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La giornata libera si concluse intorno alle 17 di pomeriggio:dopo il pranzo girarono un po' per la città e tornarono in spiaggia.

Trascorsero il resto della giornata a parlare o giocare con i ragazzi e alle 21 erano già sfiniti.

Quella notte piove, sostituendo il tempo sereno di della mattina.

Armin si muove nel sonno, colpito da un incubo. Emette qualche mugulio di lamento prima di svegliarsi di soprassalto.

Alza la schiena sentendo di star soffocando:ha le palpitazioni e il suo respiro è accelerato notevolmente.

Tenta di mettere a fuoco la stanza passandosi una mano sulla fronte imperlata di sudore.

Si chiede perché abbia dovuto sognare proprio quella scena, che aveva provato a dimenticare in due anni di alcolismo:che il ricordo sia stato scatenato dalla conversazione con Eren a pranzo?

Si sforza di calmarsi provando a fare un respiro profondo, ma più ci prova più si sente soffocare. Vorrebbe scoppiare in lacrime e mettere fine a tale agonia, tuttavia non ci riesce e si sente peggio, bloccato, schiavo di un vuoto incolmabile.

"tutto okay?" sussurra Eren che si è svegliato quando il biondo gli ha letteralmente tirato un calcio. Lo scuote preoccupato, sembra non averlo sentito.

Armin non riesce a parlare e afferra il suo braccio, come una richiesta silenziosa d'aiuto.

Ad Eren non serve sforzare gli occhi al buio, per capire che qualcosa non va:sente il suo respiro affannato e la sua mano trema.

"andiamo in bagno" sussurra per non svegliare anche gli altri ragazzi, che dormono come sassi. Aiuta Armin a rialzarsi afferrandolo per le braccia.

Quest'ultimo si aggrappa al suo petto, come se fosse un'ancora di salvezza e raggiungono il bagno.

Eren accende la luce e fa sedere Armin sulla tavoletta del water, si affretta a recuperare una bottiglia d'acqua e chiude la porta del bagno alle sue spalle.

Armin stringe violentemente con le mani qualche ciocca di capelli, quasi volesse strapparle. Eren si inginocchia di fronte a lui e pensa ad un modo per calmarlo, ipotizzando che abbia avuto un incubo.

"Armin ascolta la mia voce, okay?" dice afferando con delicatezza i suoi polsi e sperando che gli dia retta.

"qualsiasi cosa sia, è passata. Ora prova a fare un respiro profondo con me" la sua voce è pacata, riuscendo a rassicurare il biondo che allenta la presa dai capelli e annuisce.

Il dolore lancinante sul petto di Armin diminuisce quando Eren lo abbraccia e gli permette di appoggiare la testa sulla sua spalla.

"domani dopo le prove vogliamo tornare al mare?" propone cambiando argomento, gli accarezza la nuca per rilassarlo. Armin non ha la forza per ricambiare l'abbraccio, ma gliene grato.

Emette un mugulio di dolore per l'improvviso mal di testa, ma almeno è riuscito a calmarsi e il suo respiro torna regolare.

"vuoi uscire a prendere aria?" chiede Eren notando che il suo corpo trema leggermente e vuole assicurarsi che stia bene.

Armin scuote il capo, vorrebbe tornare a letto ma ha paura di fare un altro incubo. Le braccia di Eren invece gli trasmettono un senso di calore.

"dovresti bere qualcosa" dice sciogliendo l'abbraccio e guardando Armin con aria preoccupata:si aspettava di trovare delle lacrime sul suo viso. Invece i suoi occhi splendidi azzurri non brillano più come qualche ora fa, sono spenti. È quasi inquietante, non lo riconosce.

the band//ereminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora