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La seconda settimana di lavoro alla casa discografica, apre le porte a dicembre:il mese più gelido che da inizio, ufficialmente, all'inverno e l'addio all'anno trascorso per accoglierne uno nuovo.

Durante l'inizio del lavoro hanno provato parecchie attrezzature nuove, hanno conosciuto il gentilissimo staff e hanno iniziato a comporre nuova musica. Persino con Yelena le acque si sono finalmente calmate, offrendo loro la possibilità di alloggiare nella stanza di lusso fino a quando non saranno economicamente autosufficienti. Un modo per scusarsi.

Armin l'ha perdonata, visto che una situazione del genere l'ha vissuta in prima persona. Ma anche perché sa che non conviene a nessuno andare a vivere sotto un ponte.

Eren per un po' continuerà a vivere con i quattro ragazzi, ma prima o poi dovrà tornare a casa per seguire le lezioni universitarie e sostenere esami.

Se la casa discografia non fosse così lontana da casa sua, sarebbe più semplice seguire la band con costanza.

Ad ogni modo:il lavoro è emozionante per i quattro ragazzi, ricordando quando il loro limite era una serata di prova con lo scorbutico signor Levi, che li fissava con aria indagatoria.

Perciò si impegnano più del solito, rimanendo fino a tardi a comporre musica, tanto che Onyankopon stava pensando di lasciare a loro il compito di chiudere, appena avessero finito. Ma Yelena ha bocciato l'idea.

Si sono guadagnati in pochissimo tempo la simpatia di tutto lo staff:ogni tanto scambiano una parola con i quattro ragazzi, da lasciarsi distrarre e ricevere una ramanzina da Yelena. A volte alcuni si fermano ad ascoltare ciò che scrivono, cantano, suonano, persino i bisticci quando nessuno è d'accordo.

La loro energia è sempre stata contagiosa e non si lasciano controllare da Yelena o qualcun altro. Solo Levi riuscirebbe a tenerli a bada, quando è necessario.

Forse è stato proprio il carico di lavoro, la voglia di fare, di superare i propri limiti e rimanere fino a tarda sera sul luogo di lavoro...o forse è stato l'inizio di dicembre a far cadere ammalato Armin.

"38. Da quando non avevi la febbre?" chiede Eren leggendo il numero sul termometro, seduto su una sedia di fronte al letto. Dalle labbra di Armin esce un rumoroso sbuffo, costretto a rimanere a letto mentre gli altri vanno a lavoro.

"non dovrei avere gli anticorpi sviluppati o cose del genere?" chiede Armin in tono sarcastico, sistemando il cuscino dietro la testa. Eren poggia il termometro sul comodino e scuote il capo.

"ti ho detto che non era una buona idea ritirarsi così tardi con questo freddo" ribatte in tono severo, non pensava di essere il responsabile della coppia. Armin sbuffa di nuovo, ma sa che ha ragione. Dovrebbe saperlo lui stesso, visto che è freddoloso di natura.

"per fortuna Yelena non ci fa mancare mai nulla" mormora guardando le medicine che gli ha offerto, appena ha saputo che aveva la febbre. Eren annuisce sollevato:nella valigia aveva dei medicinali in caso di emergenza, ma era un po' titubante se usarli o meno e stava valutando l'idea di comprarne nuovi in farmacia.

"sei contento di passare la giornata con me, a studiare diritto costituzionale?" chiede Eren ridacchiando alla smorfia che nasce sul suo viso. Deve ammettere che è un pessimo compromesso.

"non che mi dispiaccia rimanere con te" borbotta Armin arrossendo, soprattutto se Eren si prenderà cura di lui con la scusa della febbre. Ma dall'altra parte si sente un po' una palla al piede per lui che deve studiare e per i ragazzi che dovranno comporre senza di lui.

"sono sicuro che vi divertirete, voi sposini" interviene Jean pensando che stavolta non potranno ritirarsi tardi, per non rischiare di fare la sua fine. Sarebbe complicato per Eren badare a tutti e quattro.

the band//ereminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora