XXVI - prima parte

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capitolo 26: parte 1
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»»---- ★ jungkook's p.o.v. ★ ----««

Mentre sono fuori da solo a fare una passeggiata, la mia testa si perde completamente nei propri pensieri, senza tener conto del fatto che sto camminando in mezzo alla gente e che potrei andare a sbattere contro qualcuno da un momento all'altro; mi sento quasi come se le mie gambe sapessero esattamente la strada da percorrere mentre la mia testa è occupata a fare altro. La cosa migliore è che in questo momento mi sento tranquillo, siccome sto passando del tempo con me stesso a riflettere, ma tutta questa mia serenità finisce quando sento la manica della mia felpa venire tirata da qualcuno verso il quale mi giro. Il mio sguardo incontra una signora sulla mezza età, capelli neri e lunghi, viso pallido... beh, nulla di insolito siccome in Corea le ragazze sono quasi tutte così, eppure... percepisco qualcosa di strano in lei e la maggiore stranezza è il fatto che mi abbia tirato la manica della felpa.

«Ragazzo» mi chiama nuovamente quando ormai ha già la mia completa attenzione.

«Ci... ci conosciamo?» domando io cercando di allontanarmi leggermente e di farle lasciare la mia manica, alla quale è ancora stretta.

«Non proprio» risponde solamente. Questa donna ha qualcosa di misterioso... i suoi occhi sembrano spenti e le sue labbra paiono mentire. Oppure è semplicemente una donna un po' strana che ha preso di mira il primo ragazzo che ha visto e adesso ci vuole fare conversazione. «Va bene se continuiamo a passeggiare?» domanda poi e sinceramente non ne avrei tanta voglia, però posso dire con certezza che questa donna da me desideri qualcosa e la mia curiosità cresce in maniera esponenziale ad ogni secondo che passa.

«D'accordo» rispondo titubante e questa mi prende sottobraccio, iniziando a camminare accanto a me. «Potrei chiederle chi è?» chiedo dopo qualche passo, ma lei subito mi zittisce: «Noi due non ci conosciamo, ragazzo, però io conosco molto bene una persona a te cara» afferma e io cerco di far girare i neuroni, di capire a chi si stia riferendo, ma di persone a me care ce n'è una ed è... «Jimin!» esclamo cercando di allontanarmi dalla donna che di colpo ha anche iniziato ad infondermi una paura infondata. Non so neanche perché, ma in questo momento sto tremando e d'improvviso mi ritrovo in una stanza scura e cupa, una di quelle in cui la luce entra da un minuscolo spiraglio della finestra, e la donna piazza la pianta del piede nudo e sporco di terra sul mio petto, spingendomi su una sedia. Cerco immediatamente di rialzarmi e di scappare da qua dentro, ma le mie gambe sono molli e non collaborano. Per fortuna però ho ancora la voce, anche se quasi fa fatica a uscire a causa del panico che sto provando.

«Dimmi chi sei!» urlo più forte che posso sperando di intimorire la donna vestita di bianco, ma quella sembra immune alle mie parole. «Dimmi chi sei, ho detto!» ci riprovo, ma anche questa volta senza ottenere alcun risultato. Nel frattempo la donna sta armeggiando con qualcosa di metallico e poco dopo la vedo avvicinarsi a me, prendermi le braccia e portarle dietro la sedia, per poi ammanettarmi i polsi come a un criminale. Successivamente mi lega i piedi con una corda e poi, con la stessa, mi circonda il busto, aumentando così il mio panico e facendomi prendere respiri sempre più profondi e veloci.

«Chi sei?» domando ancora una volta con il tono leggermente più lieve. «Parla, brutta pazza!» urlo di nuovo.

«Oh, no no, tesoro, io non sono pazza. Posso far impazzire te, ma io sono totalmente sana. I pazzi non sanno quello che fanno, io invece sì» mormora avvicinando il suo volto al mio, sorridendo come se fosse davvero una appena uscita dal manicomio e la vestaglia bianca che indossa lo potrebbe solo confermare. «Potrei esserti molto utile, sai? So molte cose sul tuo... piccolo pulcino; è così che lo chiami, giusto?» mi domanda e io inizio a sentire le lacrime – miste tra rabbia, nervoso e ira funesta – spingere per uscire. Mi chiedo come faccia a sapere come chiamo Jimin, siccome uso quel nomignolo solo ed esclusivamente quando siamo da soli. «Ho alcune informazioni che potrebbero rivelarsi utili, per entrambi. Però ho bisogno che tu mi ascolti.»

𝚃𝚊𝚝𝚝𝚘𝚘𝚎𝚍 𝙷𝚎𝚊𝚛𝚝 ~ (𝐊𝐨𝐨𝐤𝐌𝐢𝐧) ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora