XXXIV - prima parte

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capitolo 34: parte 1
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»»---- ★ jungkook's p.o.v. ★ ----««

Oggi è una domenica e io non dovrei lavorare, ma non riesco a stare in casa. Ieri sera mi sono ripreso e sono tornato a casa a piedi; Yoongi mi ha portato fino in libreria. Ha insistito perché mi portasse direttamente a casa mia, ma non volevo che entrasse in un luogo così privato; neanche lo conosco.

Gli ho semplicemente detto che domani avrei lavorato e poi sono andato via, ringraziandolo ancora una volta per quello che ha fatto per me, ma evitando di prendere certe confidenze.

Ecco perché in questo momento mi sto dirigendo verso la libreria, pronto ad una nuova ed impegnativa giornata che passerò a catalogare titoli già sentiti oppure del tutto nuovi.

«Buongiorno!» sento dire appena entro. Non mi stupisco che Yoongi sia qui, d'altronde la libreria è di sua proprietà e quindi è normale che sia qui ad aprire e chiudere il negozio; solo non credevo che ieri mi avrebbe permesso di lavorare e sicuramente non credevo che sarebbe arrivato a rinunciare ad un giorno di chiusura solamente per soddisfare una mia voglia; o forse un mio capriccio.

«Buongiorno» rispondo io dirigendomi velocemente verso l'archivio, sperando di sfuggire alle solite mille domande del ragazzo grigio, ma sbagliandomi come al solito.

«Come ti senti?» mi domanda riferendosi chiaramente a quello che è successo ieri.

«Bene, grazie. Ieri... è stato solamente un momento» dico per tranquillizzarlo. Non mi interessa poi molto che sia realmente tranquillo o meno, mi basta solo che sia soddisfatto con le sue domande e le mie risposte.

«Ti capita spesso?»

«Che cosa?»

«Di svenire così» specifica. Tecnicamente è la terza volta che svengo nell'arco di pochi giorni, ma una volta è successo perché mi sono infilato un coltello nel braccio e un'altra perché ho visto un fantasma, quindi direi che no, non mi capita spesso.

«No. Te l'ho detto, ieri è stato solo un episodio» ripeto nel tentativo di togliermelo dai piedi. Mi sento un ingrato, seriamente. Lui cerca solamente di aiutarmi e tutto quello che ottiene in cambio sono brutte risposte per di più date senza troppo impegno. Se solo riuscissi a provare qualcosa nei confronti delle altre persone forse in questo momento mi dispiacerebbe un po' di più, ma il mio cuore prova sentimenti solamente nei confronti del mio amore.

«In ogni caso, ti volevo chiedere se ti andasse di andare a prendere un caffè... non per forza oggi se ancora non ti senti bene, ma magari uno di questi gior-»

«Scusa, io non-non me la sento» rispondo subito senza farlo neanche finire. L'idea di uscire con lui non mi è sembrata così malsana come pensavo, ma comunque non posso farlo. Non sarei di compagnia e non spiccicherei parola. E poi non voglio vedere nessuno. Se mi ha chiesto di andare a prenderci un caffè significa che c'erano poche intenzioni amichevoli e molte intenzioni di qualche altro tipo ed è per questo motivo che non posso, nella maniera più assoluta, uscire con lui.

«Oh, ma certo, capisco» replica lui continuando a mantenere il suo solito sorriso, cosa che mi consola. Almeno non ci è rimasto male, penso tra me e me mentre accenno a piegare leggermente le labbra verso l'alto in un sorriso amaro.

«Torno a lavorare» dico per spezzare la tensione che sento nella stanza. Stava diventando palpabile, non riuscivo più a sopportarla e ho dovuto darci un taglio.

«S-sì... io ti lascio in pace, almeno per oggi. Ieri sarà stata dura» mi concede uscendo dalla stanza, senza neanche aspettarsi una risposta da parte mia. Okay, forse un pochetto ci è rimasto male, ma cosa posso farci? Ho perso Jimin solamente dieci giorni fa, durante il Pesce d'Aprile più triste che io abbia mai vissuto. Quel giorno... quel giorno è stato come se la vita avesse voluto giocare a me uno scherzo, uno di pessimo gusto però.

𝚃𝚊𝚝𝚝𝚘𝚘𝚎𝚍 𝙷𝚎𝚊𝚛𝚝 ~ (𝐊𝐨𝐨𝐤𝐌𝐢𝐧) ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora