- strillò mia sorella.
-Umh.. sì- rispose con un sorriso.
-Una mia amica mi ha parlato di voi, anche se non avevo ancora visto una vostra foto. Dice che siete i suoi idoli. Potresti farle un autografo?-
-Tesoro..- la riprese mia madre.
-È famoso, mamma. Almeno Summer è servita a qualcosa..-
Alzai lo sguardo dal piatto, rivolgendole un sorrisetto falso.
-Accidenti, che fortuna!- continuò lei.
-Sono io il fortunato- mormorò Luke guardandomi. Appoggiò la sua mano libera sulla mia gamba e con le dita massaggiò la mia pelle tremante. Come poteva trasmettermi tutti quei brividi?
Soffocai un sorriso.
-I tuoi genitori dove sono?- chiese mia madre.
Il volto di Luke si incupì, per poi passare a un sorriso falso come il mio di poco prima.
-Sono rimasti a Sidney. Vivo insieme ai miei amici.-
-Oh- rispose mia madre. -Se avete qualche problema economico..-
-Mamma!!- la fissai interdetta.
-Ho solo detto che se hanno bisogno di soldi..-
-Ho sentito perfettamente, ma non mi pare il caso di offrire denaro così. Se ha bisogno ci sono io e i miei risparmi.-
-Amore, va tutto bene- disse Luke, e solo dopo un po' di tempo capii che parlava con me. -Va tutto bene, grazie per l'offerta- continuò rivolgendosi a mia madre.
Lei annuì e la cena procedette in silenzio.
Ho rovinato tutto..
-Prendo una boccata d'aria- proferii alzandomi da tavola. -Scusate- aggiunsi per poi uscire di casa. La brezza serale mi rinfrescò la pelle e sospirai, sedendomi sui gradini di casa.
Dopo poco sentii la porta aprirsi.
-Summer-
-Mamma-
Si sedette anche lei accanto a me.
-Mi spiace per prima, non volevo essere scortese.- dissi.
-È colpa mia, non dovevo mettere in mezzo i soldi a tavola. Ma ora torna dentro, c'è un ragazzo meraviglioso che ti sta aspettando.-
Si alzò e io la imitai.
-Come ti sembra?- chiesi prima di rientrare.
-A me basta che tu sia felice.. è molto innamorato.-
-Da cosa lo vedi?-
-Da come ti guarda tesoro, i suoi occhi si illuminano alla tua sola vista. Non ti stacca gli occhi di dosso. Anche io e tuo padre ci siamo innamorati così timidamente. E ti vedo anche più rilassata del solito, proprio come io mi sentivo con tuo padre.-
-Come hai capito di amarlo?-
-Mi faceva provare emozioni che solo lui riusciva a trasmettermi.-
Oh.
-Ora entriamo.-
Annuii e insieme varcammo la soglia di casa e ritornammo in salotto. Isabelle e Luke erano sul divano che ridevano, così non li disturbai e aiutai mia mamma a sparecchiare.
-Vai da lui, non perdere tempo con la tua vecchia mamma- disse.
Risi. -Non sei vecchia.-
-Non perdere tempo!-
-Okay, okay- risi e tornai in salotto, aggiustandomi la gonna e sperando di non disturbarli. Quando mi notò, Luke si alzò dal divano e mi sorrise, mi avvicinai e la sua mano trovò la mia insieme a uno scambio di sguardi sorridenti.
-Sei fottutamente attraente- mormorò con un sorrisetto malizioso.
-Le tue parole così raffinate mi colpiscono sempre- ribattei.
Tornò serio, schiudendo leggermente le labbra e sbattendo le ciglia ripetutamente. Si sporse verso di me, sfiorandomi l'orecchio.
-Se potessi, ti bacerei in questo momento.-
Le mie guance si accaldarono, nonostante sapessi che stava recitando.
-Saliamo di sopra??- chiese mia sorella salendo le scale. Noi annuimmo e raggiungemmo la camera di Isabelle, con rigorose pareti rosa e poster delle Barbie.
-Bella stanza!- commentò Luke sorridendo.
-Lo so! Siediti sul letto, tu Summer ti siedi per terra.-
-Mi pare giusto..- biascicai.
Luke si sedette sul letto e, prima che mi chinassi per terra, mi trascinò sulle sue gambe. -Così tecnicamente non è sul tuo letto.- spiegò a Isabelle. Lei roteò gli occhi e commentò qualcosa riguardo gli innamorati.
Il petto di Luke era caldo, scosso da brividi che credevo si fossero impossessati solo di me. Afferrai le sue mani, appoggiando la testa sulla sua spalla; lui posò le nostre mani intrecciate sul mio grembo e sfiorò con le labbra il mio lobo. -Forse è meglio andar-
-Luke, vieni!!- lo chiamò mia sorella.
-Emh.. arrivo..- si scostò, sbuffando, da me e raggiunse mia sorella con il telecomando della Wii in mano.
Ci osservò con il sorriso sulle labbra. -Una partita a just dance?-
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Astronomy {L.H.}
FanficC'era una linea sottile tra l'amore e l'odio, tra l'attrazione fisica ed emotiva, così fine che non mi ero nemmeno accorta di averla spezzata la prima volta che lo vidi.