𝚃𝚊𝚝𝚝𝚘𝚘𝚎𝚍 𝙷𝚎𝚊𝚛𝚝 ~ (𝐊𝐨𝐨𝐤𝐌𝐢𝐧) ✓

IX

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capitolo 09
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»»----　★ jungkook's p.o.v. ★　----««

Sono passati alcuni giorni da quel pomeriggio in cui ho raggiunto Jimin al suo dormitorio senza alcun preavviso e posso felicemente dire di averli passati bene. Lui mi ha detto di aver superato l'esame con un buon voto e io mi sono sentito talmente ispirato, da lui, che sono riuscito a scrivere altri due capitoli della mia storia – e per come stavano andando le cose, posso davvero considerarli una parte ponderante di essa. Durante la settimana passata quasi sempre con lui ho avuto modo di smettere di farmi certe fissazioni: l'ho visto bene, l'ho trovato felice almeno in questo periodo e mi sono convinto pian piano di essermi fatto delle paranoie inutili che potevo benissimo evitare.

Questa sera è sabato e come al solito il Campus organizza una festa piena di persone, alcol, fumo, droga, sesso... preferisco schivare tutta questa confusione e siccome piace poco anche a Jimin, ci siamo messi d'accordo per guardare un film nella sala comune, perciò ora mi sto vestendo – dopo essermi fatto una lunga doccia – per poi raggiungerlo all'ateneo. Non sappiamo ancora quale film possiamo guardare, quindi per forza di cose opteremo al momento, sperando di avere più o meno gli stessi gusti anche in ambito cinematografico e non solo musicale, letterario e artistico. Abbiamo davvero moltissimo in comune.

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«Ciao!» esclamo appena lo vedo in piedi all'ingresso, segno che mi ha aspettato fuori. Nonostante oggi, a differenza degli altri giorni, indossi una semplice tuta nera e di una taglia più grande di lui, non posso fare a meno di rimanere a bocca aperta di fronte ad una bellezza del genere. La sua capacità di stare perfettamente con qualsiasi cosa è... divina. Inoltre indossa un paio di occhiali in stile retrò che hanno il potere di mettere i suoi occhi ancora più in risalto.

«Hey» risponde lui sorridendo a trentadue denti, riportandomi così alla realtà. «Ho trovato un film, spero ti piaccia. Vieni, te lo mostro» mi dice tendendo una mano verso di me perché gliela afferri. Faccio come vuole, sentendo una scossa al contatto, e mi lascio guidare nel salone comune a tutti gli studenti, provvisto di due grossi televisori posti a debita distanza, in modo che gli audio dei due non interferiscano tra loro provocando così confusione.

Guardo lo schermo del televisore che probabilmente ha prenotato – anche se stasera gli unici che non sono usciti a ubriacarsi siamo noi due – e noto immediatamente la schermata di Disney Plus. E poi vedo lui...

«Thor?» domando esitante.

«S-sì... non ti piace?» chiede preoccupato.

«Io, adoro Thor. È-» dico rimanendo senza parole. Thor è il supereroe della mia infanzia, la Marvel ha costituito un intero universo per me. Da piccolo ero un patito dei loro fumetti e quando poi sono usciti i film li ho guardati tutti in ordine. Una storia che mi ha fatto provare così tante emozioni che al solo pensiero mi commuovo ancora.

«Fantastico, non è vero?» completa lui la frase al posto mio con un sorriso che illumina tutta la stanza.

«Sì. Oddio, certo che sì! Ho anche il suo martello che sprigiona un fulmine tatuato sulla nuca.»

«Davvero?»

«Sì, è stato uno dei primi tatuaggi che mi sono fatto. Sparsi qua e là ho dei simboli che rappresentano ognuno degli Avengers, dei miei preferiti: il pugno di Hulk, lo scudo del Capitano, l'arco e la faretra di Occhio di Falco, una vedova nera per la Romanoff, il martello di Thor e come ultimo, ma non meno importante, il reattore ARC di Iron Man.»