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capitolo 05
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Jimin è semplicemente... perfetto? Stiamo chiacchierando da due ore e so già che potrei andare avanti per giorni. Ho avuto, letteralmente, un colpo di fortuna a incontrarlo in quel corridoio, nonostante la circostanza poco positiva. Mi sembra di aver trovato finalmente un amico, l'unica persona che non mi abbia mai giudicato per il mio aspetto estetico non proprio nella norma, se possiamo metterla in questo modo.
Dopo essere stati quindi più di due ore a chiacchierare in caffetteria, soprattutto dei corsi che stiamo seguendo e delle stranezze dei vari professori - e specialmente delle loro maggiori massime, sulle quali ci si potrebbe scrivere una storia intera -, sembra che sia arrivato il momento di salutarci, ma improvvisamente sento un senso simile a quello di vuoto dentro di me; parlo quindi spontaneamente, senza pensare un solo secondo a cosa sto dicendo.
«Ti va di venire a casa mia?» domando senza neanche pensarci, vedendolo impallidire; data la sua timidezza cerco subito di giustificarmi improvvisando con un: «Beh, siccome tu mi hai fatto vedere dove abiti quindi... volevo ricambiare il favore, ecco» mi rivolgo a lui grattandomi la nuca a causa dell'imbarazzo.
«Oh, emh...» balbetta qualcosa e poi controlla l'orario sul telefono. Sono solamente le cinque di pomeriggio, quindi posso dire con certezza che non è preoccupato per la cena; quindi perché è così agitato? «V-va bene, volentieri» mi risponde anche se non sembra proprio convinto. Tuttavia, voglio convincermi che sia solo disagio dovuto alla timidezza e non alla mia persona. Lo so che sono fottutamente paranoico, ma è davvero la prima volta che affronto un'intera conversazione con qualcuno poiché questo non è spaventato da me, ma adesso ho paura.
«Sei sicuro? Non è che hai qualche impegno?» chiedo successivamente tirandomi la zappa sui piedi da solo.
«Oh, nono, tranquillo. Oggi non devo neanche studiare» risponde con un tono leggermente più rilassato che mi porta a rilassarmi a mia volta e a smetterla di farmi queste mie mille paranoie.
«Perfetto allora!» esclamo entusiasta continuando a camminare accanto a lui, dirigendo i suoi e i miei stessi passi al mio appartamento.
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(separatore)
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Mi sento davvero molto a disagio a dover andare a casa di Jungkook; non per colpa sua, lui è letteralmente fantastico e io ripeto che mi sento fortunato ad averlo incontrato. Ha sempre cercato di mettermi a mio agio anche e soprattutto in quei momenti in cui mi ha visto leggermente più silenzioso, semplicemente perché non mi sento all'altezza di nessuno. Non ho niente di interessante da dire e ho sempre paura di annoiare le persone con cui parlo quando dico loro che la mia unica passione è la medicina. Beh, in realtà questa non è una mia paura infondata; sono diventato così a causa delle continue esperienze negative che hanno caratterizzato questi miei tre anni di università. Non che prima, quando studiavo matematica, fosse diverso; la gente mi ha sempre giudicato. Gli adulti mi apprezzano perché vedono in me una sorta di modello, ma i miei coetanei – ossia le persone alle quali mi potrei rapportare – mi vedono come una sorta di alieno. In ogni caso, credo di essermi perso nei miei pensieri... Jungkook mi mette a mio agio, solo che sono io il problema: le situazioni complicate e intime mi fanno paura.
Tuttavia lo seguo a casa sua e dopo una breve passeggiata passata in parte a chiacchierare e in parte in un rilassante silenzio per niente imbarazzato, arriviamo davanti al suo appartamento. Seriamente, sto andando nel panico più totale e la situazione non fa che aggravarsi quando apre la porta e mi fa accomodare. A passo timido varco la soglia e ad un tratto mi sembra di essere trasportato in un altro mondo: casa sua è un qualcosa di fantastico; particolare tanto quanto lui, piena di arte tanto quanto lui. Mi guardo bene intorno e i muri sono dipinti con decorazioni floreali, oppure semplicemente disegnati a matita con schizzi a dir poco stupendi di qualsiasi cosa. Riesco a leggere frasi, riesco a vedere vari personaggi televisivi, di anime oppure di film americani; sopra queste pareti si trova un intero universo. I grandi mobili di legno scuro inoltre spiccano in confronto alle pareti decorate con colori molto chiari. Questi sono ricolmi di libri, a riconfermare la sua grande passione per la lettura di cui mi parlava prima in caffetteria e della quale mi ero già accorto in biblioteca. Tra i titoli scritti sui dorsi di questi, riesco a individuare alcune opere famose di letterati coreani, tutte in ordine alfabetico, e tra queste alcuni di autori stranieri scritti in lingua originale. Non sono capace di capire di che lingua si tratti, ma lo spessore di questi libri mi permette di capire che a Jungkook piacciono le sfide: leggere un libro così corposo in un'altra lingua non deve essere per niente facile.
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𝚃𝚊𝚝𝚝𝚘𝚘𝚎𝚍 𝙷𝚎𝚊𝚛𝚝 ~ (𝐊𝐨𝐨𝐤𝐌𝐢𝐧) ✓
Fanfiction[KookMin // 국민] stato: completa capitoli totali: [40 + ATTI] trama: Jungkook è un ragazzo pieno, 𝑝𝑖𝑒𝑛𝑜, di tatuaggi e Jimin è un ragazzo che ama i tatuaggi e che un giorno incontrerà Jungkook per caso nell'Università frequentata da entrambi inf...