XXXIII - prima parte

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capitolo 33: parte 1
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»»---- ★ jimin's p.o.v. ★ ----««

Anche da morto riesco a sentire le emozioni che provavo da vivo ed è orribile. Lo è perché in questo momento, nei confronti di Jungkook, mi sento terribilmente in colpa. Lui crede che io sia tornato e che l'abbia fatto per restare, ma non sa che invece posso apparirgli solamente ogni tanto, quando sento che ha più bisogno di me e che non potrà stringermi o sfiorarmi o... baciarmi. Io sono morto. Sono un fantasma che deve continuare a stare con lui fino a tempo debito, ma non sarà per sempre. Noi non avremo più un per sempre e sento, dentro di me, che queste cose dovrei dirgliele. Dovrei metterlo al corrente del fatto che non ci sarò a comando e che prima o poi dovrò andarmene di nuovo. Dovrei farlo perché non voglio che si illuda. Non può continuare a vivere nella speranza di avermi al suo fianco per sempre come se fossi fatto di carne e ossa, con il solo dettaglio che può vedermi e sentirmi solamente lui. Non voglio che creda che possiamo tornare ad essere felici insieme. Io desidero che lui sia felice, lo desidero più di qualsiasi altra cosa, ma deve esserlo a prescindere da me e adesso, dopo una lunga ed attenta riflessione, sento che è arrivato il momento di dirglielo.

Lo so che sono ripiombato nella sua vita in un batter d'occhio e che neanche qualche ora dopo gli ho permesso di baciarmi, lo so che ho smentito la sua credenza che io fossi un'illusione e gli ho dato la prova fisica di esistere davvero e so anche che sarà distrutto quando gli avrò raccontato il resto della storia, ovvero quello su cui ho ragionato poco fa, ma siccome lo amo con tutto quanto me stesso so, prima di tutto, che questa è la cosa giusta da fare.

«J-Jungkook...» entro in cucina e lancio un'occhiata all'urna funeraria con dentro le mie ceneri. Un sorriso amaro mi si forma sul volto, ma subito viene rimpiazzato da un altro sincero quando il ragazzo da me chiamato si volta verso di me e mi risponde: «Dimmi.»

«C'è una cosa importante di cui dobbiamo parlare... vorrei che mi ascoltassi attentamente e...» mi schiarisco la gola perché quello che sto per dire è difficile, davvero molto difficile. «E che cercassi di capire.»

«Che succede?» domanda serio volgendomi tutta la sua attenzione.

«Prima di tutto volevo dirti due parole importantissime: grazie e scusa» inizio cauto perché voglio prima fargli una premessa, per dirgli in una volta tutte le cose che avrei voluto comunicargli e che non gli ho mai confessato.

«P-per cosa ti stai scusando?» chiede appoggiandosi al bancone della cucina mentre io prendo posto al tavolo, nella mia solita posizione con una gamba a penzoloni e l'altra appollaiata sotto al sedere.

«Mi scuso con te se mia madre ti ha tormentato per giorni mentre dormivi» dico anche se non è davvero colpa mia, ma comunque mi sento in dovere di farlo.

«Jimin, tu... non lo sapevi, tu eri ancora con me, non potevi saperlo, non sei stato tu...» cerca di rassicurarmi lui staccandosi dal bancone e sedendosi di fronte a me, posando una mano sopra la mia, fredda, gelida, morta.

«Non importa, volevo chiederti scusa. Volevo scusarmi con te anche per averti fatto affrontare tutto questo. Tu sei un ragazzo stupendo, il migliore che esista al mondo e non avrei mai voluto che dovessi affrontare una cosa del genere da solo.»

«Jimin, io non sono solo» dice questa volta lui riprendendo tutte le volte in cui lui si dava del "solo" e io lo correggevo dicendogli che non lo fosse. È vero, non lo è e non lo sarà mai, solo non ci sarò più io al suo fianco.

«E poi volevo ringraziarti per tutto quanto, per tutta la mia vita. La mia vita vera, intendo, quella che ho iniziato quel fortunato nove novembre quando ti ho incontrato. Da quel giorno tutto quanto è cambiato e non basterebbero miliardi di grazie per esprimere tutta la mia gratitudine nei tuoi confronti. Grazie anche per l'ultimo tatuaggio... io sarò sempre nel tuo cuore, sappilo. L'inchiostro lo sta solo sigillando.»

𝚃𝚊𝚝𝚝𝚘𝚘𝚎𝚍 𝙷𝚎𝚊𝚛𝚝 ~ (𝐊𝐨𝐨𝐤𝐌𝐢𝐧) ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora