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capitolo 03
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Una volta arrivati in una caffetteria vicina alla scuola prendiamo posto ad un tavolino che si trova in uno dei quattro angoli della struttura rettangolare. Mentre aspettiamo che qualcuno venga a prenderci gli ordini, Jimin è il primo a parlare: «Frequenti Lettere?» mi domanda semplicemente, il suo tono di voce che è passato dall'essere flebile e insicuro all'essere molto più deciso e aperto.
«S-sì, come fai a saperlo?» butto in risposta, impacciandomi nelle mie stesse parole.
«Beh, in Biblioteca ti ho visto nella sezione romanzi e nessuno ci va se non chi-»
«Frequenta Lettere» finisco io la frase al posto suo.
«Esattamente» ridacchia. «È un peccato che a così poche persone interessi la letteratura...» commenta dopo risvegliando completamente il mio interesse, siccome si tratta del mio argomento preferito in assoluto.
«Anche tu frequenti la stessa facoltà?» mi viene spontaneo domandargli.
«Oh, no, io sono al terzo anno di medicina. Però mi piace leggere, anche se non ho mai tempo per farlo in maniera prolungata.»
«Capisco... abbiamo la stessa età quindi.»
«Davvero hai venticinque anni? Te ne avrei dati di meno.»
«Hai venticinque anni? Pensavo ventitré come me.»
«Quindi sono un tuo Hyung» dice il biondino mentre io faccio ancora fatica a credere che il ragazzo di fronte a me mi superi in età.
«Direi di sì» rispondo per poi rivolgere lo sguardo al cameriere appena arrivato per prendere i nostri ordini. Lascio che Jimin richieda il suo per primo e poi passo al mio. Quando poi il cameriere se ne va ringraziandoci, rivolgo di nuovo le mie attenzioni al ragazzo seduto di fronte a me.
«Perché sei solo al terzo anno se hai venticinque anni?» domando di punto in bianco prendendolo un po' alla sprovvista. Lui tossisce per non strozzarsi col caffè e subito arrossisce, guardando fuori dalla finestra.
«Oh, emh... i-io ho già una laurea...»
«Davvero?» domando sorpreso sporgendomi in avanti, impressionato dal fatto che il ragazzino sia già laureato. Curioso di sapere altro, torno al mio interrogatorio: «In cosa?»
«In Matematica, a Daegu. Subito dopo averla presa mi sono iscritto a Medicina qui a Busan.»
Vorrei chiedergli a cosa gli servano due lauree, ma poi ho paura che si senta autorizzato a farmi delle domande come io le ho fatte a lui e non so se avrò voglia di rispondere, quindi lascio perdere. Quindi gli dico soltanto che anche io sono al terzo anno della mia facoltà e lui annuisce, prendendo un sorso di caffè e leccandosi poi le labbra, sulle quali il mio sguardo cade un'ennesima volta. Dio, quelle labbra sono peggio di un magnete!
«Posso rivedere il tatuaggio che ho visto oggi?» mi domanda lui e io avvampo. È la prima volta in assoluto che qualcuno mi chiede dei miei tatuaggi, per di più di vederli, di approfondire la loro visione dopo il primo sguardo andato in porto.
«Oh, ma-ma certo» rispondo io, titubante e per niente convinto. Non sono abituato a farmi vedere da uno sconosciuto, a far vedere la mia storia così da vicino, ma Jimin sembra davvero innocente. Sembra che non ci sia mai nessuna malizia in quello che fa. «Cos'era?» chiedo poi, siccome ho le braccia totalmente ricoperte fino ai polsi e potrebbe avere visto qualsiasi cosa che lo abbia colpito a tal punto da chiedermi di rivederlo.
«Una frase: smiling in endless pain. Viene da Moonchild, la canzone di RM, vero?» mi chiede mentre gli mostro la parte di braccio su cui è marchiata la frase. Subito inizio a sentire caldo, andando in iperventilazione. Finalmente qualcuno che conosca RM, il mio cantante preferito da sempre!
«S-sì, piace anche a te?»
«Scherzi? La sua musica è arte. La massima esponente del mio pensiero quotidiano» mi risponde e io vorrei davvero tanto sapere perché abbia notato per prima proprio quella frase, ma sempre per lo stesso motivo precedente decido di tacere e di non fare troppe domande, aspettando che invece a parlare sia lui.
«Lo stesso vale per me, è un grande artista. Merita molta più fama di quella che effettivamente ha» commento io, un po' dispiaciuto dal fatto che un artista del genere sia conosciuto da fin troppo poche persone.
«Ti do ragione» ribatte lui sfiorando con le dita le lettere formate dall'inchiostro e facendomi rabbrividire al contatto. Essere toccato da qualcuno in maniera così delicata, ma sicura, è una sensazione del tutto nuova per me e, non sapendo come reagire, decido di rimanere fermo, soffermandomi a guardare i lineamenti del suo volto mentre lui scruta attentamente la mia pelle. Solo ora noto quanto realmente sia bello; oltre alle sue labbra, il suo intero essere è di una bellezza unica.
Ritorno nel mondo dei vivi quando sento la mano di Jimin spostarsi sempre più su sul mio braccio, probabilente incuriosita dagli altri simboli, ma come guidato dall'istinto tiro via il mio braccio interrompendo un momento per lui forse magico e, vedendo la sua espressione, subito mi sento in dovere di scusarmi: «Perdonami, è che qui sopra c'è scritto di tutto e-»
«Non ti preoccupare, ti capisco. Sono io che devo chiederti scusa. Hai una storia scritta sul tuo corpo e io non sono nessuno per leggerla.»
A quelle parole un enorme senso di colpa inizia a prendersi possesso di me, togliendomi l'appetito e il respiro. Possibile che io abbia sempre cercato di far capire alle persone che tutto quello che avevo scritto o raffigurato su di me rappresentasse una parte della mia vita, arrabbiandomi con chi non riusciva a capirlo e si limitava semplicemente a giudicare, e che adesso che ho finalmente trovato qualcuno che riesce a capire come effettivamente stanno le cose, io mi senta così terribilmente in colpa? Devo smetterla!
«Beh, mi dispiace per essermi immischiato troppo, ma adesso non fare quella faccia!» la voce angelica del ragazzo seduto vicino a me mi riporta nuovamente alla realtà e io sento le mie guance andare a fuoco per l'imbarazzo che sto provando in questo momento.
«S-scusa, stavo pensando.»
«A cosa?»
Al fatto che un giorno, forse, potrei farti leggere qualcos'altro, penso e subito mi stupisco di me. Cos'ho appena detto? Seriamente mi sto fidando di lui? Davvero sto credendo di potermi fidare di lui, un giorno? No, ho preso già troppe botte, non accadrà una seconda volta, dico sul serio.
«A nulla di importante. Ora dimmi, qual è la tua canzone preferita di RM?»
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Ma cosa fa Namu in questa storia, AAAAA! Ditemi cosa ne pensate della decisione di inserire Namjoon come cantante, vi piace? A me sì, anche se non mi convince al 100%... forse solo al '94 ahaha.
Secondo voi qual è la canzone di RM che Jimin preferisce? Sbizzarritevi (anche se le canzoni di MONO sono poche, perciò non avete troppa scelta ahaha). Ovviamente non vi dirò se avete indovinato o meno, ma lo scoprirete sicuramente più avanti solo leggendo <3
Per il resto, opinioni sul capitolo? Vi è piaciuto? Opinioni sui personaggi di Jimin e Jungkook? Fatemi sapere, per favore, ci tengo ad una vostra opinione :D! Nei prossimi capitoli succederanno cose più interessanti, davvero... qui siamo solo all'inizio!
Words: 1053
Published: 21112020
Edited:
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𝚃𝚊𝚝𝚝𝚘𝚘𝚎𝚍 𝙷𝚎𝚊𝚛𝚝 ~ (𝐊𝐨𝐨𝐤𝐌𝐢𝐧) ✓
Fanfiction[KookMin // 국민] stato: completa capitoli totali: [40 + ATTI] trama: Jungkook è un ragazzo pieno, 𝑝𝑖𝑒𝑛𝑜, di tatuaggi e Jimin è un ragazzo che ama i tatuaggi e che un giorno incontrerà Jungkook per caso nell'Università frequentata da entrambi inf...