XVII - parte prima

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capitolo 17: parte 1
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»»---- ★ jimin's p.o.v. ★ ----««

Sono a casa di Jungkook e siamo sul punto di iniziare a guardare l'ultimo episodio della saga di Star Wars quando mi arriva una telefonata da un numero sconosciuto. Mi scuso con lui e rispondo al telefono, alzandomi in piedi per allontanarmi di qualche metro in segno di rispetto.

Quando mi sono svegliato questa mattina, con tutta la voglia e la felicità che avevo di andare a casa del ragazzo che mi ha rubato un pezzo di cuore – di quella parte che ancora funziona –, non mi sarei mai aspettato di ricevere una telefonata simile. Eppure eccola qua, che mi sconvolge e mi colpisce come può fare un treno che arriva all'improvviso, viaggiando sui suoi binari, e ti urta, facendoti completamente sbarellare.

«Pronto...?» rispondo esitante, non conoscendo il nome della persona dall'altro lato della cornetta.

«J-Jimin?» domanda quella voce tremante e io sono sicuro di averla già sentita da qualche parte, solo non riesco a ricordare dove né quando.

«Sì?» continuo, più esitante di prima, ma allo stesso tempo curioso.

«Jimin, sono tuo padre» dice la voce e qui capisco il perché mi suonasse tanto familiare. L'ultima volta che l'ho sentita, mi ha letteralmente detto di "sparire dalla sua vista e non farmi più vedere".

«Che cosa vuoi?» domando acquisendo immediatamente un tono gelido e puntando lo sguardo nel vuoto. Forse perché il ricordo dei miei genitori, le persone che avrebbero dovuto amarmi incondizionatamente a prescindere da ogni cosa e che invece mi hanno solo dimostrato odio e disprezzo, rende vuoto anche me.

«V-volevo solo avvisarti ch-che...» la sua voce trema. Non è quella che ricordavo, non è quella che con cattiveria mi ha buttato definitivamente fuori dalla sua vita. È il tono di voce di un uomo qualsiasi, che ha paura. «Jimin, la mamma è morta» dice soltanto e posso affermare quasi con certezza che sia scoppiato a piangere dall'altra parte, anche se molto probabilmente ha allontanato la cornetta per non farsi sentire. «I funerali... saranno dopodomani, alle quindici, qui in città. Se vuoi, insomma... venire» continua e io non so cosa rispondere. Mi sento senza emozioni in questo momento, come se la cosa non mi avesse proprio toccato.

«Ok» è l'unica cosa che riesco a dire, dopodiché più nulla, dopodiché solo la mia mano che allontana il dispositivo dal mio orecchio e le mie dita che arrivano a toccare il pulsante rosso di interruzione della chiamata.

Torno in salotto pensando a come questa notizia mi abbia lasciato, a che effetto abbia avuto su di me, ma forse Jungkook è persino più bravo del sottoscritto a notarlo poiché proprio a pennello mi chiede: «Hey, tutto bene? Hai una faccia da funerale». Probabilmente ha notato il mio sguardo puntato dritto nel vuoto e ha dedotto che qualcosa non stesse andando nel modo corretto.

Mi siedo nuovamente accanto a lui e faccio uno sforzo enorme per guardarlo negli occhi, e questo contatto con qualcosa di reale mi riporta immediatamente alla realtà. Cercando quindi di mettere insieme i miei neuroni per rispondere, dico: «Mia madre è morta» e lascio la frase in sospeso.

Subito vedo l'espressione di Jungkook mutare in sconvolta e lo sento gettarsi verso di me per abbracciarmi, ma non è quello di cui ho bisogno. In qualche modo, questo non mi fa sentire meglio. Semplicemente non sento niente, poiché sento tutto; e non so decifrarlo. Mia madre è morta? Come mi ha lasciato questa notizia? Triste? Sconcertato? Sollevato? Non so decifrare la cosa. Non riesco a capire l'impatto che la notizia ha avuto su di me. Non so che dire, che pensare. Io non- «Oddio, Jimin, mi dispiace tantissimo» sento la sua presa rafforzarsi su di me, per tenermi stretto in un momento che a quanto pare sta percependo maggiormente lui.

𝚃𝚊𝚝𝚝𝚘𝚘𝚎𝚍 𝙷𝚎𝚊𝚛𝚝 ~ (𝐊𝐨𝐨𝐤𝐌𝐢𝐧) ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora