4. Stormy eyes

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-Ciao, Summy!!- squittì Lily correndomi incontro. La ragazza indossava una semplice gonna scura e una maglietta bianca che le risaltava di poco la carnagione chiara, aveva legato i soffici capelli biondi in una coda alta e gli occhiali le ridimensionavano gli occhi azzurri.

-Buongiorno- risposi secca.

-Come va?- domandò sorridente.
Male, dovrei strozzarti solo perché hai lasciato che quei sbruffoni prendessero il mio numero di telefono.

-Bene- mentii senza farmene accorgere. Ero una maga in questo campo: mentire e non farsi scoprire, ero abituata ad essere sfrontata e superiore agli altri, proprio per fare in modo che non mi parlassero, e spesso ai loro occhi ero la "secchiona che non cede mai i compiti ai compagni". Esattamente, nonostante avessi molte barbie in rosa dietro di me ed ero abbastanza popolare tra loro, mi parlavano solo per convenienza. Dopo aver capito che io non ci stavo con il loro sciocco e ingenuo piano, cambiavano strada e preda. E io? Io rimanevo sola. A parte Lily, e se vogliamo considerare anche Catherine, non possedevo altri amici e mi stava bene così. Niente distrazioni. Niente ostacoli. Niente fidanzati e niente litigi che avrebbero comportato lacrime e dolore, era decisamente una cosa che mi avrebbe penalizzata nel mio studio, perciò giurai a me stessa che non mi sarei lasciata distrarre da niente e nessuno.

-Oddio, è più bello del solito- saltellò la bionda al mio fianco.

-Ma chi?-

-Calum, naturalmente.- allargò le braccia ovvia. -È.. è così...- strinse i pugni per cercare la parola adatta.

-Perfetto?- e montato da paura.

-Esatto- ammise.

Soffocai una risatina, certa che se avessi aggiunto l'ultima parte non avrebbe risposto allo stesso modo.

-Dov'è ora?- chiesi fingendomi interessata.

-È entrato- sbuffò.

-Un vero peccato- puntualizzai ironica e ci dirigemmo in classe per il corridoio, quando alcuni fischi ci fecero voltare. -Ma salve- salutò Michael con una sigaretta in mano. -Summer, giusto?-

-Già.- scrutai gli altri tre, intenti a guardarci attentamente come predatori. Il biondo si passò una mano fra i capelli, scompigliando leggermente il suo ciuffo cenere. Continuava a mordersi il labbro inferiore e solo in quel preciso momento notai un piercing nero al labbro.
Come ho potuto non notare un dettaglio del genere? Una persona attenta come me...

Il mio subconscio possedeva già la risposta, ma non la volli sentire.

Alzò gli occhi e io distolsi immediatamente lo sguardo; il ricordo del giorno precedente era troppo terso nella mia mente, così portai lo sguardo su Ashton che, insieme alla camicia verde a quadri e la fascia del medesimo colore, era davvero... bello?.. solare era l'aggettivo forse più adatto.

Si avvicinò a me e mi scoccò un leggero bacio sulla guancia, infiammata al contatto con le sue labbra calde e umide. Spalancai gli occhi, incapace di ribattere. -Giorno, piccola- sussurrò al mio orecchio, per poi appoggiarsi la sigaretta fra le labbra e rilasciarmi sul viso il fumo grigiastro. Tossii e presi per il braccio Lily, la quale però non aveva intenzione di staccare i piedi da terra. La squadrai interrogativa e solo dopo aver capito, rotai gli occhi.

-Che c'è, biondina, sei rimasta incantata?- sghignazzò Michael con un sorriso sghembo. La sua pelle era molto chiara, esattamente come i suoi occhi che erano di uno strano incrocio fra l'azzurro e il verde, però velati da una retina più trasparente del normale che li rendeva più lucidi e rari. Un colore differente da quello di Luke, d'un azzurro scuro con alcune pagliuzze blu. Parevano scuri i suoi occhi, come se racchiudessero un passato oscuro e desideri inespressi.

Astronomy {L.H.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora